Rendere un libro accessibile non significa affatto semplificarne il contenuto, ma modificare gli strumenti con il quale questo viene veicolato, a partire dal carattere tipografico

Telos è una giovane casa editrice che ha deciso di puntare sui libri per l’infanzia ma con una caratteristica fondamentale: l’accessibilità a tutti i lettori. Nel primo libro pubblicato, “Il mago Tre-Pi”, è stato utilizzato un carattere tipografico particolare, EasyReading, formulato in modo tale da essere leggibile anche a bambini dislessici. All’interno del libro anche un po’ di Sicilia grazie alla presenza nella storia dello scrittore e antropologo palermitano Giuseppe Pitrè.  Luana Astore, editrice e fondatrice di Telos, ci ha parlato un po’ del progetto, spiegandocene la genesi.

ACCESSIBILITÀ. «Il nostro obiettivo non è creare libri per dislessici, ma testi che possano essere letti da tutti, anche dai dislessici. Io non amo l’espressione “alta leggibilità” e preferisco il termine “accessibilità” quando parlo dei libri che realizziamo». Al centro del progetto c’è il concetto chiave che rendere un libro accessibile non significa affatto semplificarne il contenuto, ma modificare gli strumenti con il quale questo viene veicolato, come il carattere tipografico, il tipo di carta e l’impaginazione. I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), come la dislessia infatti, non comportano problemi cognitivi legati alla comprensione, ma difficoltà di decodifica legati alla lettura, alla scrittura e al calcolo. «Il nostro target è la fascia d’età che va dai nove ai tredici anni – continua la Astore –, quando i ragazzi iniziano a sentirsi lettori ed esplorano forme di consapevolezza con i processi di lettura».

L’editrice Luana Astore

EASYREADING. «Per “Il mago Tre-Pi”, il nostro primo libro – spiega l’editrice – sono stati utilizzati sia per il cartaceo che per il digitale, una serie di caratteristiche formali atte a rendere la lettura accessibile a tutti. Uno di questi è il carattere tipografico “EasyReading”». “EasyReading” è un font ibrido, distribuito dalla società torinese EasyReading Multimedia, il cui design è stato formulato con l’intento di evitare lo scambio percettivo tra lettere simili per forma, permettendo di evitare l’effetto “affollamento percettivo” e di rendere più agevole la lettura. «Nella scelta del carattere EasyReading oltre all’aspetto dell’alta leggibilità, ha influito anche la sua bellezza estetica, la quale permette al libro di essere attrattivo per tutti i lettori», ha aggiunto la fondatrice di Telos. Oltre all’uso del font EasyReading, altri aspetti rendono il libro inclusivo come, la scelta di una carta più opaca e il testo non giustificato sulla destra. Ma non è tutto. “Il mago Tre-Pi” è disponibile anche in versione digitale: «È stata creata in collaborazione con gruppo di ricercatori ortofonisti francesi dal nome “Mobidys”. Per intenderci, non si tratta di un pdf in bianco e nero da leggere su supporto elettronico, ma di un libro digitale che permette di interagire con il testo. È possibile ingrandire o diminuire i caratteri, spaziare maggiormente le linee, si può suddividere in sillabe, c’è la possibilità di ascoltarlo tramite audiolibro, c’è anche una funzione di dizionario. Il fine è rendere il testo interattivo e educativo, dando la possibilità agli insegnati di poterlo utilizzare come strumento paradidattico».

IL LEGAME CON LA SICILIA. Uno dei protagonisti de “Il mago Tre-Pi”, scritto da Lilith Moscon con le illustrazioni di Marta Pantaleo, è Giuseppe Pitrè, scrittore e antropologo siciliano vissuto a Palermo tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del novecento, il quale oltre a essere stato un medico, fu anche il più grande raccoglitore e studioso di tradizioni popolari del XIX secolo. «La scelta di questo personaggio siciliano – racconta Luana Astore – è nata dalla voglia di fare incontrare un personaggio che in qualche modo avesse fatto una vita straordinaria con un ragazzo dei nostri giorni, il timido Nicola, per approfondire il tema del sogno, ovvero come imparare ad essere sognatori nella vita e a perseguire i propri obiettivi». «L’idea di Giuseppe Pitrè – continua – è inoltre legata alla volontà di portare all’attenzione dei ragazzi una figura che è stata estremamente importante per la nostra tradizione letteraria e che ha ispirato autori come Italo Calvino ne “Le fiabe italiane”». L’incontro tra Nicola e Giuseppe è segnato da tre domande che scandiscono il tempo narrativo: Di cosa sono fatti i pensieri? Di cosa sono fatti i sogni? Di cosa sono fatte le città? Il tempo della narrazione è volutamente lento come spiega la stessa editrice: «Il mezzo di trasporto utilizzato da Giuseppe Pitrè è una carrozza, sinonimo di un tempo di percorrenza a cui oggi non siamo più abituati ma che è il tempo della riflessione e del pensiero».

Il prossimo libro della stessa serie uscirà in autunno e come anticipa l’editrice sarà ambientato sempre al Sud: «Sarà ambientato in Calabria e questa volta il mezzo di trasporto sarà un asino».

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