Quando vivi lontano dalla Sicilia, non puoi fare a meno a di rimpiangere il sole che ti riscalda o le melanzane della nonna. Poi, però, ti accorgi che la tua nuova comfort zone è fatta di umidità, baozi e mini botteghe nei sottoscala. Di avventure giornaliere e nuove, affascinanti abitudini

Non ti manca casa?” È la terza domanda che mi fanno più spesso dopo “ma i cinesi mangiano i cani?” e “ma i cinesi non muoiono mai?”.

Quando vivi in Cina quello che ti manca è l’odore dei vestiti puliti, quell’odore che sa di fresco, quando cambi le lenzuola o prendi i vestiti da dentro un cassetto e un’ondata di profumo ti stordisce. Quel profumo che sa di casa, di famiglia e di sicuro. Non perché in Cina non lavi i vestiti, ma vuoi mettere i vestiti lavati con amore da mamma tua?

Quando vivi in Cina quello che ti manca è la giornata di sole e il cielo azzurro. Quell’azzurro che ti acceca e il sole che ti riscalda, asciugando l’umidità che hai nelle ossa. Respirare a pieni polmoni e percepire un calore tiepido e confortevole.

Skyline di Jefangbei, distretto finanziario di Chongqing
Skyline di Jefangbei, distretto finanziario di Chongqing

Quando vivi in Cina quello che ti manca è il “pacco da giù”, quello degli studenti fuori sede carico di cibarie che basterebbero a nutrire un esercito di quarantatré mesi. Che il “pacco da giù” per arrivare in Cina ci mette tre mesi di navigazione attorno a ventisette continenti e comunque le melanzane sott’olio di nonna le fermano alla dogana insieme a prosciutti e provole.

Quando vivi in Cina quello che ti manca è la tua comfort zone.

Dopo un anno di Cina torni finalmente a casa però quello che ti manca, adesso, è la Cina. Mettersi sempre in gioco, le sfide giornaliere, le amicizie che hai stretto. Uscire senza meta e perdersi. Perdersi e scoprire nuove strade che portano a casa. Scoprire una Cina caotica e viva, piena di sapori forti e colori. Le strade con il loro continuo via vai di persone. Il caos della metropolitana, il traffico, le file interminabili, i pisolini. Ti manca il proprietario del negozietto dove vai a comprare un baozi prima di tornare a casa la sera. L’aria calda che sembra quasi farti soffocare. Il freddo gelido che ti paralizza e la pioggia improvvisa. L’umidità perenne. Lo skyline sul fiume e le mini botteghe nei sottoscala. I tuoi colleghi e i condomini. Il postino che quando non capisce le scritte dei pacchi già sa che dovrà consegnarli all’unica straniera che vive lì, nella sua zona.

Che adesso quella è anche zona tua.

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