Si chiama Wed and Walk – letteralmente “matrimonio e via”: è una cerimonia civile ma non ha valore legale; per riuscire a trovare uno spazio libero servono alcuni mesi con un servizio via sms per chi decidesse all’ultimo minuto.

Mentre in Italia si torna ciclicamente a parlare di coppie di fatto, convivenza e diritti estesi al partner, in Olanda, nella capitale per l’esattezza, c’è chi ha inventato un modo per vivere l’emozione del giorno più bello della vita senza tutti gli obblighi che ne conseguono e soprattutto risparmiando migliaia di euro. Wed and Walk dura 45 o 75 minuti (in base al pacchetto scelto) compresi la vestizione, la cerimonia e la restituzione degli abiti. Nulla è lasciato al caso: abito bianco per lei, tight e cilindro per lui, fiori, coriandoli, fedi e foto ricordo in una saletta che può accogliere non più di nove persone, sposi inclusi.

Per qualcuno può anche essere una prova generale del matrimonio che verrà, così da essere certi di non dimenticare nessun dettaglio della cerimonia. Carmen (37 anni di Acireale) e Nicola (26 anni di Bari) sono fidanzati da cinque anni e in occasione del loro anniversario, lei ha deciso di regalare al suo innamorato il matrimonio più breve del mondo. «È una sensazione molto strana – racconta la “sposa” – perché razionalmente sai che è una finizione ma lo staff organizza tutto nei minimi dettagli e riesce a farlo sembrare realtà. Devo essere sincera, mi sono commossa, mentre mia mamma, che era in viaggio con noi, ha pianto per tutta la cerimonia e continuava a dirmi “Perché non lo fai davvero?”».

«Ho indossato un abito osceno e pomposo in stile Rossella O’hara – ride – con corpetto in cristalli, disegni a forma di cuore, angioletti sulla gonna e tanti fronzoli: non lo sceglierei mai per il mio matrimonio ma non avevo molto tempo per decidere e volevo fare una cosa stupida». La cerimonia dura circa mezz’ora ed è in inglese: dopo aver letto le promesse scritte dallo staff su un cartoncino, c’è lo scambio delle fedi, che restano come ricordo agli sposi per un giorno, insieme alla foto del primo bacio«Il ricevimento – dice divertita – lo abbiamo fatto al McDonald’s; come ogni matrimonio che si rispetti, hanno pagato i miei genitori».

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email