«Sono felice di aver dato il mio piccolo contribuito per attribuire il giusto riconoscimento a un artista siciliano a dir poco meritevole, alla sua attività e alla carriera artistica che lo hanno portato ad essere apprezzato in tutto il mondo».

A parlare è Alessia Minissale, originaria di Scordia e iscritta al primo anno della facoltà di Informatica Umanistica dell’Università degli Studi di Pisa, dove ha portato avanti un lungo lavoro di ricerca sull’artista scordiense Rocco Incardona, il cosiddetto «siciliano di Buenos Aires» scomparso il 25 luglio 2007, all’età di 65 anni, a causa di un aneurisma celebrale.

«L’artista è cugino di primo grado di mio padre e ho voluto omaggiarlo a dieci anni dalla scomparsa portando avanti un lavoro universitario che è sfociato nella creazione di una pagina su Wikipedia, la più grande enciclopedia virtuale del mondo». (https://it.wikipedia.org/wiki/Rocco_Incardona)

Una vita spesa tra Scordia, dove ha trascorso i primi sei anni, Buenos Aires e la Spagna, patrie adottive dell’artista poliedrico che ha dedicato la sua vita all’arte a 360°, interessandosi ai disegni come alla scultura e alle poesie. E ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali tra cui la menzione d’onore presso i saloni de La Plata, Scultori Argentini di San Martín, U.A.F.E. di Nizza, la Medaglia d’oro al XXIV Salone internazionale di Beziers, il Premio di consolazione presso la 2ª Biennale d’Arte di Barcellona.

«L’arte è stata la sua vera e grande passione, dove ha sempre messo anche un po’ delle sue origini siciliane» – spiega Minissale, che reputa il suo lavoro di ricerca e il riconoscimento da parte di Wikipedia «una bella soddisfazione, che mescola insieme l’amore per lo studio, per le proprie radici e per la famiglia».

 

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