Il pianista cinese, ospite in Sicilia del Trecastagni International Music Festival, ci ha raccontato la sua esperienza musicale in giro per il mondo sulle orme del suo idolo Franz Liszt

[dropcap]“[/dropcap][dropcap]A[/dropcap]lways on the road”. Se si potesse riassumere la carriera del giovane e virtuoso pianista Haiou Zhang questa sarebbe l’espressione più calzante. Costantemente in viaggio per i suoi numerosi tour in Europa e nel mondo, il pianista cinese è solito tornare nei luoghi in cui ritrova particolare ispirazione: «Sono molto felice di essere di nuovo qui in Sicilia, per vivere nuovi momenti magici», ci ha rivelato.

ANNÈES DE PELERINAGE. Alla perenne ricerca di un legame tra il mondo esterno e il proprio universo interiore, non è un caso che per i suoi concerti Zhang prediliga luoghi suggestivi e ricchi di fascino, quale che sia il pubblico presente in sala: nel mese di maggio, ad esempio, ha girato la Francia passando dalla grande metropoli parigina, sino a un luogo raccolto come Coutures, un piccolo paese abitato da 191 anime: «Potrei fare un concerto anche solo per cinquanta persone – racconta – l’importante è sapere che il pubblico capisca ciò che sto facendo, e colga le emozioni che desidero trasmettere». Il culto del pellegrinaggio trae ispirazione dal suo grande maestro, Franz Liszt, che titolò Annèes de pelerinage tre raccolte pianistiche dedicate ai suoi viaggi in Europa come virtuoso del pianoforte.

REINTERPRETARSI. Oltre al tema del viaggio, il filo conduttore di Haiou Zhang è il rapporto con il passato, che al contempo lascia spazio a una prospettiva rivolta verso il futuro: «Non credo di avere una propensione alla composizione – confessa – quanto piuttosto alla reinterpretazione dei brani. Credo sia fondamentale per un musicista proporre la propria personale lettura dei capolavori del passato». Anche la scelta del repertorio rivela l’impronta personale dell’artista: il primo album discografico di Zhang è stato composto in onore dei duecento anni dalla nascita di Liszt; il secondo, invece, è dedicato a Mozart, una vera e propria riscoperta in età matura: «Mozart è stato mio nemico per molti anni – ci dice – inizialmente non ero un suo grande fan», eppure «la vita ci riserva sempre sorprese».

EDUCARE ALL’ARTE. Molto affezionato alla Sicilia e assoluto protagonista delle ultime edizioni del Trecastagni International Music Festival, quest’anno il pianista cinese non è arrivato da solo: ad accompagnarlo è Onute Grazinyte, vincitrice dell’“Haiou Zhang Piano Award”, un concorso per giovani musicisti da lui fondato a Buxtehude, con lo scopo di promuovere la musica classica nel mondo e di valorizzare i giovani talenti. Per Zhang è importante instaurare un rapporto diretto con i vincitori del suo premio, per ispirarli e vivere indimenticabili momenti di musica insieme: «La musica serve per creare delle relazioni, incontrare persone che trasmettano delle good vibes, delle buone sensazioni, dando vita a una sana atmosfera d’armonia».
Quando parla delle giovani generazioni, Zhang fa anche riferimento ai bambini, che definisce come “dei fogli bianchi da colorare” poiché, afferma, «la missione dei musicisti è quella di comunicare l’importanza dell’arte».
Allo stesso tempo, coltivare una passione mantenendola pura nel tempo non è mai semplice, soprattutto per un musicista classico: «I musicisti non sono adatti per fare carriera come i calciatori. In Cina – ci racconta – la moda è molto influente e spesso l’unica cosa che conta per i giovani è diventare una celebrità. Credo che sia necessario essere modesti e restare autentici».

LA GRANDE BELLEZZA. Si potrebbe quindi pensare che un musicista ormai affermato abbia realizzato già tutti i suoi sogni, ma sono tanti ancora i progetti da portare avanti per un giovane pianista come Haiou: ad Amburgo suonerà con la Elbphilharmonie di Amburgo ed è in uscita un documentario sui suoi concerti in giro per il mondo. La vita imita l’arte molto più di quanto l’arte imiti la vita, affermava Oscar Wilde, e il desiderio più grande di Haiou Zhang resta quello di viaggiare portando la musica in giro per il mondo. Come il suo maestro degli Annèes de Pelerinage, alla ricerca di un contatto, di legami, alla ricerca della Grande Bellezza.

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