L’artista, nativo di Catania, è stato tra gli ospiti di Lucca Comics 2018 in cui ha presentato il suo ultimo lavoro Stella di mare, un concentrato di immagini che richiamano la sua amata terra da cui è stato costretto ad allontanarsi e con cui ha mantenuto uno stretto legame rendendola l’ispirazione delle sue creazioni

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]R[/dropcap]acconto della Sicilia per pagare un tributo alla mia terra. La Sicilia l’ho lasciata per una serie di motivi, ma la mia famiglia è lì, così come i miei amici storici. Mi piace tornarci anche se ormai ho vissuto quasi metà della mia vita fuori. Mi considero ancora siciliano, è casa». Un luogo in cui sempre si può fare ritorno, ecco cos’è la Sicilia per i siciliani, una terra amara e a tratti riservata che nel contempo affascina con i suoi colori e i suoi profumi. Giulio Macaione, classe 1983 è nato a Catania, ma ha vissuto gran parte della sua vita nella dorata Palermo. Fumettista professionista, ha da poco pubblicato la sua nuova opera editoriale Stella di mare (BAO Publishing) che racconta in modo del tutto originale la storia di una sirena e del pescatore. Grande protagonista insieme all’estate siciliana Cefalù, una tra le mete più belle della nostra isola: «Per me è come casa, è il luogo dove ho passato praticamente tutte le estati della mia vita. È un paese a cui sono molto legato». Da tempo l’autore voleva scrivere una storia con al centro la creatura incantatrice, ma la molla non scattava come ci racconta lui stesso: «Era un’idea che rimasta nel cassetto per tanto tempo. Volevo evitare la solita storia del pescatore che salva la sirena e se ne innamora». È lontano della sua terra, tra le lande americane, che l’ispirazione si accende: «Mi trovavo negli Stati Uniti, dove ho vissuto per circa un anno e mezzo. Stavo facendo un viaggio da Cincinnati a New York e durante il tragitto ho ascoltato per la prima volta un disco di Di Martino, un cantautore palermitano, c’è una canzone che si chiama Una storia del mare, che parla di un ragazzo isolano, probabilmente di Favignana, che aspetta durante l’anno una ragazza di Roma, che tornerà per le vacanze. Quella è stata l’idea grazie alla quale ho legato le sirene e i pescatori e su cui ho costruito tutta la storia».

ROMANTICA IMMOBILITÀ. Colpisce da subito la scelta cromatica, i blu e i gialli si scontrano in un gioco di luci ed ombre che mette in risalto l’animo romantico e malinconico del volume: «Ho scelto di usare un giallo molto caldo e i toni del blu perché volevo rappresentare la luce al tramonto al mare – racconta l’autore. Guardando la sabbia al crepuscolo notavo che le ombre diventano molto fredde mentre la parte illuminata molto calda, questi due colori volevano quindi rappresentare questo momento. Che poi è anche il momento della giornata un più nostalgico ed era un clima che nella storia volevo inserire. È stata una scelta spontanea». Anche se il tempo sembra dilatarsi Stefano, il protagonista, è un figlio dei giorni nostri. Bloccato da una immobilità non gli resta che ciondolare aspettando un qualcosa: «Stefano è un personaggio che non sento molto vicino a me, io sono dinamico, mai fermo. Però mi è capitato tante volte di assistere a vite in stand by, tanti amici si sono trovati a passare dei periodi più o meno lunghi della loro vita immobili aspettando di capire cosa fare. In Sicilia soprattutto – ammette Macaione –, probabilmente perchè siamo un po’ isolati dal resto d’Europa o anche per la nostra forma mentis che ci portiamo dietro da sempre». Per il fumettista palermitano l’attesa ha infatti una connotazione ben diversa: «Il lavoro stesso del fare fumetti è aspettare, nel momento in cui decidi di raccontare una storia inizi a lavorarci ma quel lavoro durerà mesi se non anni. In realtà tu la racconterai solamente quando il libro sarà stampato e qualcuno lo leggerà. Il periodo in cui lavori è un periodo d’attesa, dove aspetti di raccontare la tua storia».

CREATIVIÀ ED ONESTÀ. Da poco Macaione ha pubblicato il suo primo volume per l’America Alice, From dream to dream, molto diverso come stile, ambientazione e storia, che dimostra la grande poliedricità dell’artista. Ai ragazzi che si approcciano all’arte del fumetto consiglia: «Bisogna avere le idee chiare su cosa si vuole fare e con chi lo si vuole fare. Un errore che spesso i giovani autori fanno è proporsi agli editori sbagliati. Se un editore pubblica un certo tipo di storie non puoi proporgli qualcosa di troppo distante. Consiglio di avere tanta caparbietà, iniziare a lavorare nei fumetti oggi è facile perché ci sono tantissime case editrici, si può pubblicare da soli. Però riuscire a farne un lavoro è molto più difficile, ci vuole tanto sacrificio e modestia. Tanta onestà sia con i lettori che con se stessi».

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