La maggior parte dei nostri intervistati punta alla crescita personale, come interpretare questo dato?

Giovani, ma ambiziosi: almeno questo è quanto risulta dalla sezione “tempo libero” del sondaggio rivolto alla “generazione 18” condotto da Sicilian Post.
Le possibili risposte alla domanda “Quale tra queste attività ti interessa di più?” erano: “attività di crescita personale”, “attività ricreative” e “volontariato”. Tra esse ad aver raccolto il maggior numero di assensi è stata la prima. Competenti per un futuro migliore. Dedicare il tempo libero agli altri attraverso attività di volontariato invece non rientra tra le principali preferenze dei ragazzi che hanno risposto al sondaggio, tuttavia uno di loro ha giustamente osservato che «anche attraverso le attività di crescita personale si può contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo». Se la generazione che ha in mano il futuro sarà preparata e competente si potrà forse superare lo stato di crisi più o meno latente in cui viviamo.

Crescita personale. È stata l’opzione più scelta e fa riferimento soprattutto a lettura, cultura soprattutto a lettura, cultura, corsi di lingue o che portino all’acquisizione di specifiche competenze: per raggiungere le proprie ambizioni alcuni dei ragazzi intervistati hanno rivelato di mettere da parte la propria paghetta per poter pagare eventuali corsi o in prospettiva già dell’università. Crescita personale però comprende anche musica: dedicarsi a suonare uno strumento aumenta le facoltà intellettive, sviluppa la creatività individuale, fa apprezzare maggiormente l’arte, migliora il coordinamento tra mente e corpo e riduce lo stress, dando alle emozioni possibilità di esprimersi. Ancora, non bisogna dimenticare lo sport: i benefici dell’attività fisica sono indiscussi, non solo a livello fisico, ma anche psichico, permettendo a chi la pratica di scaricare la tensione accumulata.

Attività ricreative. Di fronte a una maggioranza di giovani che investe il proprio tempo libero in prospettiva del futuro, altri (poco più di 50 su 150) si dedicano invece ad attività ricreative come uscire con gli amici, prendere un aperitivo. Forse, in un mondo in cui si rischia di stare troppo chiusi in casa davanti a un computer, c’è ancora chi preferisce andare fuori e dedicare il proprio tempo alle persone care.

Volontariato. Infine la sezione “volontariato” è stata quella che ha raccolto meno risposte: poco più di 20 ragazzi su 150 dedicano agli altri il proprio tempo. Tale dato rivela, anche se su un campione numericamente basso, che pochi giovani sembrano disposti a impegnarsi in attività che non siano fonte di guadagni immediati o futuri. Giovani ambiziosi, ma poco disposti a donarsi gratuitamente al prossimo per via della mancanza di lavoro e dal timore di restare senza prospettive future?

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