Le feste sono sempre un periodo magico ma è attorno a vassoi fumanti e pentole che emanano deliziosi profumi che si crea quell’atmosfera speciale. Vi presentiamo i piatti che non possono mancare sulle tavole nostrane

Eccola, la nonna siciliana. Mentre figli e nipoti si rigirano ancora tra le coperte loro sono già in piedi da ore, intente a supervisionare pentole e padelle che custodiscono il loro mezzo prediletto per esprimere affetto: il cibo. Specialmente durante le festività la soddisfazione di vedere tutta la famiglia riunita moltiplica l’energia profusa nel preparare l’ennesimo banchetto indimenticabile. Noi le ricompensiamo a modo nostro, un abbraccio o la richiesta di un bis (o due) di un primo piatto, anche se in fondo sappiamo che il loro prodigarsi non si aspetta nulla in cambio. Non sazie di nutrire e coccolare le rispettive famiglie, alcune di loro ci hanno svelato le ricette più apprezzate del loro repertorio natalizio.


UN CLASSICO DEL CAPOLUOGO ETNEO


A Catania, in casa di nonna Maria la sera del 24 dicembre la scacciata non può assolutamente mancare «altrimenti che Natale sarebbe?». Una ricetta tramandata dalla madre che ha passato il testimone a lei e alle sorelle, che spesso si ritrovano per confrontare i rispettivi menù natalizi. Dopo aver sistemato tutti gli ingredienti la sera prima, così da non dimenticare nulla, la mattina seguente si inizia con l’impasto, che va lavorato a mano ad ottenere un composto elastico. Lasciatelo lievitare per almeno due ore coperto da un panno. Il segreto? «Riporlo in un punto caldo così da aiutare la lievitazione» spiega nonna Maria. Nell’attesa occuparsi del ripieno: lavare il cavolfiore, sbollentarlo in acqua salata e scolarlo accuratamente, così da non inumidire eccessivamente la pasta. Lo stesso procedimento va eseguito per broccoli e segali. A lievitazione ultimata, stendere la pasta a mano con il mattarello. Adagiare metà della sfoglia su una teglia, aggiungere il ripieno (aggiustando di sale e pepe), quindi coprire il tutto con l’altra metà dell’impasto, spennellandone la superficie con olio d’oliva. Sigillare quindi i bordi con una forchetta e premurarsi di bucherellare la superficie, «così non gonfia» raccomanda nonna Maria. La scacciata va in forno preriscaldato a 250° fino ad ottenere una crosta dorata.


IL SUGO COME UNA VOLTA


Nonna Rosina, originaria di Ucria (Messina), che da anni vive nella provincia di Catania, porta avanti la tradizione materna della pasta fresca fatta in casa. La preparazione inizia con acqua e farina, miscelate e lavorate fino ad avere un impasto omogeneo. Poi stendere la pasta a mano e formare dei cilindri aiutandosi con dei ferretti, come quelli dell’ombrello. Infine tagliare con il coltello e disporre le forme di pasta su un telo ad asciugare. La raccomandazione della cuoca è «preparare tutto il giorno prima così da dare alla pasta il tempo di essiccarsi». Il giorno di Natale, ma accade spesso anche la domenica, in casa si respira odore di sugo fatto in casa: dopo aver preparato il soffritto, con poco olio, a base di cipolla, carota e sedano, si mette a rosolare la carne di maiale a cui nonna Rosina aggiunge anche un po’ di salsiccia «che rende tutto più saporito». Quando la carne è ben rosolata, si versa la salsa di pomodoro e si lascia cucinare il tutto a fuoco lento per almeno due ore. «Quando ero ragazza aiutavo mia mamma, ‒ ricorda ‒ ora capita spesso che mi aiuti mio nipote Andrea che vuole iscriversi all’alberghiero».


UN SECONDO SCENOGRAFICO


Nonna Concetta (Villalba, CL) tiene molto ad una tavola ben apparecchiata:  «Quando ero bambina mia madre prendeva il servizio buono e mi insegnava a disporre posate, piatti, bicchieri e tovaglioli di stoffa sopra la tovaglia ricamata delle occasioni». Ci regala così la ricetta di un piatto scenografico da portare a tavola: l’arrosto a forma di ciambella con dadolata di verdure. Procedimento: amalgamare tutti gli ingredienti dentro una pirofila finché non si ottiene un composto omogeneo. Mettere l’impasto sopra la carta forno, dando forma rettangolare, e disporre per lungo prosciutto cotto, mozzarella tagliata a fette e uova sode. Arrotolare il tutto aiutandosi con la carta forno e mettere il rotolo su una teglia per ciambella. Infornare per 30 minuti nel forno preriscaldato a 180°, poi togliere la carta forno e lasciar rosolare per qualche minuto. Per il contorno: tagliare le verdure a cubetti e condire con olio, sale, peperoncino (o condimento pronto a base di aglio e peperoncino) e origano. Disporre le verdure su una teglia e infornare per un’oretta a 180°-200°. «Quando l’arrosto si raffredda ‒ conclude ‒ si mettono le verdure al centro e questo piatto già con i suoi colori dà un tocco di allegria alla tavola».


UN DOLCE PER GLI AFFETTI VICINI E LONTANI


Per concludere il menù, Nonna Gina (Valledolmo, PA) condivide con noi la ricetta di un dolce natalizio della tradizione palermitana: i vucciddati. Una volta ottenuto l’impasto a base di latte, burro e farina, stenderlo con il mattarello o a macchina (compito che Gina affida al marito Giuseppe). Miscelare gli ingredienti del ripieno in pentola fino ad ottenere un composto denso che va poi lasciato raffreddare. Successivamente disporre il ripeno sulla pasta che va poi ripiegata pressando i bordi per chiuderla. Con l’ausilio di una rondella, ritagliare pezzi della forma desiderata e disporli su una teglia. Infornare il tutto per 20 minuti a 180°. «Quest’anno passeremo il Natale a Londra a conoscere il nuovo nipotino, ma quando non possiamo vederci, li preparo e li mando ai miei figli e nipoti». Non solo un regalo ma anche un modo di far respirare aria di casa durante le feste.

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