Ogni tre mesi offrire un menù di qualità che rappresenti diverse regioni italiane. Si pongono questo obiettivo, capitanate dalla signora Anna, le inusuali cuoche che nella City si dilettano nella preparazione di arancini, pasta alla norma, caponata e non solo. Giuseppe Corsaro, anima del progetto: «Il successo a lungo termine dipende dall’originalità dell’idea e dal saperci fare»

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]C[/dropcap]i scrivono da tutte le parti d’Italia, pronte a mettersi in gioco e cucinare come solo una mamma sa fare». Con entusiasmo, ci racconta così Giuseppe Corsaro, giovane 35enne, l’idea che anima il ristorante italiano in uno dei quartieri più esclusivi di Londra.

Lui ha lasciato la Sicilia da giovanissimo, all’età di 17 anni, dopo tanta gavetta nel campo della ristorazione londinese, ha deciso di aprire insieme ad alcuni soci il ristorante “La mia mamma” nel cuore di Chelsea. «A Londra si aprono continuamente ristoranti, il successo a lungo termine però dipende dall’originalità dell’idea e dal saperci fare». Nonostante Giuseppe abbia aperto l’attività da qualche mese ha le idee ben chiare. «Il nostro obiettivo è quello di offrire ogni tre mesi un menù di qualità che rappresenti diverse regioni italiane. Adesso è il momento della Sicilia, ma stiamo cercando altre mamme da altre parti d’Italia per poter offrire ai nostri clienti nuove pietanze».

Intanto, basta varcare il primo gradino del locale per respirare il profumo delle pietanze tipiche siciliane. E immaginare una tipica domenica a tavola. «Mi sono messa in gioco – racconta Anna Famà, mamma di Giuseppe e cuoca ufficiale del ristorante. All’inizio l’idea di cucinare in un ristorante mi ha spaventata, adesso mi diverte molto. I nostri clienti non sono solo italiani, ma soprattutto stranieri e amatori delle nostre tradizioni culinarie. Quello che più mi diverte – continua – è fare il giro dei tavoli e ricevere complimenti dai clienti. A fine giornata la stanchezza passa via, e torno a casa soddisfatta».

Arancini, pasta fresca alla norma, al pistacchio, caponate, fritturine, semifreddi alle mandorle sono alcune delle pietanze che mamma Anna prepara insieme alle altre colleghe, che hanno accettato la sfida di cucinare oltre i propri fornelli di casa. «Riceviamo tantissimi messaggi da parte di mamme provenienti da diverse regioni d’Italia pronte a lavorare per tre mesi (la durata del menù di una regione d’Italia, ndr) al nostro ristorante. Molte di loro vogliono lavorare per noi per raggiungere i loro figli che lavorano a Londra, altre perché disoccupate o casalinghe hanno il desiderio di avventurarsi in un nuovo progetto». «Noi – commenta Giuseppe – le aiutiamo non solo con il lavoro ma anche con l’alloggio. Cerchiamo in tutti i modi di farle sentire dietro i fornelli di casa».

Quando arriva l’ora del dolce, viene seguita dal profumo intenso del caffè. Le mamme, intanto, spadellano, impastano e infornano le pietanze per i clienti della sera; da sottofondo, risuonano le tipiche canzoni italiane anni ‘80.

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email