Sicilian Playlist #233: Simona Norato e l’Avant-garde di Laurie Anderson

La cantautrice siciliana reinterpreta “From the air” dell’artista americana. Il brano, con cui apriamo la selezione, anticipa il suo prossimo album di inediti in uscita a giugno. La tracklist include anche Luca Di Stefano (“Broke in two”), Marian Trapassi (“Rosa”), Giuseppe Luca Rossitto (“Sogni e stenti” ), L’Elfo feat. Don Pero (“Chi Spacchiu Mi Cunti”), I Beddi feat. Mario Incudine e Antonio Vasta (“Sicilia mon amour”), e Giuseppe Calabrese (“Si lu munnu…”)

Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“From the air (Nessun pilota)” Simona Norato

La canzone, prima versione italiana di un brano tratto da “Big Science” e concesso dalla stessa Laurie Anderson, anticipa il nuovo album di inediti della cantautrice e musicista siciliana, in uscita martedì 3 giugno con distribuzione Artist First, un lavoro che si colloca nel genere Avant-garde con l’uso sapiente dell’elettronica sempre funzionale ai contenuti e all’espressività dei brani.

«Catapultati dentro un coundown all’inizio di un viaggio verso la fine», racconta Simona Norato. «E’ una logica conseguenza che non abbiamo osservato, avevamo giurato di seguire una regola che abbiamo poi trasgredito. E ora mentre tutto precipita non c’è alcun pilota, ma non siamo soli».

“Broke in two” Luca Di Stefano

Nuovo singolo del cantautore catanese per Musca Lavica Records estratto dall’album d’esordio “19”. “Broke in Two” è una canzone che esplora il viaggio emotivo di una persona divisa tra il presente e il passato, tra consapevolezza e malinconia. Racconta la fine di una relazione lunga e intensa, un legame che sembrava indissolubile ma che ha lasciato solo frammenti sparsi nel cuore e nella mente. Il titolo, “Broke in Two”, non si riferisce solo al cuore spezzato, ma alla confusione e al senso di frattura interiore che emergono quando una storia importante giunge al termine.

«“Broke in Two nasce dal conflitto interiore vissuto dopo la fine di una lunga relazione», spiega l’artista. «Il brano racconta la divisione tra il “me stesso di oggi”, consapevole che il rapporto era ormai logoro, e il “me stesso di un tempo”, che credeva di non poter vivere senza quella persona. Nonostante la consapevolezza che la relazione fosse finita male, rimaneva un forte attaccamento, creando un conflitto tra rabbia e amore, desiderio di andare avanti e nostalgia. La canzone rappresenta la frattura tra la necessità di liberarsi da un legame soffocante e la tristezza di aver perso una figura che per anni era stata una certezza. Scrivere “Broke in Two” è stato un modo per dare voce a un dolore profondo, mettere ordine nel caos emotivo e affrontare la difficoltà di accettare la fine. Il brano è l’espressione di un rumore silenzioso che persiste anche quando sembra che tutto sia fermo».

“Rosa” Marian Trapassi

Già contenuto nell’album “Marian Trapassi” del 2004, “Rosa” viene ora proposto in una nuova veste sonora e con un testo parzialmente rivisto. In “Rosa”- dilatate sospensioni e ripartenze- la vocalità speziata di Marian Trapassi sembra disegnare quasi una grammatica del cambiamento in musica. Suggestioni trip-hop, canzone d’autore e impronta catchy si incontrano in un brano minimale, sofisticato e dal forte potere evocativo.

«Sono andata a ritrovare qualcosa che avevo già», racconta la cantautrice. «Le mie canzoni sono come un tesoretto, le conservo in un cassetto che di tanto in tanto riapro e a volte mi lascio sorprendere da qualche riscoperta. “Rosa” è una canzone che è stata scritta in un momento della mia vita in cui avvenivano molti cambiamenti e in cui, come spesso mi è accaduto, mi stavo trasferendo da un’altra parte.  Il movimento che conduce altrove è il motore della speranza, dell’aspettativa, dell’immaginazione del nuovo, ma porta con sé anche la nostalgia e il ricordo del luogo e della condizione di partenza. In questi momenti di mutamento ci si ancora a dei punti fermi; “Rosa” è il simbolo di qualcosa di familiare a cui riferirsi, costantemente, nel cammino. Non a caso Rosa è anche un nome di donna molto usato nella mia città, Palermo, spesso impiegato come diminutivo di Rosalia, la nostra patrona. “Rosa” vuole essere l’anello di congiunzione tra passato e futuro, un ponte ideale tra ciò che è stato- artisticamente e umanamente- e ciò che sarà».

“Sogni e stenti” Giuseppe Luca Rossitto

Ex bassista e cantante dei Program One, band che si muoveva fra post punk, alternative rock, noise, da alcuni anni ha intrapreso la carriera solista. «Dentro le mie canzoni ci sono io, c’è il mio modo di suonare, ci sono i miei strumenti, c’è il basso suonato come piace a me, ci sono le chitarre accordate e distorte come le voglio io, ci sono le mie visioni musicali», si presenta il musicista di Palagonia.

“Chi Spacchiu Mi Cunti” L’Elfo feat. Don Pero

Rosario Luca Trischitta, in arte L’Elfo, è tornato con “Chi Spacchiu Mi Cunti” feat. Don Pero, che anticipa l’uscita del suo nuovo album “Sangue Siciliano” fuori il 21 maggio. Una delle tracce più dirette e provocatorie del disco, affiancato da Don Pero, rapper siracusano che debutta in lingua siciliana. “Chi Spacchiu Mi Cunti” è un’esplosione di personalità e attitudine: un attacco frontale all’ipocrisia, alla scena fasulla e alla vanità di chi ostenta senza sostanza.

“Sicilia mon amour” I Beddi feat. Mario Incudine e Antonio Vasta

Brano estratto dall’album “Fuoco alla polvere”. Dieci tracce che uniscono tradizione e contemporaneità, prosa e poesia, racconto e provocazione: una fusione travolgente di suoni tradizionali e arrangiamenti moderni, teatralità e impegno sociale, in un continuo gioco tra leggerezza e impegno sociale. Prodotto per Mhodì Music Company, l’album rientra nel progetto Comusì – Coesione Musicale Siciliana, nato per valorizzare l’identità sonora e culturale della Sicilia attraverso le sue espressioni più autentiche.

A presentare l’album è il singolo “Sicilia mon amour”, che vede la partecipazione di Mario Incudine e Antonio Vasta, due nomi di rilievo della musica etno-popolare italiana. Il brano è una dichiarazione d’amore poetica, nostalgica e a tratti anche malinconica alla Sicilia terra di immensa bellezza, di intrecci di lingue e culture.

Il videoclip ufficiale, volutamente non didascalico è un racconto surreale: una rapina all’interno della fittizia “Banca Sicilia Mon Amour” che rappresenta la Sicilia, una terra che viene spesso trattata come una banca da derubare invece che come un bene comune da proteggere.

“Si lu munnu…” Giuseppe Calabrese

Dopo il CD dal titolo “Mari Matri”, Giuseppe Calabrese ha pubblicato un nuovo singolo. Nato a Favara (Agrigento) nel 1955, è autore, compositore e Interprete di musica popolare Siciliana, appassionato dei canti legati alla tradizione popolare.

«Con questo brano musicale desidero mettere in evidenza taluni aspetti importanti che attraversano la vita degli uomini: l’egoismo, l’avidità, l’arroganza e la prepotenza che spesso portano anche alla violenza e alla sopraffazione, che si possono tradurre nella indifferenza e nell’ingiustizia verso i più deboli e sfociare perfino nella guerra», spiega l’autore.

Ascolta la playlist su Spotify

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