La musicologa e scrittrice Lina Maria Ugolini ha ripercorso nel suo ultimo libro la vita artistica e personale del grande compositore siciliano

È notte fonda quando fra l’odore dei gelsomini bianchi, che annunciano l’arrivo dell’estate, il giovane e promettente Vincenzo Bellini parte da Catania alla volta di Napoli. Ad attenderlo fuori dall’uscio una carrozza che lo accompagnerà fino al Conservatorio di San Sebastiano per essere iniziato ai dettami della scuola musicale partenopea. Il viaggio farà da sfondo agli anni più importanti della sua creatività e molti saranno i calessi che lo condurranno in giro per le città e i teatri di Milano, Genova, Parma, Cremona, Venezia, Londra e Parigi, dove nel 1835 morirà in circostanze misteriose. La sua vita e la sua arte sono oggi al centro dell’ultimo libro di Lina Maria Ugolini dal titolo “Bellini nella musica delle carrozze”. Figlia e nipote d’arte, la Ugolini, unisce al lavoro di musicologa e docente quello di scrittrice, poetessa e drammaturga dando vita negli anni a molti testi che mettono al centro i grandi autori del passato come: “William Shakespeare e la tempesta del guanto mascherato”, “Rossini. Piano pianissimo, forte fortissimo” e “Ravel, Adelaide e i sortilegi”, giusto per citarne alcuni. «Quando l’editore Kalós mi ha proposto di lavorare a un libro su Bellini – spiega l’autrice – mi sono subito chiesta come potessi raccontare la vita breve, seppur intensa, di questo compositore. Spesso per i miei libri mi lascio ispirare dal suono del titolo o da visioni, per questo ho immaginato una carrozza che passando da via Crociferi arrivasse a casa della famiglia Bellini». Inizia così l’avventura del figlio primogenito di Rosario e Agata Ferlito, Vincenzo, che verrà condotto al di là dello Stretto per diventare come disse il nonno Vincenzo Tobia – compositore di musiche e suo primo insegnante- “il nuovo Rossini”. Una scena quella della partenza che è finita poi per divenire l’incipit del libro stesso.

PROSA ILLUSTRATA. Undici intensi capitoli, arricchiti di parole e immagini, nei quali si raccontano gli amori struggenti e appassionati del giovane Bellini e la sua preziosa produzione musicale: «Il volume pur nella sua brevità – sottolinea la Ugolini – racconta una storia concentrata e arricchita dalle illustrazioni di Flavia Filpi. Si tratta, infatti, di un flip book nel quale sfogliando le pagine, la carrozza prende vita». La scrittura della Ugolini, semplice ma piena di riferimenti, accompagna il lettore dentro la vicenda facendolo diventare parte attiva di questa. Nelle settantasette pagine non mancano citazioni tratte dalla librettistica, in particolare i versi che Felice Romani scriverà per quasi tutte le opere del Cigno, e della letteratura. «Il romanzo – ci spiega la stessa autrice – è organizzato per dialoghi e in questo riprende i grandi capolavori ottocenteschi di Dostoevskij e Dickens. Oltre a una buona dose di creatività, utilizzata soprattutto nel dare voce e delineare la psicologia del personaggio, alla base dell’opera c’è tanto lavoro di ricerca. La carrozza diventa cassa di risonanza del mondo interiore di Bellini, permettendo al lettore di analizzare il suo rapporto con la musica e le suggestioni che gli arriveranno dalla poesia durante tutto il periodo romantico. Molte delle notizie che sono giunte fine a noi sono contenute nel carteggio con Francesco Florimo, l’amico conosciuto al Real Collegio di Musica, che a breve saranno messe in rete proprio dall’Università di Catania. Inoltre, i riferimenti a Mazzini, ai fazzoletti lasciati in pegno d’amore e alle guerre che in quegli anni investirono l’Europa sono piccole pennellate che restituiscono una dimensione sociale e storica concreta all’intera narrazione».

TI PRESENTO BELLINI. Indirizzato a un ampio pubblico, il romanzo è lettura ideale per chiunque voglia conoscere la musica e il personaggio di Bellini: «La scrittura nasce sempre, come afferma Calvino, da un gioco di strati in cui ciascuno può leggerci ciò che vuole. “Bellini nella musica delle carrozze”, per le sue caratteristiche formali è adatto anche ai più giovani o a chi è poco avvezzo alla lettura». Non solo per la sua brevità ma soprattutto perché condensa molte informazioni stimolando la creatività del lettore. D’altra parte, la Ugolini ha collaborato con molte collane per ragazzi dedicandosi anche alla stesura di opere teatrali destinate agli studenti. Da anni collabora, infatti, in veste di drammaturga con il Piccolo Teatro della Città e con la Compagnia Godot di Ragusa per le quali metterà in scena quest’anno l’adattamento di un suo libro, “Ziq è sulla spiaggia”. «In quest’opera racconto in modo molto particolare – sottolinea – la storia dei bambini migranti che scappano dalla guerra e giungono sulle nostre spiagge viste loro volta come una sorta di miraggio. Nella drammaturgia mi piace sempre lavorare in equilibrio fra la fiaba e la tragedia perché è grazie al primo elemento se si alleggerisce la cruda realtà del secondo, senza per questo toglierle nulla ma anzi caricandola del giusto pathos. Sfortunatamente ci si stiamo abituando troppo ai drammi del nostro tempo, con la fiaba però si riesce a creare lo scarto necessario per arricchire di contrasti il teatro». Anche il romanzo si conclude in maniera struggente, con l’ultimo viaggio del Cigno, quello che lo riporterà, non senza difficoltà, nella sua amata Catania terra ballerina dove ogni cosa ha avuto origine.

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