Calì, Confconsumatori: «Catania tra disservizi in aeroporto ed elettrici. Ecco come difendersi»

L’aeroporto di Catania in fiamme. Quello di Palermo quasi. Il resto degli scali siciliani sovraccaricato dalle eccessive richieste, con conseguente spaesamento degli utenti costretti a riprogrammare le loro vacanze e sobbarcarsi spese ingenti non previste. Poi, come se non fosse abbastanza, a rincarare la dose ci si è messa pure la diffusa e prolungata mancanza di energia elettrica e di fornitura idrica nel capoluogo etneo, proprio nei giorni in cui il termometro sfiorava – e a volte persino sfondava – il tetto dei 50° gradi. La Sicilia sarà anche la terra dei disagi permanenti, ma un’estate dai contorni così apocalittici i siciliani non l’avevano mai vissuta. E se, nello sgomento generale, ancora si fa fatica a comprendere a chi addebitare le responsabilità di un tale marasma, la domanda che si fa largo spontaneamente tra chi ha vissuto in prima persona le conseguenze di questi disagi così profondi è: “chi mi ripagherà del tempo e del denaro che ho perso?”. Ma soprattutto: “come posso far valere i diritti che mi sono stati palesemente negati?”. Per mettere un po’ d’ordine rispetto a tali questioni abbiamo intervistato il presidente di ConfConsumatori Sicilia, l’avvocato Carmelo Calì.

«A chi è rimasto a terra le compagnie dovrebbero offrire la scelta tra un rimborso e la riprotezione su un altro volo»

Il rogo che ha reso sostanzialmente inagibile l’aeroporto Fontanarossa ha messo ugualmente in difficoltà sia i siciliani che i tanti turisti che si apprestavano a vivere l’alta stagione nell’isola. Molti hanno visto il loro volo cancellato, altri dirottato in località non semplici da raggiungere per costi e logistica. Come comportarsi nel rapporto con le compagnie aree?
«Va detto, innanzitutto, che nel caso dell’aeroporto si è verificata una cosiddetta circostanza straordinaria, rispetto alla quale le compagnie non hanno nessuna responsabilità diretta, dal momento che esula dal loro controllo. Da questo punto di vista, i passeggeri non hanno diritto alla compensazione pecuniaria prevista dal regolamento 261 del 2004 in caso di scarto prolungato o di cancellazione del volo. Tuttavia, anche fronte di eventi straordinari come quelli avvenuti nei giorni scorsi, le compagnie hanno comunque degli obblighi da rispettare. In primo luogo, queste devono offrire al passeggero la possibilità di scegliere tra la rinuncia al volo con rimborso integrale del biglietto e la riprotezione su un altro volo nel minor tempo possibile. E proprio la riprotezione non è stata offerta da molte compagnie, che quindi hanno violato il regolamento e arrecato un danno. Altro obbligo delle compagnie è quello dell’assistenza, che include, ad esempio, fornitura di pasti e bevande in misura congrua al tempo di attesa o pernottamento in hotel laddove necessario. Spesso le compagnie hanno chiesto ai passeggeri di provvedere autonomamente, promettendo un rimborso che, invece, non hanno mai dato. In questi casi, oltre a conservare la documentazione di tutte le spese sostenute come prova quantificabile, è bene conservare anche le comunicazioni arrivate via e-mail attraverso le quali veniva prospettata la possibilità di rimborso poi negata».

L’avvocato Carmelo Calì

In questi giorni, attraverso le informazioni diffuse da ConfConsumatori, è emersa anche la possibilità di rifarsi dai cosiddetti disagi da “vacanza rovinata”. In cosa consiste?
«Si tratta di un danno non patrimoniale, per il quale il viaggiatore non ha potuto godere pienamente del suo tempo di piacere, svago o riposo a causa degli inadempimenti di cui è stato vittima. La compagnia aerea, anche in questo caso, non ha responsabilità sul verificarsi degli eventi. Noi, però, stiamo valutando gli elementi che stanno man mano emergendo dalle analisi sul rogo allo scalo: se dovesse venir fuori un’ipotesi di responsabilità da parte della società concessionaria dell’aeroporto, a nostro avviso subentrerebbe una responsabilità extracontrattuale della società stessa e quindi sussisterebbero le basi per chiedere il risarcimento del danno da vacanza rovinata».

«In caso di un’interruzione di servizio sulla rete elettrica, sebbene sia sempre necessario pagare le bollette, gli utenti hanno diritto a rimborsi e risarcimenti di eventuali danni subiti»

L’altra grande emergenza è rappresentata dai disservizi elettrici e idrici verificatisi a Catania nell’ultima settimana. In questo senso, molti consumatori si chiedono se, in virtù di queste mancanze, sia possibile richiedere di non pagare la bolletta, o quantomeno di farlo parzialmente.
«Una cosa che gli utenti dovrebbero evitare è non pagare la bolletta, per evitare di passare dalla parte del torto. Detto questo, i consumatori hanno diritto ad un indennizzo che spetta loro automaticamente quando si verifica un’interruzione della fornitura. Solitamente, viene previsto come rimborso nella bolletta successiva, che viene defalcata. In più, al contrario di quanto stiano sostenendo le aziende, è possibile ottenere un risarcimento danni. Se, ad esempio, un elettrodomestico è stato danneggiato e necessita di riparazione, la fattura deve essere quanto più analitica possibile nel descrivere l’intervento effettuato. Nel caso in cui l’elettrodomestico sia stato danneggiato in maniera irreparabile dalla mancanza di energia elettrica e sia stato necessario comprarne uno nuovo, vanno conservate con cura la fattura di acquisto e il modello vecchio, qualora fosse necessario dimostrarne l’inefficienza».

Diversi esercizi commerciali – e anche i privati – sono stati costretti a gettare i generi alimentari conservati nei frigoriferi. Anche in questo caso è possibile ottenere dei rimborsi?
«Sarebbe bene avere ancora gli scontrini con data recente degli acquisti effettuati in macelleria, in pescheria, o in generale nei supermercati. Sono utili anche le fotografie di tutti gli alimenti andati persi, così da dimostrare l’entità del danno. Questi, del resto, sono i casi più frequenti. In generale, purché adeguatamente documentato, qualsiasi danno dovuto alla mancanza di energia può essere rimborsato. Ciò che consiglio sempre è di non arrendersi di fronte ai dinieghi e allo scarica barile di colpe e responsabilità. Le aziende hanno sempre usato questa tattica e continueranno a farlo anche in questi frangenti per scoraggiare i consumatori. Ma ci tengo a ribadire che le norme a loro tutela esistono e che bisogna battersi per ottenere i dovuti riconoscimenti».

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Giornalista, laureato in Lettere all'Università di Catania. Al Sicilian Post cura la rubrica domenicale "Sicilitudine", che affronta con prospettive inedite e laterali la letteratura siciliana. Fin da giovanissimo ha pubblicato sulle pagine di Cultura del quotidiano "La Sicilia" di Catania.

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