Dal soggetto alla storia: nasce “Spectrum”, il progetto che esalta il piacere della fotografia

In occasione del Convegno Med Off 2018 – La fotografia d’autore in Sicilia, tenutosi al Coro di notte dell’ex Monastero dei Benedettini, è stato presentato il primo volume del bookzine diretto da Enzo Gabriele Leanza, che si propone di approfondire diversi aspetti legati alla cultura dello scatto

Non è una raccolta di foto, né un libro e neppure una rivista ma un bookzine, termine scaturito dalla fusione di due parole inglesi book e magazine, nato dall’idea del fotografo e studioso Enzo Gabriele Leanza e presentato in occasione del Convegno Med-Off 2018. «Ho inventato a mio modo questo termine, anche se poi ho scoperto che ci sono realtà simili – racconta Leanza – per indicare un oggetto che dal punto di vista editoriale sembrasse un libro ma che all’interno avesse una grafica da rivista con contenuti a cavallo fra queste due realtà. Ci sono, infatti, molte interviste, approfondimenti sui fotografi e sui mestieri che girano attorno a quest’ambito e naturalmente una sezione sulla saggistica». “Spectrum” nasce dunque come punto d’incontro fra tutte queste anime richiamando già nel titolo due aspetti della fotografia, quello scientifico con lo spettro del visibile e quello più propriamente umanistico che rimanda alla visione di Roland Barthes. Ne “La camera chiara” del 1980 il semiologo individuò tre atteggiamenti: l’operator cioè colui che scatta la fotografia, lo spectator vale a dire il fruitore e lo spectrum, il soggetto immortalato.

DIAMO I NUMERI. Nove sono i collaboratori, tutti provenienti da esperienze fotografiche diverse, alcuni come Alberto Castro, Filippo Pappalardo, Santo De Miceli legati al circuito di MedPhotoFest, e chi come Chiara Scattina proviene invece dal mondo della psicologia. Senza dimenticare in questa lista Simona Antonacci, una delle curatrici della sezione fotografica al MAXXI di Roma e Vittore Fossati, fotografo di paesaggio fra i più partecipi dell’esperienza e delle opere di Luigi Ghirri. Duecentocinquantaquattro fotografie, duecentocinquantasei pagine che raccolgono non solo immagini ma anche testi e ancora sedici rubriche precedute da una premessa e suddivise in tre macro-aree: Fotografi/e, Mondo della fotografia e Saggistica. All’interno delle rubriche troveremo: interviste, saggi brevi, recensioni di libri più adatte e meno anacronistiche di quelle di mostre, giacché ci troviamo di fronte a una pubblicazione aperiodica, e per concludere una guida pratica di consultazione alle parti precedenti. Una scommessa che parte da Catania ma guarda all’Italia e non solo e che camminerà con i suoi tempi, «ogni volta che avremmo raccolto il materiale sufficiente o avremmo qualcosa da dire – ammette l’ideatore – uscirà un numero; anche se di base puntiamo a due l’anno. Presto realizzeremo anche un sito su cui veicoleremo contenuti diversi, più adatti al web».

LE RUBRICHE. «Ai Maestri della fotografia è dedicata la rubrica più importante – prosegue Enzo Gabriele Leanza – in cui intervisteremo e cureremo il lavoro di artisti dello scatto mentre in Hic sunt Auctores parleremo di quei fotografi che si sono distinti in un percorso autoriale rilevante. Sempre nella sezione Fotografi/e abbiamo la rubrica Young Photo Talents riservata non solo ai giovani autori ma anche a tutti coloro i quali, indipendentemente dall’età, si sono accostati alla fotografia e hanno dimostrato di sapersi esprimere attraverso le immagini. Ci sono infine In memoria di, dedicata agli autori scomparsi e di cui è giusto parlare e L’Étranger, che riprende il titolo del romanzo di Albert Camus; uno spazio nuovo che focalizza l’attenzione, almeno in questi primi numeri, sulla realtà italiana». Nella sezione Mondo della Fotografia abbiamo alcuni segmenti in cui si parla dei mestieri, di come insegnare fotografia, delle esperienze e delle istituzioni fotografiche mentre ne Les Rencontres de la Photografie, si mostra particolare attenzione ai festival. La parte saggistica, infine, si sviluppa attorno alle sezioni: Essays; Piccole storie della fotografia, una storia del mezzo in pillole; Psicologia e Fotografia e Cinema e fotografia in cui il mezzo fotografico viene filtrato attraverso le due discipline e per concludere Bibliofilia e Libro ergo sum, il primo sui testi non più in commercio che sono diventati vere pietre miliari, l’altro sulle nuove uscite.

CONTENUTI. Questo primo numero, a cui nei prossimi mesi seguirà un secondo, si pone come un prodotto nuovo che vuole focalizzarsi sulla fotografia in tutti i suoi aspetti presentando non solo il mondo dei fotografi ma anche quello dei curatori, galleristi, giornalisti, storici e collezionisti. Un oggetto editoriale di culto che vuole dare spazio a istituzioni culturali come l’Archivio storico Luce, il SISF e a luoghi d’incontro come il PhotoLux Festival di Lucca, tutti argomenti trattati all’interno di questo primo volume. Naturalmente molto spazio è dedicato ai personaggi, in primis a Olivo Barbieri, il quale ha realizzato molti progetti insieme a Ghirri fra i quali Viaggio in Italia specializzandosi nella fotografia di ambienti urbani molto spesso realizzata attraverso la tecnica del fuoco selettivo, che permette di portare alla luce solo una parte dell’immagine. Sempre sul filone paesaggistico un’ampia sezione è dedicata a Massimo Cristaldi, fotografo catanese attento alle tematiche d’impegno sociale, molte delle quali vissute in senso ecologico. Particolarmente suggestivo è lo scatto in bianco e nero delle ciminiere del polo petrolchimico di Gela attraversate da uno stormo di uccelli, ma anche quelli realizzati nei pressi del Muos o legati ai fenomeni migratori, con un’attenzione particolare ai luoghi degli sbarchi e ai relitti delle imbarcazioni per cogliere tutto il senso della tragedia. La peculiarità del lavoro di Valentina Vannicola, invece, si lega alla capacità di saper riscrivere le favole attraverso il mezzo fotografico, anche se la sua operazione più celebre resta l’Inferno di Dante, raccontato attraverso quindici immagini.

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