Il cuore di Catania vuole tornare a battere: una passeggiata tra i vicoli di San Berillo

Tra una memoria che faticosamente resiste e un futuro che attende ancora di prendere forma, l’antico centro nevralgico della città etnea ci ha aperto le porte per un viaggio tra i luoghi simbolo della sua storia, fatta di ingegno, creatività ma anche di tante cicatrici che non vanno via. A guidarci lungo il tragitto sono stati gli attivisti di “Trame di Quartiere”, che da dieci anni a questa parte operano nel quartiere e che chiedono un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle trasformazioni urbane in corso

Prima ancora che un quartiere, San Berillo è un condensato dell’intera storia di Catania. Una storia fatta di floridezza e di improvvise cesure. Di inventiva e di scelte scriteriate. Di ferite che fanno fatica a rimarginarsi e di gente che resiste contro ogni previsione. È un reticolo di viuzze, palazzi fatiscenti e cantieri a cielo aperto. Ma è anche il cuore nascosto, sopito, di una comunità. Dove il vuoto lasciato dallo spopolamento passato rimbomba ancora. E dove, tuttavia, nuove energie stanno prendendo vita. Energie come quella dell’associazione Trame di Quartiere, che da dieci anni opera nel quartiere preservandone la memoria e auspicandone la rinascita. Proprio per celebrare il decennale dalla sua fondazione, l’associazione ha organizzato una passeggiata nei luoghi simbolo del quartiere. Foto e giornali alla mano, durante il cammino le vicende dell’intera area hanno ripreso vita sotto ai nostro occhi: dal grande fervore produttivo di inizio ‘900 allo sventramento degli anni ‘50, fino alle sfide odierne – legate alla speculazione edilizia e alla gentrificazione – e ad un futuro che appare incerto. «Con questo genere di iniziative – afferma Carla Barbanti, fondatrice di Trame di Quartiere – vogliamo stimolare una partecipazione attiva, perché la città è nostra ed è importante farsi sentire».

«San Berillo era un quartiere vivo, un distretto produttivo in cui artigiani e borghesi convivevano, dove chi aveva talento poteva arricchirsi»

Francesco Nicotra, Trame di Quartiere

Un tuffo nel passato del quartiere. La passeggiata inizia da Piazza Turi Ferro e prosegue da via Carlo Felice Gambino verso il Corso Sicilia. Questa zona, dove oggi siamo circondati da alti palazzi moderni, sedi di banche, hotel e ristoranti, rappresentava in passato il centro del quartiere di San Berillo come dimostrano le foto mostrate da Francesco Nicotra di Trame di Quartiere: «Proprio in questa zona, sul finire del Seicento, nasce San Berillo, che nei secoli cresce fino a diventare un piccolo centro urbano, affollato da mercanti, artigiani, ma anche notai, farmacisti e avvocati». Lungo il Corso Sicilia, scopriamo la storia di un quartiere profondamente diverso da quello descritto nella narrazione mainstream: «San Berillo era un quartiere vivo, un distretto produttivo in cui artigiani e borghesi convivevano, dove chi aveva talento poteva arricchirsi» ci spiega Francesco. Un quartiere che attirava persone dalla Sicilia e oltre, e anche per questo da sempre era luogo di prostituzione, praticata nelle case chiuse fino alla legge Merlin del 1958.

Lo sventramento di San Berillo e la costruzione del lungo rettifilo che collega il centro storico alla stazione.
Ph. archivio Puglisi Marino

Lo sventramento. Proprio gli anni ’50, segnati dal dopoguerra, rappresentano uno spartiacque fondamentale nella storia del quartiere e di Catania. Le epidemie di inizio ‘900 e i bombardamenti dovuti alla Seconda Guerra Mondiale rendono evidente la necessità di un risanamento del centro cittadino e del quartiere. Ce lo racconta Carla, mentre ci spostiamo verso Via Don Luigi Sturzo: «Negli anni ’50 prende piede l’idea di sventrare il quartiere per costruire un grande viale che colleghi Piazza Stesicoro alla Stazione Centrale». Quella che nasce come un’operazione di riqualificazione si trasforma, spiegano i due ingegneri di Trame di Quartiere, nella più grande speculazione edilizia del dopoguerra in Italia, portata avanti dalla società Istica, il cui socio di maggioranza era l’immobiliare vaticana. Un caso emblematico in cui la politica ha favorito l’interesse dei privati, senza alcuna considerazione per i cittadini. Questi ultimi, i cosiddetti “deportati di San Berillo”, furono espropriati e trasferiti nelle nuove costruzioni di Nesima – San Leone. «Lo sventramento rappresenta per me una vera e propria ferita nel centro di Catania, una cicatrice» afferma Carla, indicando il moderno viale di Corso Sicilia – Corso Martiri della Libertà, che oggi, a 70 anni di distanza, si presenta con strutture ancora incomplete e enormi buche nel terreno.

La parte ancora viva del quartiere. Dopo le trasformazioni del passato, il quartiere affronta oggi nuove sfide. Addentrandoci in San Berillo vecchio, nella zona di via Di Prima, le nostre guide ci spiegano: «San Berillo oggi non è solo il quartiere della prostituzione, ma un luogo abitato da tante persone che, nel corso degli anni, se ne sono prese cura, recuperando immobili ottocenteschi lasciati in stato di abbandono». Diverse realtà, infatti, lavorano quotidianamente per valorizzarlo, alcune in modo silenzioso, altre in maniera più visibile. Tra queste, numerose famiglie senegalesi, che vivono qui da generazioni e portano avanti le proprie attività. Tuttavia, «il profitto, un tempo legato al mattone, oggi ruota, invece, attorno al turismo», ci spiega Francesco. «Ciò che accade oggi a San Berillo è emblematico di una modalità di agire tipica di questa città: avviare trasformazioni urbane senza informare né coinvolgere i cittadini» aggiunge Carla. Il riferimento è alla situazione attuale del quartiere: da un lato, si denunciano cantieri avviati nelle strette viuzze che spesso restano in stallo per mesi, creando disagi ai residenti; dall’altro, preoccupa il crescente processo di acquisto e demolizione di edifici storici da parte di privati, che poi ricostruiscono a fini speculativi, destinandoli a B&B e hotel. Camminando nel dedalo di viuzze, osserviamo l’alternarsi di edifici ristrutturati e costruzioni storiche segnate dal tempo. Sulle porte murate di alcuni di questi spiccano opere di street art, realizzate per sensibilizzare riguardo alla trasformazione urbana in atto. Una trasformazione che vede l’attività di movida prevalere su tutte le altre, penalizzando e soffocando la vita quotidiana dei residenti.

Dopo un lungo processo di recupero, il quartiere è tornato ad animarsi: si organizzano eventi culturali, mostre, presentazioni di libri. San Berillo è così simbolo di un luogo che resiste, si trasforma e continua a vivere attraverso le persone che lo abitano

Recupero e rinascita: Palazzo De Gaetani. La nostra passeggiata si conclude a Palazzo De Gaetani, un edificio storico di quasi 150 anni situato tra via Pistone e via delle Finanze, oggi sede di Trame di Quartiere. Questo luogo, ci raccontano gli attivisti, dopo un lungo processo di recupero operato dall’associazione, è diventato un punto di riferimento per il quartiere: qui si organizzano incontri, presentazioni di libri, mostre ed eventi culturali.  Al suo interno ospita anche una caffetteria sociale, mentre il piano superiore, completamente ristrutturato, accoglie due alloggi di co-housing abitati da nove inquilini e una famiglia, persone con un passato di precarietà lavorativa o abitativa che, grazie al supporto dell’associazione, stanno costruendo un percorso verso l’autonomia. Palazzo De Gaetani diventa così simbolo di San Berillo e delle attività di Trame di Quartiere: non solo memoria di un passato dimenticato, ma un luogo che resiste, si trasforma e continua a vivere attraverso le persone che lo abitano. Uno spazio aperto al quartiere e ai catanesi, che invita a entrare nel cuore dei problemi urbani ed esprime lo spirito dell’Associazione:  «Il nostro è un percorso nato da un gruppo, ma vuole aprirsi sempre di più a chiunque voglia partecipare attivamente alle questioni che riguardano la nostra città», affermano Carla e Francesco prima di congedarci.

About Author /

Catanese, 22 anni, laureato in Scienze e Lingue per la Comunicazione. Collabora con il Sicilian Post da fine 2023. Si interessa di cultura, politica, arte, attualità e sport.

Start typing and press Enter to search