In Sicilia il caldo non si fa certo attendere: è già tempo di “squagghiari”

È ufficiale: il caldo è arrivato e stamu squagghiannu! Stiamo che..? Squagliando! Sì, in Sicilia non si suda, ci si scioglie al sole.

Etimologia e significati. Squagghiari è l’opposto di quagghiari, dal latino coagulare e il prefisso oppositivo ex: se ciò che quagghia si addensa, ciò che squagghia si squaglia, diventa liquefatto. In senso metaforico una persona che squagghiau può anche essere non sudata, ma sciupata, smagrita, al punto che il verbo assume il significato di “morire”; irsinni a lu squagghiu, “struggersi, venir meno”. Infatti lo squagghiuni è colui che sciupa qualcuno o qualcosa, lo riduce a squagghiumi, cioè a cera colata, o nel caso di denaro lo scialacqua. Usato all’imperativo, «Squagghia!», diventa un’esortazione ad andare via, sparire, come l’italiano “squagliarsela” nel senso di “darsela a gambe levate”.

Usi e proverbi. Esiste un proverbio che invita ad andare oltre le apparenze: “a la squagghiata di la nivi si vidinu li pirtusa”, cioè “quando la neve si scioglie si vedono i buchi”. Proprio come le buche del manto stradale si vedono quando la candida coltre è sciolta – e il siciliano, pur non essendo avvezzo alle nevicate, ne sa qualcosa di buche per strada -, così i difetti di una persona o un oggetto si celano dietro le apparenze. E ancora: “ppi nuatri squagghia a cira”, “per noi squaglia la cera”, un invito a fare in fretta prima che la cera si sciolga tutta e si resti al buio, forse in riferimento ai lumi che si usavano durante le aste. Simile al precedente è il proverbio “a cira squagghia e a prucessiuni / u santu un camina”, “la cera squaglia e la processione / il santo non procede”: chiaro il riferimento alle processioni dei santi con fercoli e ceri votivi. Il senso è che il tempo scorre e nulla cambia. Dopo questa dose di saggezza siciliana volta a denunciare ciò che non va, si conclude in dolcezza con “mi squagghia u cori”, una romanticheria, ma occhio che non si arrivi a dire “lu talìa e ci squagghia”, “lo guarda e si scioglie”, per esprimere un amore sviscerato e geloso.  

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Laureata con il massimo dei voti in Filologia Classica all’Università degli Studi di Catania, Olga Stornello (classe 1994) è giornalista pubblicista dal 2019. Dopo aver acquisito il tesserino grazie alla collaborazione con varie testate (tra cui, oltre “Sicilian Post”, il quotidiano “La Sicilia”), ha frequentato il master RCS Academy “Scrivere e comunicare oggi: metodo Corriere” nel 2020. Tra le sue intramontabili passioni, al di là della scrittura, si annovera anche la danza, che pratica da sempre.

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