Avete fatto bene! Questa movida teatrale era una vera indecenza! Centinaia di pseudo radical chic, con le loro mascherine griffate abbassate, che cantano nei foyer a squarciagola “Libiamoooo, Libiamo nei lieti caliciiiii…”, fino a notte fonda!
Settantenni assiepati come sardine davanti al botteghino, che ordinano il loro terzo Shakespeare on the rocks!

Giovani rampolli, con le loro sneakers da 300 euro, che sostano per ore, attendendo trepidanti l’inizio dello spettacolo, abbracciandosi e baciandosi “tanto cos’ è un bacio: un apostrofo rosa…! Orge di first Ladies, con unghie laccate di viola-che non è vero che porta male, che sciorinano a memoria Zio Vanja litigando, per strada, sulla traduzione migliore !

Gisella Calì

Pullman dai quali scendono urlanti sedicenni che rivendicano il loro posto in prima fila, perché la drammaturgia contemporanea ” dalla prima fila è uno sballo”!
Per non parlare delle file interminabili per le Prime del nuovo Pirandello, tradotto in veneto e poi di nuovo in siciliano ed interpretato da un cast di centomila attori, che poi però è uno, in video, o forse nessuno, tanto è lo stesso. Bagarini in grado di venderti due intere stagioni teatrali, appena sfornate, al prezzo di un posto laterale in quindicesima fila di un mega evento UNESCO!

E stendiamo un pietoso velo sugli assembramenti di attori, registi e tecnici, la mattina sui mezzi pubblici, che lasciano le loro vetture fiammanti in garage, riversandosi come un fiume in piena nei loro posti di lavoro. Un delirio!
Ahhhh… Grazie!
Non se ne poteva più.

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