“La foto del turista”: parlare di Alzheimer per far luce sul silenzio della quotidianità
Uno spettacolo teatrale sull’incomunicabilità. Sul delicato scontro tra realtà apparentemente unite ma che sono irrimediabilmente slacciate da qualsiasi vincolo. Da ogni legame. Tutto in una cornice scenica completamente surreale e minimalista. Con due attori che hanno saputo interpretare al meglio uno dei tanti delicati drammi che attanagliano sia giovani che anziani: il mostro dell’Alzheimer. E proprio con una pièce, che possiede radici profondissime tipiche del genere della commedia e una proprietà del teatro moderno e contemporaneo, vicino ai temi della solitudine, sabato 12 e domenica 13 marzo, al Nuovo Teatro Val d’Agrò di Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina, Vincenzo Volo e Giovanna Criscuolo hanno regalato al numeroso pubblico un momento di spensieratezza, unito ad un attimo di reciproca attenzione a temi che fanno parte della quotidianità di tutti noi. C’è questo e molto altro, infatti, ne La foto del turista, spettacolo teatrale nato da un’idea proprio di Volo, conosciuto come spalla di Enrico Guarneri, e scritto dall’altra protagonista delle due serate, Giovanna Criscuolo, con la regia di Federico Magnano San Lio, i costumi di Dora Argento, le musiche di Flavio Cangialosi, la scenografia essenziale di Martina Ciresi e Stefano Privitera, e prodotto da IN ARTE, Associazione culturale di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta.
Una commedia, presente nel cartellone della Stagione Teatrale 2021/2022 dell’Associazione “Sikilia” del direttore artistico Cettina Sciacca (lungimirante promotrice degli spettacoli santateresini, che prima dell’inizio dello spettacolo ha voluto ricordare tutto quello che sta accadendo in Ucraina da diverse settimane), che ha condotto lo spettatore nell’antro della “bestia”, ovvero la malattia neurodegenerativa che colpisce ogni giorno sempre più persone, che poco a poco diventano per i propri cari degli estranei, annientando qualsiasi rapporto umano e psicologico instauratosi con il tempo. Malattia a cui, nonostante i grossi passi in avanti fatti dalla medicina, non è stata ancora trovata una cura vera e propria, e che rende completamente smemorato chi ne soffre. Ma La foto del turista è anche altro. Non è solo malattia cerebrale, ma è soprattutto un atto unico per due attori che, partendo dalla loro già consolidata esperienza e affinità comiche, danno vita con leggerezza ed ironia a un universo ricco di atmosfere profonde ed attuali, e che coniuga felicemente il disegno comico con un’atmosfera intensa che ricorda, a tratti, il teatro di Luigi Pirandello.
La situazione viene generata da un “incidente” di percorso e racconta, con una scrittura divertente e molto surreale, la storia di due personaggi, un uomo ed una donna, che parlano ma non si comprendono. Ed è proprio la mancanza di comprensione tra i due protagonisti, interrotta da un “rimbalzo fonico”, che ci fa capire come oggi sia importantissimo ascoltare l’altro. Il nostro dirimpettaio che ci racconta le proprie disavventure a cui nessuno crede; lo sconosciuto che incontriamo per strada e che nasconde dentro di sé una storia tutta da decifrare nella mappa dell’inconsistenza quotidiana; il venditore ambulante che ci vende ogni giorno la frutta fresca di buon mattino e che vuole a tutti i costi saperne di più di te. Sono tutti personaggi che fanno parte della realtà-teatro e a cui noi, spettatori inermi di questo incredibile universo fatto di piccolezze, molte volte tendiamo a non far caso, o perché ci sembrano delle perdite di tempo o perché forse viviamo di pregiudizi. Quei pregiudizi che Francesco Bacone chiamava “idòla” e di cui noi, uomini e donne del nostro tempo, siamo pieni zeppi. Da qui l’incomunicabilità, la non comprensione dell’altro, che Vincenzo Volo e Giovanna Criscuolo hanno saputo interpretare a meraviglia senza retorica, ma con una passione fuori dal comune. Una storia divertente e molto significativa che racconta uno spaccato di realtà con la quale parecchia gente fatica a vivere.