Esiste una Sicilia meno nota ma altrettanto ammaliante di quella di poleis greche, cattedrali barocche, fondali cristallini e cannoli. È la Sicilia delle cascate, piccoli tesori naturalistici incastonati in paesaggi selvaggi in cui perdersi lontano dall’aria ingabbiante della città. Da Mistretta a Corleone, passando per Sortino, strade sterrate dagli affacci mozzafiato conducono in angoli di paradiso in cui la natura si diverte con giochi d’acqua regalando oasi di relax perfette da vivere in queste soleggiate giornate d’autunno in cui le cascate ritrovano la potenza della stagione delle piogge. Si tratta per lo più di siti lontani (ma neanche troppo) da blasonate mete turistiche e spesso sconosciuti agli stessi abitanti ma in genere raggiungibili senza troppe difficoltà con piacevoli trekking avvolti dall’abbraccio covid free della macchia mediterranea e dal silenzio catartico del fluire dell’acqua. Armiamoci di scarponi e borraccia e facciamoci condurre da sentieri e trazzere per scorci campestri di Sicilia, un’isola che non smette di stupire.

CASCATA DEL CATAFURCO

Situata nel territorio di Galati Mamertino, in provincia di Messina, la cascata del Catafurco è una piccola formazione naturale incastonata nel parco dei Nebrodi e tinteggiata dal giallo della ginestra. Frutto dell’azione erosiva del torrente San Basilio, la cascata compie un salto di ben 30 metri finché le sue acque si raccolgono in una cavità nota come “Marmitta dei giganti”, una sorta di piscina scavata nella roccia dove, clima permettendo, è possibile concedersi un bagno rigenerante.

CASCATE DEL CATAOLO

Meraviglia dei Monti Peloritani, le cascate del Cataolo sgorgano nel territorio di Gualtieri Sicaminò, in provincia di Messina, grazie all’attività del torrente Gualtieri. Purtroppo la principale cascata, dal salto d’acqua superiore ai 10 metri, ha subito in tempi recenti mutamenti morfologici a causa sia di eventi naturali di erosione sia di eventi sismici.

VALLE DELLE CASCATE

Incorniciata dai Nebrodi, la “Valle delle Cascate” si trova nell’antica cittadina messinese di Mistretta. Basta il nome a evocarne il paesaggio onirico: qui corsi d’acqua zampillano prorompenti da gole rocciose compiendo salti dai 6 ai 33 metri. Cascata argentea, Cascata Pietrebianche (la più alta), Salto del cerbiatto, Cascata Ciddia, Cascata Rosy Grace, Cascata Acquasanta, Cascata di ponte Ciddia, Cascata Cuttufa e Cascata delle Fate: sono tutte più o meno lontane tra loro e non facilmente visibili per cui vale la pena affidarsi a guide del luogo. A lungo note soltanto ai pastori, si offrono con sorpresa agli avventurieri che decidono di inoltrarsi nel loro vergine e impervio territorio.

CASCATE DELL’OXENA

Ph Stelle e Ambiente

Ci troviamo a Militello Val di Catania: qui il fiume Oxena, attraversando un canyon di origine vulcanica, dà vita alle omonime cascate naturali. Le rocce che disciplinano il corso d’acqua invitano i più avventurieri a guadarlo per ammirare da ogni versante la ricchezza della vegetazione di un’area quasi onirica in cui le mucche di passaggio e i visitatori convivono in perfetta armonia.

CASCATA DELLE DUE ROCCHE

Ph Alfredo Petralia

Annoverata tra le 15 più imperdibili d’Italia, la cascata delle Due Rocche con i suoi contorni fiabeschi e la sua vicinanza al centro storico di Corleone, è la rivalsa della città palermitana tristemente nota alla cronaca di mafia. Il fiume San Leonardo, affluente del fiume Belice, compie qui un salto di quattro metri formando la cascata che deve il suo nome alle caratteristiche strutturali del luogo.

CASCATA DI SAN NICOLA

Ph Giuliana Piazzese

Sorge nel piccolo e storico comune palermitano di Bolognetta, al confine con Casteldaccia, immersa in una vegetazione rupestre dimentica della vita cittadina. Frutto dell’attività del fiume Milicia nel restringimento tra i promontori di Pizzo Cicero e Torretta, la Cascata San Nicola si veste di intrighi storici: pare che lì vicino, nella cosiddetta Grotta dei Briganti, nel periodo dell’unificazione d’Italia trovassero rifugio briganti come Giovanni Boncoraggio.

CASCATA DELLE BALZE

Ph Dario Sirna

Perla del Parco dell’Etna che guarda ai Nebrodi, la cascata delle Balze sgorga non lontano dal Castello di Nelson in un territorio, quello di Bronte, in provincia di Catania, che profuma di pistacchio. Qui colate laviche preistoriche imbrigliarono il fiume Flascio, dando vita al lago Gurrida il cui corso sotterraneo attraversa il territorio tra Maletto e Bronte fino a dare vita alla Cascata delle balze.

CASCATA DELL’ANGARA DEI PIRISTERI

Ci troviamo a Roccella Valdemone, in provincia di Messina, nella valle del fiume Alcantara che la ginestra e la tipica vegetazione mediterranea accorrono a colorare. La Cascata, una delle più alte in Sicilia, nasce dal torrente Roccella, affluente del fiume Alcantara.

CASCATA DELLA VAL D’ANAPO

Cambiamo provincia e ci spostiamo a Siracusa, precisamente a Sortino. Gioiello custodito da una natura incontaminata, si deve – pensate un po’ – a un acquedotto di epoca greca chiamato Galermi. La cascata va ad arricchire la Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande, un sito suggestivo dove natura, storia e cultura si intrecciano in un’esplosione di struggente meraviglia.

CASCATE DI SILIMÒ

Si trovano nel borgo pantano di Rometta, in provincia di Messina, più precisamente a Gimello Né Monaci, l’antica frazione legata alla presenza di eremi di monaci. Qui, nel cuore dei Monti Peloritani, scorrono energiche le acque di cascate i cui salti raggiungono anche i 25 metri.

CASCATE DELL’ALCANTARA

Sono senza dubbio le più famose in Sicilia. Parte dell’omonimo Parco Fluviale, a Motta Camastra, in provincia di Messina, le cascate dell’Alcantara si stagliano in un luogo di cui il turismo non è valso a deturpare il volto selvaggio. Il fragore dell’acqua che si dipana tra pietra lavica e oleandri, riecheggia melodioso per tutta l’area che ogni anno incanta innumerevoli visitatori.

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