Sicilian Playlist #208: “Clarissa”, la canzone denuncia di Gabriella Grasso contro le spose bambine
«Lasciatele giocare, le bambine!», scrive Gabriella Lucia Grasso in una delle accorate note di “Sognatrici”, album da cui è estratto il brano con cui si apre la tracklist di questa settimana. Sorprese, di colpi di scena e di cambi di modulo caratterizzano “Beyond the mirror”, ultimo album della maga del theremin Lina Gervasi. Vi proponiamo la sua “Soul whisperer”. Tra i brani in selezione anche “Come la Vanoni” di Nancy Ferraro, “Maremale” di Moska Drunkard, “Aria” di Valentina Indelicato, “L’unica difesa” Paolo Miano e “Un po’ d’amore” di Pino. In chiusura ci sono gli Erberomantiche e Raffaella Daino con “Julienne”, Double G. con “Ricordati di me” e Alessandro D’Andrea Calandra con “Akragas Alé”
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“Clarissa” Gabriella Grasso
È il grido della cantautrice catanese contro la violenza sulle spose bambine ad annunciare l’uscita dell’atteso album Sognatrici (Musica Lavica Records), in distribuzione dal 22 novembre. Clarissa racconta la storia di una sposa bambina, costretta a un matrimonio combinato con un uomo molto più grande di lei, «‘n’omu vecchiu ca varva e lu cappeddu». Un tema doloroso e attuale, che trova eco nella recente proposta di legge in Iraq che abbasserebbe l’età del consenso sessuale da 18 a 9 anni.
«Lasciatele giocare, le bambine!», scrive Gabriella Lucia Grasso in una delle accorate note dedicate ai brani dell’album. «Non mandatele incontro a una vita sciagurata in mano a uomini senza scrupoli e senza morale, che comprano piccole inermi creature e ne fanno schiave prive di speranza. Impediamo che questo scempio continui a compiersi, ascoltate questo grido di dolore, e facciamo qualcosa affinché cessi».
Il brano è accompagnato da un video intenso e suggestivo, secondo capitolo di una trilogia che ha preso il via ad aprile con l’uscita A storia di Rosa, un tributo a Rosa Balistreri. Ambientato in uno scenografico palcoscenico d’epoca, il video di Clarissa è un viaggio visivo nel cuore di un dramma intimo e silenzioso. Il bianco e nero dominano l’inquadratura, mentre il rosso, dosato in piccoli dettagli, si fa portatore di una tragicità sommessa, evocando un dolore sotteso che lo spettatore può solo intuire, senza però che il dramma emerga apertamente. La bambola di pezza, compagna di gioco della piccola protagonista, diventa il simbolo di una sofferenza troppo grande da sopportare.
Sognatrici è un album che celebra la forza e la resilienza delle donne, raccontando storie di vita vissuta attraverso la lingua siciliana. Una raccolta di storie di donne che, cambiando coraggiosamente il proprio destino, hanno cambiato anche la storia di tutte le donne. Un progetto patrocinato da Amnesty International Italia nato dall’omonimo docu-show ideato e portato in scena insieme a Valeria Benatti scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica.
“Soul Whisperer” Lina Gervasi
L’album “Beyond the mirror” della “maghetta” del theremin Lina Gervasi è un viaggio in un mondo sorprendente, pieno di sorprese, di colpi di scena, di cambi di modulo. Incuriosisce, strega, affascina, avvolge. Incute paura e trasmette serenità. È freddo e grigio e, nello stesso tempo, pieno di calore e di colori. È elettronico e acustico. Conduce in dimensioni fantastiche e lontane ed è fortemente legato al territorio, alle origini, ad antichi valori, come la voce di nonna Lina che sigilla l’album in questo brano diventato adesso anche un video. Ospiti d’onore nonna Lina, interpretata da Gina Adorno, e Duke, l’amico a quattro zampe.
“Come la Vanoni” Nancy Ferraro
Un brano ironico ma che tratta delle difficoltà che oggi si incontrano in Italia, “Come la Vanoni” è l’ultimo singolo della cantautrice palermitana Nancy Ferraro: «C’è tanta voglia di dire ciò che si vuole, senza troppi giri di parole, senza doversi preoccupare di quello che possano pensare, dire e soprattutto scrivere gli altri, proprio come ci insegna Ornella Vanoni», spiega l’autrice.
Dance ed elettronica per raccontare le problematiche attuali che interessano un po’ tutti: «Le difficoltà di trovare un impiego stabile nonostante i tanti laureati, il desiderio di cambiare le carte in tavola e le difficoltà nel farlo, continuare a combattere per mantenere la propria dignità, coerenza e personalità».
Al brano, che è accompagnato dal videoclip (Gioacchino Cottone, regia e montaggio e Alessandro Vancardo, riprese, regia, montaggio), hanno collaborato Gianni Varrica e Flavia Farruggiaed è stato prodotto Giovanni Migliore e Riccardo Piparo.
“Maremale” Moska Drunkard
È l’unica voce siciliana in gara a Sanremo Giovani 2024: Moska Drunkard, all’anagrafe di Erice registrata con il nome di Cristina Rizzo, classe 1999. Il nome d’arte inizialmente faceva riferimento al fastidioso insetto, «la “kappa” è stata aggiunta per un fattore estetico», spiega. «Mentre “Drunkard” è una reminiscenza dell’adolescenza, quando avevo 13 anni e i miei compagni di scuola mi chiamavano “ubriacona”». Una “ingiuria”, come vengono definite in Sicilia, che le è rimasta «anche se non mi rappresenta più».
Vive e lavora a Siena ma con la Sicilia nel cuore: «Mi sento siciliana fino al midollo», ripete. Al talent di Rai1 che assicura un pass per la sezione “Nuove Proposte” porta la canzone “Trinacria”, nelle tematiche molto simile a questo brano di un anno fa.
“Aria” Valentina Indelicato
Primo singolo della giovane cantante catanese. Il brano, con musica di Giuseppe Furnari e testo di Giuseppe Cucè, prodotto da Riccardo Samperi, invita a riflettere sull’essenza della vita e sulla riscoperta della bellezza affrontandola in modo semplice, accarezzando la sfuggevole essenza e il segreto dell’esistenza nella fragilità del quotidiano, che dona in un mistero senza tempo l’inizio e la fine di tutto. Le sonorità della canzone, fra jazz, classica e arie Disney, intendono essere leggere e colme di limpide emozioni, libere come il vento e fresche come l’aria di una linfa vitale delicata e forte al tempo stesso, intrecciata indissolubilmente con l’irreversibile destino del mondo.
«Questo brano è per me l’inizio di un velato nuovo, frequenze che vibrano e vivono di una riscoperta quotidianità, essenziale, dolce e profonda; un soffio di aria fugace, fresca e a tratti pungente come la vita», commenta la cantante.
“L’unica difesa” Paolo Miano
Brano estratto dall’ultimo lavoro discografico del cantautore catanese Paolo Miano, “Revoluzione”. Il video nasce da un’idea dello stesso cantautore e di Salvo Faro che raccontano: «Abbiamo voluto sottolineare l’effetto sconvolgente dell’amore nella vita di una persona attraverso una serie di immagini di forte impatto, dirompenti, a tratti perfino catastrofiche. Un potere al quale nessuno può sottrarsi. Partendo dal testo abbiamo trovato un’idea semplice da sviluppare alternando alle immagini girate alcuni spezzoni tratti da vari classici della cinematografia e vari spezzoni di video anche lo-fi tratti dal web». La regia è di Alessandro Viano.
“Un po’ d’amore” Pino
È il terzo singolo di Andrea Pino, giovane cantautore di origini catanesi con base a Giardini Naxos, a pochi mesi dall’uscita dei primi due brani, “Rimpianti” e “Un attimo”. Una canzone dedicata all’amore e alle sue complesse sfumature.
«Si tratta di un brano intimo e malinconico che esplora le sfumature più profonde e complesse dell’amore», spiega. «La musica è sempre stata il mio rifugio, il modo per esprimere quello che spesso non riesco a dire a voce. Scrivo per chi sente troppo, per chi nasconde le proprie ferite sotto un sorriso e, per chi ama senza limiti, ma finisce sempre col cuore spezzato».
“Julienne” Erberomantiche feat. Raffaella Daino
Nuovo singolo della band siciliana che naviga nel pop’n’roll sperimentale traendo ispirazione da cinema e letteratura con testi in italiano. Il brano, che vede la partecipazione di Raffaella Daino (giornalista e songwriter del progetto Pivirama), è accompagnato da un video girato da Francesca Rotolo ed è il terzo singolo che anticipa Ruggine, il nuovo lavoro in studio del trio siciliano, composto da Nicola Ganci, Patrick Rotolo e Salvatore Bavetta, prodotto da Francesco Barbata.
“Ricordati di me” Double G.
È il nuovo singolo di Double G, pseudonimo di Giuseppe Ciulla, è un rapper palermitano che coltiva una passione viscerale per la musica fin dall’età di 16 anni. Scritto dallo stesso artista e prodotto da Marco Arrisicato, il brano, che sarà accompagnato dal videoclip, esplora temi come la nostalgia, il rimpianto, la consapevolezza di ciò che si è perso e l’importanza di riscoprire l’amor proprio dopo una relazione che ha lasciato ferite. Il protagonista, pur soffrendo, cerca di ritrovare la propria identità e il proprio valore, riconoscendo l’impronta indelebile lasciata dal legame passato, ma anche la necessità di andare avanti. Il sound, intenso e malinconico, amplifica il viaggio emotivo, mescolando amore e sofferenza, rivolgendosi a chiunque abbia vissuto un addio difficile e ora cerca di ritrovare sé stesso.
“Akragas Alé” Alessandro D’Andrea Calandra
È un inno alla sua squadra del cuore il nuovo singolo di Alessandro D’Andrea Calandra. Il cantautore siciliano compone “Akragas Alé” riuscendo a coniugare l’identità della “Città dei templi” con lo spirito sportivo dei biancazzurri. Tra appartenenza e riscatto, vibrazioni etno-folk e idioma di Agrigento convergono vincenti nel potere emozionale della musica.
«Ho vissuto da molto vicino quei meravigliosi anni che videro l’Akragas tra i protagonisti del calcio siciliano», spiega l’autore. «La “Trattoria de Paris” di mio zio Totuccio, in piazza Lena nel centro storico di Agrigento, era il ristorante “ufficiale” dell’Akragas ed io, all’epoca bambino, avevo il privilegio di conoscere uno per uno gli attori di quella grande impresa, quando i biancazzurri raggiunsero rapidamente la C1 a partire dalla Serie D. E poi la domenica, naturalmente, si andava all’Esseneto con zio e papà a sostenere i nostri eroi».