Sicilian Playlist #240: Venerus e Marco Castello tra le onde di Ortigia

L’artista milanese e il cantautore aretuseo duettano in un brano che sa di estate e di infanzia. Tra i consigli di questa settimana anche “U mari”, in cui Anna Castiglia esplora le sonorità brasiliane in compagnia dei Selton, e “Bagnasciuga”, l’esordio a tinte rock dei Capocotta. A seguire, “Venezia”, brano in cui LOSPETTRO si lascia andare ad un punk venato di malinconia, e “Ho capito”, manifestazione di sarcasmo ribelle firmata da Matoh. Chiudono la selezione “Il tuo profumo”, frizzante invito all’attesa di Gero Riggio, e “Aurora boreale”, che inaugura il nuovo progetto di Alter (D)ego, alias Diego Spitaleri

Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Felini”, Venerus feat. Marco Castello

Dopo l’uscita di “Ti Penso”, Venerus (all’anagrafe, Andrea Venerus, milanese classe 1992) torna con un brano che profuma d’estate e salsedine. Ciò, nel vero senso della parola, per le modalità con cui è stato realizzato. Il brano è stato registrato in presa diretta su una spiaggia di Ortigia, a Siracusa, insieme con il cantautore aretuseo Marco Castello. In “Felini”, lo sciabordio delle onde del mare entra nella traccia insieme alle voci degli artisti e agli accordi della chitarra.

«“Felini” è una canzone che è nata a un passo dal mare, e lì ha voluto restarci», racconta Venerus. «Conosco Marco da qualche anno, attraverso la sua musica, e poi siamo diventati molto amici. Tutto è nato dal riconoscersi, e dal volersi bene. Siamo tornati in Sicilia e Sili ha registrato me e Marco che suonavamo la canzone in riva al mare, in una spiaggia vicino Ortigia. Pietro, seduto dietro di noi, sussurrava col flauto sulle nostre note. Niente di più, niente di meno. La magia di una storia, e dei pochi suoni che le rendevano giustizia».

“Felini” è la fotografia sonora di un gesto musicale condiviso, nella sua semplicità e autenticità. Il brano racchiude un momento intimo e poetico tra due musicisti che suonano in riva al mare. Delicato e naive, ricorda il miglior Toquinho.

“U mari”, Anna Castiglia feat. Selton

In versione brasileira anche la cantautrice catanese. Anna Castiglia ha riletto in live session con Selton la canzone contenuta nell’album “Mi piace”, entrato nella cinquina dei finalisti delle Targhe Tenco per la migliore opera prima. La nuova versione è il “lato b” del singolo che comprende “Le chiese chiuse” registrata assieme ai Patagarri.

“Bagnasciuga”, Capocotta 

Il singolo segna il debutto ufficiale dei Capocotta, band nata ad Agrigento durante il silenzio del lockdown e cresciuta tra palchi, chilometri e suoni che mescolano rock e cantautorato. Il singolo apre la strada all’uscita di un EP, previsto a breve, che racconta le origini e l’evoluzione di una band nata in un tempo sospeso, ma con lo sguardo ben piantato nel futuro.

«Il brano racconta la fine di una relazione, ma lo fa con uno sguardo rivolto in avanti», spiega la band. «Quando una storia si chiude, lascia dietro di sé frammenti che, se usati per guardarsi dentro e ricominciare, possono diventare la base di una nuova pagina». L’autore del brano è Gabriele Bonfanti, mentre il produttore artistico Daniele Grasso. Al singolo hanno collaborato Gabriele Bonfanti (chitarra, voce), Davide Bonfanti (chitarra), Antonio Palermo (basso), Leonardo Santino (basso).

“Venezia”, LOSPETTRO

Debutto solista di LOSPETTRO (Dario Liguori all’anagrafe di Canicattì). Una canzone intensa, personale e visiva. Un brano sospeso tra la rabbia del punk e la malinconia di un’estate finita troppo presto, capace di trasformare una semplice fotografia in racconto sonoro.

«Non sono mai stato a Venezia», racconta Dario. «Una foto sui social, qualche parola in una didascalia… ed è bastato. Ho immaginato due anime vicine, ma separate al termine delle vacanze. “Venezia” è il luogo della distanza e dell’assenza. Una nostalgia giovane, fresca, un po’ noir».

Dario Liguori è un musicista e cantante originario di Canicattì, con oltre vent’anni di attività sui palchi della scena rock indipendente. È stato frontman delle band Appleneck (con cui ha vinto il premio “Io Musicista”) e The Disorder, prima di fondare il progetto Spettri, con cui ha conquistato il Premio Mamely – Sanremo Rock 2021. Con LOSPETTRO, Liguori inaugura una nuova fase. Un progetto che affonda le radici nel punk-rock e grunge anni ’90 (Foo Fighters, Alice in Chains), contaminato da influenze alternative dei primi 2000.

“Ho capito”, Matoh

Primo singolo per il cantautore siciliano classe ’96. Un brano diretto e tagliente, carico di sarcasmo e frustrazione, nato dalla necessità di reagire all’oppressione sociale e alla continua imposizione di standard prestabiliti. Attraverso un testo crudo ma lucidissimo, il cantautore siciliano esprime il suo rifiuto verso l’omologazione e i giudizi non richiesti, restituendo voce e spazio a chi si è sentito fuori posto. Un pezzo che alterna ironia e rabbia, portando alla luce il peso di dover sempre rispondere alle aspettative altrui.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Questo brano è nato perché mi sentivo schiacciato, non solo da ciò che gli altri dicevano, ma da quello che pensavo volessero da me. A un certo punto ho smesso di voler piacere, e ho iniziato a dire la mia. “Ho capito” è il mio primo singolo, e sono molto contento che sia proprio questo: dice chi sono, come sono e perché sono. Questo brano non sarà perfetto, ma è onesto. Non è pensato per convincere nessuno, ma per liberarmi, come un po’ tutto quello che scrivo. Se a qualcuno darà fastidio, vorrà dire che ho centrato il punto. E se qualcuno mi criticherà dicendomi che sarebbe stato meglio fare un’altra canzone, gli risponderò: “Ho capito”.».

Il videoclip di “Ho capito”, diretto da Gianluca Scalia, è una narrazione visiva ricca di simbolismi e atmosfere sospese. Ambientato in uno spazio indefinito, quasi onirico, il protagonista si muove tra ombre e luci, alla ricerca di un equilibrio interiore. I movimenti rallentati, le inquadrature strette e il contrasto tra bianco e nero e colore riflettono il conflitto tra consapevolezza e confusione emotiva. Il video guida lo spettatore in un viaggio emotivo, esplorando il dolore, la crescita e l’accettazione. La produzione video è firmata Kemedia Srl, su progetto di TRP Music.

“Il tuo profumo”, Gero Riggio

Il cantautore pop siciliano Gero Riggio torna con un nuovo singolo. Scritto da Gero Riggio e prodotto da Leo Curiale, il brano – una piacevole e accattivante ventata di leggerezza – arriva a distanza di due anni dal terzo album Etere e traccia un nuovo percorso di scrittura per l’artista di Mussomeli.

«A 38 anni avevo bisogno di uscire fuori dagli schemi del pop che ho prodotto finora», afferma Gero. «“Il Tuo Profumo” mi ha permesso di fare un passo avanti nella produzione della mia musica. Ho fatto ricerca e approfondito il mio stile, e ho trovato una nuova dimensione in cui collocare tutto quello che verrà da ora in avanti. In questi due anni ho viaggiato molto e in ogni luogo ho trovato piccoli ciottoli colorati, che mi hanno consentito di costruire un mosaico bellissimo. “Il Tuo Profumo” è frizzante, allegro, scanzonato e rimarca una messaggio antico e profondo: bisogna saper aspettare, accettare di essere l’antagonista, avere il coraggio di lasciarsi andare. C’è tutto quello che volevo dire in questo preciso momento».

“Aurora Boreale” Alter (D)ego

Dietro lo pseudonimo Alter (D)ego si nasconde il pianista e compositoee Diego Spitaleri che debutta con il suo nuovo progetto.

“Aurora Boreale” è un brano ambient dal carattere etereo e contemplativo ispirato alla magia dei cieli del Nord. Costruito intorno a texture spaziose, morbidi strati di sintetizzatore su cui si innesta un pianoforte minimalista. Il brano invita a una profonda introspezione e a una tranquilla riflessione ed è ideale per le playlist ambient, meditazione o sessioni di ascolto notturne.

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