Sicilian Playlist #256: uMANo e la denuncia al nostro mondo “Sottosopra”

La selezione di questa settimana si apre con “Supergirl Superuman”, brano tratto dal nuovo concept dell’artista nato a Como ma agrigentino d’adozione Giuseppe Sicorello. A seguire troviamo “Mannarina”, in cui Lorenzo Vizzini esprime tutta l’ambivalenza del rapporto che i siciliani hanno con la propria terra: bella e crudele, respingente e dall’attrazione magnetica. Proseguiamo poi con “La cumbia del Diablo” di NTNTN, dove suoni ancestrali si mescolano al synth in un vortice di sensualità e spiritualità, con “Epinefrina”, personale e moderna interpretazione del valzer firmata da Marco Amoroso, e con “Millie Bobby Brown”, singolo d’esordio di Luisiana che omaggia Stranger Things. Chiudiamo con “Paura fuoriposto”, viaggio onirico siglato da Andrea Gioè, e con “Tarantella lenta”, intima rivisitazione della tradizione del pianista e compositore palermitano Diego Spitaleri

Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Supergirl Superman” uMANo 

Con “Sottosopra”, Giuseppe Sicorello, in arte uMANo, nato a Como ma agrigentino d’adozione, firma un concept di grande intensità, un viaggio nel mondo capovolto in cui viviamo: un disco che mette il mondo allo specchio lo rovescia e ne mostra la verità. Un posto dove l’apparenza ha preso il posto della verità, dove la mediocrità è premiata e la bellezza soffocata, dove si parla tanto ma si ascolta poco. In questo caos, uMANo diventa una voce che cerca ancora un senso.

L’album attraversa le ombre del presente — la violenza, la guerra, la menzogna, l’indifferenza — ma non si ferma alla denuncia: cerca sempre una via di ritorno, una possibilità di luce. «Ogni brano è un frammento di questa ricerca, una prospettiva diversa – spiega l’artista – su un’umanità in bilico tra rovina e rinascita. Il titolo “Sottosopra” non è solo un gioco di parole, ma è una visione. Significa guardare il mondo da un’altra prospettiva, ribaltare ciò che crediamo normale, scoprire che sotto la superficie delle cose c’è ancora un cuore che batte. È un disco che parla di verità, di coraggio, di empatia. Un atto d’amore verso chi non si arrende alla banalità, e continua a credere che la musica possa ancora cambiare qualcosa dentro e fuori di noi».

La tracklist di “Sottosopra” si apre con “Supergirl Superman”, un inno alla fragilità e al coraggio quotidiano, dedicato a chi trova la forza di rialzarsi senza mantelli, ma con autenticità. Segue “Tirichità”, brano ironico e tagliente che affronta il tema delle violenze carcerarie, una satira che cela il dolore di chi non ha voce e denuncia la crudeltà del potere. “Bugie, Follie” esplora la disillusione amorosa e la perdita dell’identità, raccontando la scoperta improvvisa di un inganno e la confusione tra ciò che siamo e ciò che fingiamo di essere. Con “L’isola che c’è”, uMANo approda a un luogo di pace e autenticità, simbolo di lentezza e ritorno alle radici. “Easy” è un brano lucido e provocatorio sul potere anestetizzante dei media, un pugno pop contro la superficialità travestita da successo. “Vietato farsi male” affronta con intensità il tema della depressione giovanile. “La pace di Versailles” riflette sulla guerra e sulle false paci costruite sulla supremazia, immaginando un futuro dove la compassione sostituisce la forza. “Anima no war” unisce dimensione spirituale e civile, invitando alla pace interiore come premessa di quella esterna. “Lacrimosa”, brano in cui canta il tenore Nunzio Galli, è una preghiera contro la violenza sulle donne, in cui la parte in latino trasforma il dolore in rito e la paura in supplica universale, invocando giustizia e pietà. “Amore Amaro” racconta l’amore nelle sue contraddizioni restituendolo nella sua imperfetta autenticità. Chiude l’album “Ordinary Day”, un capitolo finale che denuncia la coscienza anestetizzata dell’uomo moderno, abituato al dolore altrui, e si trasforma in un invito al risveglio umano e civile.

“Mannarina” Lorenzo Vizzini

Dopo l’uscita del suo ultimo singolo “Carusi” feat. Pollio, preceduto da “Ma” feat Francesco Le Metre e “Austu”, il cantautore ragusano pubblica un nuovo singolo con il quale sceglie di confrontarsi con le proprie origini. È un ritorno alla terra madre, un gesto istintivo di appartenenza e smarrimento ad una Sicilia che accoglie e respinge, bella e crudele allo stesso tempo, in cui convivono nostalgia e inquietudine. Il brano nasce da sentimenti contrastanti: l’addio di chi parte, il magnetismo di chi non riesce a staccarsi, la consapevolezza che anche la più innocua immagine da cartolina può nascondere una forza primordiale. La domanda “dove vai?”, cantata in lingua marocchina all’inizio del brano, è il centro emotivo della canzone: una voce femminile che trama la storia e interroga chi ascolta.

Le influenze della musica berbera, mediterranea e gnawa vengono intrecciate al canto siciliano per costruire un paesaggio sonoro che unisce sponde diverse dello stesso mare. Le registrazioni originali di pescatori e litanie di quarant’anni fa aprono il brano come un varco nel tempo. Non si tratta di folklore, ma di un tentativo di ascoltare la Storia, di accettarne il mistero senza addomesticarlo.

A dare corpo a questo viaggio ci sono musicisti provenienti da tradizioni diverse: il percussionista egiziano Ayman Mabrouk, Soheil Saadat all’oud e al tar, la voce marocchina di Kaoula Ouarradi ai cori. Lorenzo Vizzini ha curato produzione, chitarre elettriche, basso e mix, mentre il mastering è firmato da Jasper Ward agli Air Studios di Londra e l’artwork da Julieta Vivas.

“La cumbia del Diablo” NTNTN

Dopo l’Ep “Everything Needs to Change”, uscito lo scorso 17 ottobre, esce “The Crack of Dawn”, altra produzione, connessa alla prima, di NTNTN, producer palermitano, classe 1981, che intreccia campionamenti della natura e dell’ambiente urbano con pulsazioni ritmiche dal carattere ancestrale. Con questo lavoro, il producer palermitano approda a una nuova alba sonora. L’EP esplora la soglia tra luce e ombra, spiritualità e sensualità, in un equilibrio “saramaghiano” dove bene e male si riflettono a vicenda. Non a caso, “La cumbia del Diablo” – groove di cumbia ancestrale, ispirata al Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago, che si intreccia a un synth modulare mentre un hi-hat su ritmo africano danza tra sensualità e spiritualità – «è quella parte di ombra che fa parte della luce, quella parte di sensualità che attiene alla spiritualità, quella parte di oscurità che persiste in uno sguardo benefico, la danza oscura che prelude il giorno, ricco di ninfa e luce che bacia gli alberi e lecca le foglie delle piante».

La title track riflette quelle prime luci dell’alba che risvegliano una natura nuova, uno sguardo risvegliato, uno spirito soluto, una preghiera ancestrale, dove il basso incede come un battito primordiale, mentre i sintetizzatori si incastrano in un intreccio di cellule ritmiche, come in un kecak balinese. “Birds” è un brano techno dal ritmo lineare e incisivo, dove basso e percussioni dialogano in un continuo botta e risposta. Concettualmente rappresenta il moto migratorio degli uccelli che si spostano e risiedono e si spostano ancora in cerca di vita, calore e luce. “Weird Animals” è la traccia chiude il cerchio: dalla luce alla luce. La distorsione del kick e l’emergere di un basso rivelatore danno forma a creature sonore ibride, che avanzano in un climax pulsante, chiudendo l’EP in una visione rigenerata e vitale.

“Epinefrina” Marco Amoroso

Terzo singolo del cantautore e musicista siciliano, classe ’93, diplomatosi al Conservatorio A. Corelli di Messina in chitarra jazz. Una canzone che nasce da un ricordo improvviso, da quel fremito che riaffiora in modo inaspettato e attraversa corpo e mente, lasciando una scia di nostalgia e lucidità.

La voce di Amoroso si muove su un tessuto sonoro dinamico, dove il tempo dispari e la produzione curata da Toti Poeta creano un’atmosfera sospesa. «Un valzer moderno in cui convivono elementi acustici, elettrici ed elettronici, quindi credo ne emerga – racconta l’artista – un suono che è frutto di un mio personale percorso introspezione e sperimentazione. Questa canzone è una scarica emotiva, infatti parla del potere dei ricordi e della bellezza dell’imprevisto».

“Millie Bobby Brown” Luisiana

Singolo d’esordio di Luisiana, nuovo progetto artistico del cantautore siciliano Sebastiano Inturri. Un brano avvolgente e cinematografico, che fonde sonorità synth-pop e atmosfere anni ’80 con una scrittura diretta e contemporanea. Ispirandosi alla protagonista di “Stranger Things”, Luisiana trasforma “Millie Bobby Brown” in una metafora della donna forte ma dolce, bella nella sua semplicità e libera dagli stereotipi. 

«Ho scritto questo brano come tributo alla forza delle donne che non cedono agli stereotipi della società, in particolare a quelli di coppia», racconta l’artista. «È un invito a non perdersi in relazioni che imbrigliano la bellezza autentica, quella che nasce dalla semplicità e dalla verità di essere. C’è la forza del lasciar andare chi opprime questa bellezza, ma anche il rimpianto per aver perso una donna così: dolce e luminosa come Millie Bobby Brown».

Il brano, prodotto da Daniele Zanotti, Sergio Bancone e Filippo La Malfa, gioca con stratificazioni di synth e ritmiche retrò, evocando la tensione sospesa e la nostalgia tipiche della serie Netflix che dà il titolo al singolo. Dalla dimensione eterea iniziale, il pezzo cresce in intensità fino a esplodere in un ballo di liberazione, simbolo di una rinascita personale e femminile.

“Paura fuoriposto” Andrea Gioè

Un bambino che sogna di vedere le piramidi e scoprire l’Egitto: da questa immagine prende forma “Paura fuoriposto”, il nuovo singolo del cantautore palermitano Andrea Gioè, quarto estratto dall’album “Ardente sogno”, progetto che ha già superato le 300mila riproduzioni su Spotify. 

Il singolo nasce come versione italiana di “The day after”, canzone composta ai tempi della prima band di Gioè, The Nice Price. In questa nuova veste, il brano si trasforma in un viaggio introspettivo nei sogni e nelle fragilità di un Andrea bambino, alla ricerca di risposte interiori. La paura emerge come protagonista, ma viene relegata “fuoriposto” da un Io capace di reagire e rinascere, dando voce a una forza che diventa identità e crescita personale.

“Tarantella lenta” Diego Spitaleri

Il pianista e compositore palermitano torna con una “Tarantella lenta” che nasce dal desiderio di fermare il tempo di una danza che, per tradizione, scorre veloce e vorticosa. «Ho immaginato la tarantella come un ricordo che riaffiora piano, quasi in punta di piedi, e ho lasciato che il pianoforte felt la trasformasse in un respiro intimo e sospeso», spiega. «Ogni nota è per me un passo trattenuto, un dialogo silenzioso con la memoria del Mediterraneo: un mare che non corre, ma accoglie. In questa lentezza ho ritrovato la poesia nascosta della tradizione, che continua a parlare anche quando sembra spegnersi».

Ascolta la playlist su Spotify

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