Dopo un momento di panico, noi siciliani abbiamo rispolverato il nostro proverbiale modo di vedere la vita: scherzandoci su. In fondo “Ognuno havi li so guai, cù cchiù picca e cu cchiù assai”, tanto vale riderci sopra

Dopo aver terrorizzato il Nord Italia per oltre due settimane, il Coronavirus ha fatto tappa anche al Sud… sarà sceso in treno. Ci hanno detto di affrontare le emergenze con calma, responsabilità e senza allarmismi. Ed è stato in quel preciso momento che ci siamo sentiti come Morgan al momento dell’abbandono del palco di Sanremo da parte di Bugo. Sapevamo che sarebbe accaduto ma abbiamo esitato, salvo poi esclamare un perplesso “che succede?”.
Poi, dopo un momento di panico in cui abbiamo svaligiato i supermercati (lasciando però negli scaffali le penne lisce, che in fondo ci fanno un po’ schifo), guardando male chiunque starnutisse, ci siamo barricati in casa in compagnia del nostro più fedele amico Netflix. Infine, dopo aver preso d’assalto le farmacie in cerca del Sacro Graal, in gergo definito “Amuchina”, abbiamo rispolverato il nostro proverbiale modo di prendere la vita: con ironia. In fondo “Ognuno avi li so guai, cù cchiù picca e cu cchiù assai”, tanto vale riderci sopra.
Ed è così che ha iniziato a circolare un’immagine che riesuma la tradizionale diatriba arancina/arancino, stavolta in salsa ospedaliera: “Amuchina” per i palermitani, “Amuchino” per i catanesi. Piccola nota a margine, per noi che scriviamo da Catania è sempre stato “Amuchino”.

Mascherina Made in Sicily

Ma oltre a lavarci spesso le mani è necessario non dimenticare il potere dei rimedi fatti in casa. Una arancia come mascherina forse non funzionerà al meglio, ma di certo ci restituirà “u ciauru della Sicilia”, rinforzando il nostro sistema immunitario a suon di Vitamina C.
Se i negozi cinesi sono costretti a chiudere e i ristoranti restano vuoti, qualche temerario resiste. “Fud Bottega Sicula”, presente a Catania, Palermo e Milano, ha riassunto 6 consigli contro il virus in “salsa pop”, con riferimenti a Woody Allen, Pogba e Sheldon Cooper di The Big Bang Theory, «per fronteggiare il pericolo senza sottovalutare il problema, ma anche sdrammatizzare questo momento così turbolento con l’ironia, la migliore arma per battere la paura». La gelateria “Al Cassaro” di Corso Vittorio Emanuele a Palermo, ha immediatamente rilanciato con il gelato al gusto “Coronavirus”. Tutto vero, la foto scattata non lascia dubbi: da oggi potremo dire “Ho preso il Coronavirus, ed era pure buono”.

Fonte Facebook Al cassaro, foto di Angelo Macaluso

Ma non solo, ai 28 turisti bergamaschi confinati, come Napoleone a Sant’Elena, presso l’“Hotel Mercure” di Palermo, la pasticceria “Golosone” ha offerto degli squisiti cannoli locali. Insomma, il Coronavirus è arrivato da poche ore in Sicilia e ha già preso 3 kg.

 

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