È dal 1988 che la piazza di Melpignano ogni estate diventa il crocevia di tutte le musiche possibili. Sul palco che ospita i protagonisti della Notte della Taranta s’incontrano artisti di culture, età, tradizioni differenti. Ed è lì che, nel 2011, sotto la direzione artistica dell’allora maestro concertatore Ludovico Einaudi, si sono conosciuti Mauro Durante del Canzoniere Grecanico Salentino e il chitarrista inglese Justin Adams.

Adams, primo tenente dei Sensational Space Shifter, la band di Robert Plant, quella volta era in compagnia di Juldeh Camara, un griot del Gambia, musicista di blues africano. Il sessantenne rocker londinese, infatti, è anche produttore di talenti africani, tra cui il gruppo maliano dei Tinariwen. Mauro Durante è l’ambasciatore della Taranta nel mondo. L’ha portata in Europa, Asia e Americhe, l’ha fatta ballare con il blues, il rock, i ritmi nordafricani, gli arabeschi orientali e il sinfonismo. Tra i due si è immediatamente creato un rapporto di amorosi sensi. Che ha convinto il londinese a trasferirsi nel tacco d’Italia per produrre Meridiana, l’ultimo lavoro discografico del Canzoniere Grecanico Salentino, ed a incrociare la sua chitarra con il violino del salentino in Still Moving, l’album co-firmato che ha raccolto cinque stelle nelle recensioni di tutti i più autorevoli quotidiani anglosassoni e che adesso è stato consacrato tra i migliori album del 2021 da Songlines, la prestigiosa rivista dei Music Awards di Londra, gli Oscar della world music che nel 2018 videro trionfare come miglior gruppo al mondo proprio il Canzoniere Grecanico Salentino.

La copertina dell’album

«Tra me e Justin è nata subito un’alchimia speciale. Suonando con lui ho subito capito che il suo approccio verso le ritmiche della trance tipiche della Taranta non era poi così diverso da chi come me porta avanti la musica popolare salentina in giro per il mondo», racconta Mauro Durante. «Ci eravamo ripromessi di fare qualcosa insieme, lui e io da soli. Nel gennaio del 2020 è venuto in Salento e, poco dopo, sono salito in Inghilterra. Poi, la pandemia ha fermato sia le registrazioni sia un possibile tour estivo. Ci siamo rivisti a ottobre e abbiamo inciso in presa diretta integrale il nostro album in uno studio non lontano da Bath».

Blues, pizzica, punk, taranta, canzone d’autore, ritmi nordafricani, chitarra, violino e tamburi sono gli elementi di Still Moving, avventura elettrizzante e spontanea, in cui si alternano i lamenti e le canzoni d’amore del Sud Italia e il grintoso blues dell’Africa e del Delta del Mississippi. Adams è un musicista sorprendente, in grado di evocare uno stato d’animo di angoscia con alcuni accordi riverberanti di desert blues prima di una scossa con un boogie alla John Lee Hooker, come fa nel brano di apertura Dark Road Down, dove i due alzano la voce contro un mondo dilaniato dalla guerra. Mauro Durante offre una versione dolorosa di Amara Terra Mia, resa celebre da Domenico Modugno, e di Damme la manu. La title-track descrive un viaggio nel Mar Mediterraneo a bordo di un gommone verso una riva inospitale; metà Omero, metà moderno migrante. Un quieto minimalismo produce una liberatoria catarsi ipnotica in Djinn Pulse e un sinuoso disegno di melismi arabeggianti si avvisa nello stile danzante di Volos, il primo singolo con videoclip che ha anticipato l’uscita del disco, interamente registrato in presa diretta integrale, senza l’aggiunta di sovraincisioni. C’è un rock ardente nell’inedita Calling Up, mentre una struggente versione di Little Moses dalla Bibbia di campagna della Carter Family chiude l’album. Una performance di bravura. Un viaggio intimo e sorprendente che racconta il desiderio di muoversi e di entrare in contatto col mondo, oggi più che mai. Due musicisti viaggiatori, che devono partire anche solo per incontrarsi, trovano il modo di continuare a sognare e condividere, nonostante le difficoltà della pandemia.

Cesare Basile e i Terakaft

Questo album, certamente tra i migliori del 2021, è stato realizzato grazie a Puglia Sounds nell’ambito della Programmazione Puglia Sounds Record, emerita e invidiata istituzione che contribuisce a sostenere tutti i più interessanti e validi progetti di artisti locali. In assenza di una struttura simile in Sicilia e in presenza dell’incapacità della Regione di attuare programmi di sostegno alle produzioni locali, resta invece al palo un progetto molto simile che era stato avviato due anni fa dall’Associazione Musicale Etnea e che vede per protagonisti Cesare Basile e la band touareg dei Terakaft. «Da due anni è riposto nel cassetto», spiega Luca Recupero, direttore artistico del Marranzano World Fest. «Da una parte la pandemia, dall’altra il fatto che non abbiamo ancora trovato una etichetta discografica internazionale disposta a pubblicare il disco. Ci siamo comunque posti una scadenza, e speriamo di poter far uscire l’album in primavera, tant’è che siamo andati quest’anno al Womex per presentarlo».

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