“Street rules”: il programma sulla sicurezza stradale di Unipol parte dalle scuole siciliane
Nel 2023, nell’isola, si sono verificati quasi 11.000 incidenti: la fascia d’età più colpita è quella dei giovani tra i 15 e i 29 anni. Ecco allora spiegata la necessità di un progetto che parte proprio da qui, coinvolgendo i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado con un format innovativo, che li renda protagonisti attivi del cambiamento e consapevoli delle loro responsabilità alla guida
«Abbiamo scelto di iniziare questo progetto dalla Sicilia per un motivo ben preciso: i dati allarmanti sui sinistri stradali. Nel solo 2023 si sono verificati 10.830 incidenti, con 241 morti e oltre 15.800 feriti. Una quota significativa – il 76,6% – è avvenuta su strade urbane, e la fascia d’età più colpita è quella tra i 15 e i 29 anni, con un tasso di mortalità di 7,3 ogni 100mila abitanti». Così Maria Luisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis, ha raccontato la genesi del progetto Street Rules – La sicurezza è un gioco da ragazzi, realizzato in collaborazione con i Consigli Regionali Unipol (CRU) e le agenzie Unipol del territorio e volto a promuovere tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con un approccio innovativo, una cultura della sicurezza e della responsabilità in strada. Dopo il positivo avvio con le tappe di aprile a Enna, Siracusa e Militello Val di Catania, Street Rules prosegue nel mese di maggio con nuovi appuntamenti in programma ad Agrigento, Messina e Catania, portando nelle scuole un format coinvolgente, pensato per rendere i ragazzi protagonisti del cambiamento. «Le prime 3 tappe sono andate molto bene. Quando si fa formazione extrascolastica nelle scuole, – ha proseguito Parmigiani – spesso vengono proposti ai ragazzi dei temi che a noi adulti sembrano importanti, ma i giovani hanno spesso altre scale valoriali. In questo caso però sono stati attenti, curiosi. È un tema sul quale si sentono vulnerabili e sentono il bisogno di approfondirlo. Lo dimostra il fatto che abbiamo trovato collaborazione: hanno fatto domande, sono stati partecipi».
Il valore dell’educazione preventiva. La particolarità di Street Rules è infatti il suo approccio educativo multidisciplinare e interattivo. Ogni tappa dell’iniziativa – che ha una durata di circa due ore e mezza – combina momenti informativi, testimonianze, attività pratiche e confronto diretto tra studenti, esperti e istituzioni. «Gli incontri hanno anche una parte pratica: dei tappeti con dei visori “Alcolvista”, dove facciamo simulare la guida in stato di ebrezza. Perché si rendano conto delle difficoltà di guidare in quelle condizioni». Ma l’attenzione, naturalmente, deve essere massima in ogni circostanza e molto dipende dalla responsabilità di ogni individuo: «Abbiamo lavorato con l’area tecnica dei Sinistri per identificare quelli che chiamiamo “comportamenti sciocchi”», sottolinea Parmigiani. «Sono tutte quelle azioni ad alto rischio ma facilmente evitabili: come non allacciare la cintura. Se hai un incidente durante una grandinata, può capitare. Ma se resti paralizzato per non aver messo la cintura, è un errore evitabile. Battiamo molto su questi concetti con i ragazzi, perché possano comprenderli davvero».

Un confronto tra pari e con le istituzioni. A rendere l’esperienza ancora più significativa è la presenza di testimoni diretti, come i giovani dell’associazione AdessoBasta, nata in Sardegna dopo la tragica scomparsa di alcuni coetanei su un tratto stradale pericoloso. L’associazione è diventata un punto di riferimento nazionale per le battaglie sulla sicurezza delle infrastrutture. La loro partecipazione aiuta a veicolare il messaggio in modo autentico e vicino all’esperienza dei ragazzi. Non mancano poi i momenti istituzionali, con gli interventi di sindaci, agenti della Polizia Stradale e rappresentanti Unipol. Ciascuno contribuisce con un punto di vista specifico: chi gestisce il territorio, chi fa rispettare le regole, chi si occupa di assicurazione e prevenzione del rischio. «Vogliamo rafforzare la relazione tra chi controlla e gestisce lo spazio pubblico e chi lo vive – i ragazzi – stimolando una presa di coscienza collettiva. Perché non basta il comportamento del singolo: serve anche l’impegno del decisore politico e della comunità», sottolinea Parmigiani.
L’educazione assicurativa è ancora da costruire. Un altro aspetto emerso durante gli incontri riguarda la scarsa conoscenza delle regole base della convivenza stradale e del sistema assicurativo. «I ragazzi ci pongono molte domande: ad esempio, non conoscono la differenza tra monopattino e bicicletta, o non sanno chi ha la precedenza. Mancano dei fondamentali. Spesso, nemmeno sanno cosa sia un modulo di constatazione amichevole: durante una delle tappe, un agente Unipol ha mostrato loro un modulo e spiegato come si compila», racconta Parmigiani. Questi momenti si trasformano in vere e proprie lezioni civiche e assicurative, contribuendo a colmare un vuoto educativo significativo. Non a caso, l’Italia è tra i paesi europei più deboli nell’educazione assicurativa, soprattutto in ambito mobilità. Per tale ragione il viaggio è solo all’inizio: «Dopo la Sicilia, sono già previste delle tappe in Sardegna e in Campania».
L’appuntamento con Street Rules a Catania è previsto per giovedì 15 maggio presso l’IIS Marconi-Mangano. Oltre al sindaco della città etnea Enrico Trantino, interverranno: Angelo Vitaliano (Agente Unipol), Maria Catena Trovato (Dirigente Scolastico) e Marika Sanfilippo (Dirigente Polizia stradale).