“U santu è di marmuru e nun sura”: il proverbio siciliano senza lieto fine

Il 13 ottobre del 2000 usciva nei cinema italiani il film di animazione La strada per El Dorado, diretto da Bibo Bergeron, Jeffrey Katzenberg, Don Paul e prodotto dalla DreamWorks Animation.

Protagonisti erano due truffatori iberici che arrivano nella mitica città dell’oro e vengono scambiati per divinità dalla popolazione locale, salvo poi essere smascherati da un sacerdote quando quest’ultimo fa notare che «gli dèi non sanguinano», a differenza di quanto accade alla coppia di personaggi.

Spostandoci in Sicilia, ma mantenendo forte il legame tra certe caratteristiche umane e altre sovrumane, noteremo che nel dialetto locale il focus si sposta solo di poco: Unn’è santu chi sura, dice infatti un vecchio proverbio regionale, cioè Santo non è colui che suda, la cui considerazione speculare è che quindi i Santi non emettono alcun liquido attraverso l’epidermide.

Nel caso specifico, però, l’origine dell’espressione non ha nulla a che vedere con cartoni animati o con mitologie d’oltreoceano, e va invece rintracciata in un episodio tramandato tuttora di generazione in generazione.

Si dice, infatti, che una volta una ragazza innamorata si stesse acconciando i capelli con estrema cura e attenzione, quando sua madre irruppe esclamando: «È inutili ca ‘ntrizzi e ffai cannola, ‘u santu è di marmuru e nun sura», che in italiano significa press’a poco «È inutile che intrecci [i capelli] e fai dei boccoli, il Santo è di marmo e non suda».

In altre parole, la donna stava paragonando l’oggetto del desiderio a una statua incapace di provare sentimenti, di alterare il proprio stato e dunque perfino di sudare, come invece accadrebbe a un ragazzo altrettanto interessato a una giovane coetanea.

Si trattava allora di una forma perifrastica e allusiva per ammonire la figlia del fatto che non aveva senso agghindarsi per chi non ricambiava il suo amore, e che nel corso dei secoli è sopravvissuta e si è trasformata più generalmente in un sinonimo di Non c’è trippa per gatti, ovvero: se il Santo non suda, è perché non si prospetta nessun lieto fine all’orizzonte…

About Author /

Traduttrice di formazione, nonché editor, correttrice di bozze e ghostwriter, Eva Luna Mascolino (Catania, 28 anni) ha vinto il Campiello Giovani 2015 con il racconto "Je suis Charlie" (edito da Divergenze), tiene da anni corsi di scrittura, lingue e traduzione, e collabora con concorsi, festival e riviste. Ha conseguito il master in editoria di Fondazione Mondadori, AIE e la Statale di Milano, e ora è redattrice culturale - oltre che per Sicilian Post - per le testate ilLibraio.it e Harper’s Bazaar Italia. Lettrice editoriale per Salani, Garzanti e Mondadori, nella litweb ha pubblicato inoltre più di 50 racconti.

Start typing and press Enter to search