Modelli di sviluppo sostenibile e strategie economiche di successo sono state presentate allo Startup Weekend Catania, durante il quale sono state premiate le idee migliori che potranno trasformarsi in impresa

Tra strategie di marketing e Smart City, Startup Weekend Catania insegna ai giovani a farsi strada in un mondo sempre più competitivo e innovativo. L’iniziativa garantisce l’interazione tra giovani alle prime armi e pieni di inventiva ed esperti capaci di guidarli disposti a dare loro consigli.

“LUCKY IRON FISH” COME MODELLO VINCENTE. Forte delle sue esperienze all’estero, Davide Garufi (Kic Innoenergy EU Benelux) ha ricordato che per avere successo ogni startup deve tenere conto delle esigenze dei clienti e porli al centro dell’attenzione, partire dalla focalizzazione di un problema e cercarne una soluzione, non viceversa. Per fare un esempio della necessità di conoscere i propri possibili acquirenti, Garufi cita il caso del “Lucky iron fish”: «Osservando la carenza di ferro nella popolazione della Cambogia, il medico Christopher Charles ha realizzato un “sassolino” di ferro da aggiungere alla cottura dei cibi. L’innovazione inizialmente non ha riscosso successo, ma è qui che emerge la  genialità del medico in questione: scoprendo che il pesce è un simbolo di fortuna in Cambogia, Charles ha semplicemente reso più attraente la forma del suo prodotto e le vendite sono aumentate esponenzialmente».

BUSINESS RICORSIVO. Questo ideale, basato sulla comprensione dei bisogni del cliente, deve essere attuato in ogni ambito: così Salvatore Modeo (TheQube) ha evidenziato come strategie economiche volte a conquistare la fedeltà degli acquirenti siano attuate anche ai livelli più elementari dell’economia. «Il fruttivendolo – osserva Modeo – conosce le preferenze dei suoi clienti, dalla casalinga al manager impegnato che mangia sempre qualcosa al volo, e cerca di soddisfarle. A garantire il ritorno dell’habituè non è soltanto questa accortezza, ma anche l’abitudine di fare un piccolo sconto, offrire un prodotto in omaggio». È il modello del business ricorsivo, il più fruttuoso, «una strategia – continua Modeo – che crea la dipendenza degli acquirenti. Si pensi alle macchinette del caffè in omaggio e alla necessità poi di ritornare sempre dal fornitore per acquistare le cialde adatte».

CITY NON TROPPO SMART. Soddisfare la gente deve essere quindi la prima preoccupazione di chiunque voglia investire o proporre un’innovazione: a questo puntano i prodotti smart, dalla Smart Home alla Smart City. Nel primo caso non bisogna esagerare con la tecnologia: «Il progresso fornisce molte comodità, – osserva Garufi – ma non bisogna oltrepassare i limiti. L’uomo ha bisogno di case confortevoli, non tecnologiche: un’abitazione che faccia tutto automaticamente rischia di far sentire inutile chi vi abita». Lo stesso vale per le smart cities, il cui obiettivo, sottolinea Garufi, deve essere quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini: «Progetti come CitiZEN sono volti al sostegno dell’energia rinnovabile. Per esempio sfruttare il calore prodotto dalle fabbriche nelle zone industriali per riscaldare le case è un’innovazione che risponde a numerose esigenze e risolve molti problemi».

MODELLI VINCENTI. Dodici idee sono state portate avanti durante l’evento, ma soltanto tre sono salite sul podio ottenendo aiuti per trasformarsi da progetti a startup.  In risposta all’esigenza di una città “smart ma non troppo” vince il primo premio “COORTO: Condividi, Coltiva, Consuma”: l’obiettivo è quello di mettere in contatto proprietari di terreni in disuso e uomini volenterosi di coltivarli così da riqualificarli e rendere più verde la città. Al secondo posto c’è “ImmersivART”, il cui proposito è ricreare in digitale, attraverso la realtà aumentata, opere d’arte non presenti nei musei. Infine, partendo da un effettivo problema della nostra città, “TicketUp”, terza classificata di Startup Weekend Catania 2017, si basa sull’iniziativa di offrire ai cittadini la possibilità di acquistare il biglietto dei trasporti pubblici per via digitale, combattendo così l’evasione.

 

 

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