La generazione Etna Comics è fatta anche di bambini che non girano nel passeggino ma si muovono da protagonisti negli stand, guidati da genitori e volontari delle varie associazioni presenti nell’Area Family

Educazione stradale con sfere robotiche, suoni con la frutta, costruzioni di giostre con cannucce: succede anche questo all’ottava edizione del Festival internazionale del fumetto e della cultura pop. La generazione Etna Comics è fatta anche di bambini che non girano nel passeggino ma si muovono da protagonisti negli stand, guidati da genitori e volontari delle varie associazioni presenti nell’Area Family. Qui, al padiglione C1, abbiamo incontrato alcuni bambini fra i 3 e i 5 anni ma anche di 11. «In questo momento si stanno svolgendo 3 attività – spiega Alessio Vasta, presidente associazione Palestra per la mente, accreditata dal Ministero per le opportunità, insieme al volontario Carlo Puglisi. Sul tavolo stanno costruendo figure tridimensionali con le cannucce; lì sul tappetino un robot a forma di sfera si muove fra le vie raffigurate comandato dai bimbi che imparano così a dare precedenza e rispettare i segnali stradali; dall’altra parte, invece, giocano con un drone: programmandolo a blocchi, impartiscono man mano dei comandi per sviluppare percorsi in aria, allenando così il pensiero computazionale. A beve invece un’attività musicale particolare».

LE CANNUCCE STRAWBEES: DALLE SERATE IN DISCOTECA ALLE GIOSTRE PER BAMBINI. «È l’idea di una start-up svedese: hanno brevettato tre connettori che, combinati con comuni cannucce, permettono di realizzare costruzioni complesse, come ruote panoramiche funzionanti a tutti gli effetti. Ad esempio, con 5 cannucce e un connettore una bambina ha realizzato una gabbietta per la giostrina, qualcun altro ha montato un ombrellino, altri il cubo. Così materiali nati per consumo diverso si riciclano per scopo didattico-ludico. È un modo per sviluppare la logica e sperimentare con la massima creatività». Da un oggetto del 1800, sono nate nel 2015, da un’idea di Erik Thorstensson, le costruzioni del futuro. Sì, allora, ai genitori che non rinunciano al Gin Lemon se si portano a casa le cannucce dei cocktail.

CHE SUONO HA UNA MELA? Chissà quante volte vi hanno esortato ad ascoltare il silenzio della natura. Ebbene, anche una banana ha una nota musicale che aspetta solo di essere scoperta. «Suoniamo il Piano con la Frutta è un’altra attività che proponiamo per far capire agevolmente ai bambini il concetto di elettricità e come questa si conduca. Si collega una scheda elettronica ad un frutto o a un vegetale che, poiché contengono acqua, sono un conduttore di elettricità; la scheda si collega al computer che ha un pianoforte virtuale e, toccando i vari frutti, si riproducono le note del pianoforte. I geni di questa creazione? Eric Rosenbaum e Jay Silver che hanno adoperato questo progetto, chiamato Makey Makey, su ogni materiale in grado di condurre un minimo di elettricità.

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