Da Oronzo a Sil­va­no il Mago di Mi­la­no, pas­san­do per Omen e Ja­co­po Or­tis. Ospite di Etna Comics nella giornata di sabato, il comico milanese ha intrapreso con noi un breve viaggio tra le sue “maschere” più riuscite

Con i suoi personaggi ha realizzato il sogno di un’intera generazione: metà sognava di fare il mago, l’altra metà desiderava essere un comico: «Quando i giochi non riescono sono un comico, quando le battute non fanno ridere sono un mago».
È educatamente schivo Raul Cremona, in sala stampa parla a bassa voce quasi come fosse nel confessionale di una chiesa. Eppure quando gli chiediamo dei suoi personaggi non riesce a nascondere il sorriso: «Non posso che essere più affezionato al Mago Oronzo, è quello più amato e citato dal pubblico, anche se ricordo con affetto il mio primo personaggio, il Mago Monipolini. Se Oronzo era il mago cafone, lui era il suo alter ego, il mago imbranato». Dopo sono venuti tutti gli altri: da Giorgian a Silvano il Mago di Milano e il suo “Sim Sala Min”, passando per Omen e Jacopo Ortis, con un microfono lampeggiante sul fondoschiena e un “Bravissimo!” tra una frase e l’altra. «In realtà li odio tutti – ci confessa con ironico disappunto – Sono come dei figli che non vogliono andar via da casa. Sono lì da trent’anni e tu gli dici “quand’è che ti sposi?”. Non si sposano mai e rimangono lì tutta la vita. Perciò la mattina ti devi alzare, devi vestirli, devi pettinarli, e chiedere a ognuno di loro “Li hai i soldi”?, “Quando torni? Guarda che papà sta in pensiero”.

Come spesso accade per gli ospiti di questa edizione, anche per Raul Cremona questa edizione di Etna Comics sta riservando numerose sorprese: «Qui è molto bello, mi sto divertendo tantissimo. Anche se un po’ tardi sto scoprendo la passione per i fumetti. Credo sia sempre stata nascosta e adesso emerge con tutta la sua prepotenza».

Si congeda con cordialità, ma prima di andare qualcuno gli fa notare come, debitamente addobbato, potrebbe impersonare il neo-premier Giuseppe Conte: «Effettivamente una somiglianza c’è – conclude sorridendo. In fondo il mago e il politico sono personaggi simili; soltanto che il primo dice che ti fregherà e manterrà la promessa, il secondo afferma che manterrà le promesse e spesso finisce per fregarti».

 

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