Tra estremismi, allarmi terrorismo e Frexit, ecco come vivono i nostri connazionali con doppia cittadinanza il clima elettorale d’oltralpe

Non appena avremo i primissimi risultati delle elezioni di domenica 23 aprile, all’incirca alle otto di sera, dovrò mettermi a lavoro con il mio capo per l’elaborazione dei comunicati. La vittoria di determinati candidati che propongono la Frexit potrebbe avere serie ripercussioni sulla borsa. Questa volta le lezioni sono davvero da incubo». Lilly Barbaro è originaria di Messina, ma da oltre vent’anni vive in Francia, dove lavora per la “Direzione della comunicazione finanziara e relazioni” di un colosso bancario francese che ha legami anche con l’Italia.

IL RISCHIO FREXIT. Lilly Barbaro è arrivata in Francia grazie a uno dei primi programmi Erasmus, ma per uno studente che oggi volesse svolgere un periodo di studi nella terra dello champagne le cose potrebbero non essere così semplici come in passato. «Il ballottaggio tra Marine Le Pen, candidata di estrema destra, e Jean-Luc Mélénchon, appoggiato dall’estrema sinistra, è quello che meno vorrei vedere» – afferma la messinese, che da alcuni anni ha ottenuto la doppia cittadinanza e prende parte attiva alle politica locale -. Paradossalmente, ho riscontrato delle similitudini nei loro programmi economici e soprattutto sono antieuropeisti».

Lil­ly Bar­ba­ro

PROSPETTIVE ITALIANE PER LA FRANCIA. «Gli italiani che conosco e hanno la doppia nazionalità – continua Barbaro – hanno per la maggiore scelto di votare per il leader della destra moderata François Fillon o perl’indipendente Emmanuel Macron (europeista, già Ministro dell’Economia di Hollande, da cui si è distaccato definendosi né di destra né di sinistra). So che qualche giornale italiano ha paragonato Macron a Matteo Renzi per carisma e alcune idee, sebbene sia a capo di un movimento, “En Marche”, e non un partito. Una sua vittoria potrebbe comportare l’assenza di una maggioranza».

I MOTIVI DEL SUCCESSO DI LE PEN. Ma cosa spinge tanti francesi a seguire la linea lanciata da Marine Le Pen? «I problemi sociali» è la risposta secca della siciliana. «L’immigrazione massiccia cominciata in Francia già negli anni ’70 e gli attentati dell’Isis hanno squarciato la società francese; diversamente dall’Italia qui vale lo ius soli e spesso i futuri terroristi sono cittadini francesi radicalizzati. Inoltre, in tante regioni periferiche il mondo operaio ha perso lavoro e assistenza. Le Pen si rivolge a loro e a chi è contrario all’immigrazione, di cui, invece, l’Europa si fa carico».

LE ELEZIONI FRANCESI E L’IDENTITA’ EUROPEA. Con assoluto vigore, Lilly Barbaro sostiene che le elezioni francesi riguardano la nostra identità europea poiché, come nel 2016 è stato per il Regno Unito, in futuro potrebbe trattarsi di altri paesi in cui anche gli italiani vivono e lavorano. «Non sono preoccupata per me come italiana – conclude – ma per l’Europa. Probabilmente continueranno a venire giovani siciliani come ho fatto io, ma in un contesto molto diverso. La mia terrà prossimamente ospiterà il G7 e per allora si potranno constatare i primi effetti della nuova elezione».

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