Il fumettista ennese, ospite della nona edizione di EtnaComics, ha raccontato la sua profonda passione per illustrazioni che lascino il segno e ha presentato il suo ultimo lavoro “The black cat” che prende spunto dall’omonimo racconto dello scrittore americano e ne ripercorre un po’ i toni dark

Letteratura e fumetto. Due mondi che s’intersecano e danno vita a una produzione unica. È ciò che accade nell’ultima graphic-novel di Nino Cammarata, presentata in anteprima a EtnaComics 2019, dove le tavole dipinte finemente dall’artista ennese incontrano il più inquieto degli scrittori. «Per il più folle e insieme più semplice racconto che mi accingo a scrivere, non mi aspetto né sollecito credito alcuno». Inizia proprio così uno dei più famosi e macabri scritti di Edgar Allan Poe, “Il gatto nero”. Pubblicato nel 1843, l’opera mescola alla finzione molti elementi di stampo autobiografico mettendo in risalto soprattutto la dipendenza dall’alcol che portò il maestro del genere fantastico-horror alla morte appena qualche anno più tardi. Parabola di una vita tormentata, il breve scritto palesa alla fine la sconfitta della malvagità umana evidenziando l’elemento sovrannaturale fornito dal personaggio eponimo, a metà fra l’ombra e il doppio di quel gatto nero, Pluto, barbaramente impiccato a un albero dal suo padrone.

TRA IL TESTO E L’IMMAGINE. Dopo le molteplici trasposizioni cinematografiche, come il film del 1920 di Charles Kraus e il più recente “Due occhi diabolici” della coppia Romero/Argento, Cammarata ha realizzato per l’appunto una graphic-novel dall’omonimo titolo. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte ed essersi iscritto all’Accademia, Cammarata lascia lo studio per concentrarsi sul lavoro. «Per più di dieci anni ho fatto il grafico – ci racconta – in seguito sono entrato a far parte del mondo dell’editoria dapprima con alcune copertine, in seguito realizzando diversi lavori per editori esteri». E difatti nel 2016 l’artista trentaseienne ha curato le illustrazioni del fumetto “Heroes”, scritto a quattro mani da Richard Chizmar e John Schaech e uscito contemporaneamente in Inghilterra e negli Stati Uniti d’America per SST Publications. L’anno dopo è la volta di “The black cat”, per lo stesso editore, cui seguirà la raccolta “Hellraiser Anthology vol. 2” per la Seraphim Comics di Clive Barker.

Nel 2017 inizia il sodalizio con la casa editrice NPE con la quale il 13 giugno pubblicherà un’edizione in italiano di “The black cat”, acquistabile in questi giorni al Festival Internazionale del fumetto e della cultura pop: «Poe è il mio autore di genere horror preferito: quando l’ho proposto a Nicola Pesce di NPE gli è subito piaciuta l’idea. Sicuramente rispetto alla letteratura tradizionale la graphic-novel rappresenta un modo diverso per veicolare una storia. “Il gatto nero” poi è un lavoro anomalo, si tratta più che altro di un libro illustrato con delle rappresentazioni di carattere molto personale». E non stentiamo a crederlo dal momento che l’autore dimostra di avere una passione innata per il genere, evidenziata anche da un corvo nero tatuato sull’avambraccio sinistro, un indubbio omaggio allo scrittore di Boston «I miei gusti affiorano dalle cose che rappresento, in maniera del tutto spontanea. Leggendo e rileggendo è stato lo stesso testo a suggerirmi le immagini e le emozioni da trasporre su carta».

Nino Cammarata a Etna Comics (foto da Facebook)
Nino Cammarata a Etna Comics (foto da Facebook)

PSICOLOGIA NEI DETTAGLI.  Prevale nei suoi lavori l’utilizzo graffiante del bianco e nero con inserti a colori: «Non posso dire che m’ispiro a qualcuno o a qualcosa in particolare, probabilmente sono condizionato da molte cose che ho visto negli anni. Anche se mi sono avvicinato all’arte in maniera tradizionale con la pittura su tela, dipingendo figure femminili e volti di donna, oggi lavoro per lo più con il digitale che mi permette di fare molte più cose in meno tempo». Sfogliando le pagine del libro viene fuori l’approccio alle immagini di tipo cinematografico, focalizzato sui dettagli e sui primi piani fra cui un volto di uomo che ricorda molto lo scrittore americano, anche se l’artista ci garantisce che non è lui. Per caratterizzare la psicologia dei personaggi Cammarata usa inoltre una vasta palette di nuance: «I colori in realtà si legano molto al racconto, i rossi e i toni scuri si accompagnano al testo. Per mettere in risalto lo squilibrio del protagonista ho cercato, infatti, di caratterizzarlo anche attraverso le tinte, dal momento che la funzione principale delle illustrazioni è quella di rivelare ciò che il testo non racconta, anche se lascio il mistero del protagonista e del suo atto efferato». Nino Cammarata, oltre alle illustrazioni, ha curato anche il testo che in alcuni punti si fa talmente asciutto da diventare didascalico: «Ho voluto mantenermi il più fedele possibile all’originale, per cui parlerei più di una traduzione che di un adattamento in senso stretto».

Un estratto dal volume di Cammarata (© Edizioni NPE)
Un estratto dal volume di Cammarata (© Edizioni NPE)

MUSICA. Non solo fumetti per il disegnatore che ha realizzato nel tempo anche svariate copertine di CD: «Ho collaborato – ci spiega – con artisti diversi fra loro sia pop come Tony Maiello sia anticonformisti legati al mondo del rap e dell’hip-hop. Naturalmente molto dipende dal tipo di musica e dall’artista che mi trovo di fronte, anche se tendenzialmente mi lasciano libero di fare quello che voglio». A chi si vuole accostare alla professione di fumettista, riserva un grande consiglio: «Credo che lo studio sia fondamentale, con il senno di poi frequenterei la scuola di fumetto anche se all’epoca ho scelto un percorso diverso. In Italia ci sono molte valide realtà, alcune anche in Sicilia». A prescindere dalla sua formazione in senso stretto il lavoro di pregio fatto nel tempo lo consacra nell’olimpo dei grandi autori, dall’impronta riconoscibile e dall’estro unico e originale.

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