Impariamo fin da piccoli che il denaro è uno degli argomenti da evitare in pubblico, come il sesso, la politica, la religione. Non sappiamo quanto guadagna la nostra collega o quanto paga di affitto il nostro migliore amico. E invece il conto economico di ciascuno di noi è la storia di chi siamo, della famiglia che ci ha cresciuto, della società che ci ha influenzato, del nostro carattere, delle nostre scelte, dei nostri desideri. Nasce così Nudismo finanziario, una conversazione live con esponenti del mondo della cultura, dell’imprenditoria, dell’arte, dello spettacolo che hanno il coraggio di mettersi a nudo partendo dalla domanda «Quanti soldi hai?».

Dopo due serate a Milano, con Ilaria Gaspari e Benedetta Barzini, che hanno raccolto un pubblico di oltre 1200 persone, l’evento promosso da Rame in collaborazione con Sicilian Post e Isola arriva a Catania, venerdì 3 marzo alle 18 presso l’innovation hub con sede a Palazzo Biscari (piazza Cardinale Pappalardo, 23). Protagonista dell’edizione etnea, intervistata da Annalisa Monfreda, founder di Rame, sarà Ornella Laneri, imprenditrice catanese di seconda generazione, proprietaria del Four Points by Sheraton Catania e anima della Fondazione Oelle. «Alcuni mesi fa – racconta l’imprenditrice – ho trovato i vecchi libretti di assegni della prima società di costruzioni di mio padre: erano compilati da mia madre! Lei aveva studiato ragioneria e “teneva i conti”. Ma il potere economico non è mai stato nelle sue mani e questo ha condizionato molto le sue scelte personali, limitandola infinitamente. Mio padre non ha mai lasciato le redini. Nonostante io mi occupassi della gestione dell’azienda, non ho mai partecipato a un incontro con le banche. Era uno di quegli uomini “finché ci sarò io…” Ho preso le redini delle nostre aziende, con il supporto dei miei fratelli, solo quando  è morto, nel 2014». 

Parlare di soldi ci libera dal giudizio, dalla vergogna, dal senso di colpa di cui li rivestiamo

Con Ornella Laneri parleremo del privilegio ma anche del fardello di nascere in una famiglia di imprenditori. Dell’accesso ai soldi che storicamente avevano le donne della sua famiglia. Di cosa significhi essere donna e imprenditrice in Sicilia. Di come i soldi e la ricchezza condizionino le relazioni, del passaggio generazionale, della paura del fallimento e dell’educazione finanziaria data alla figlia. «Una frase di mio padre – prosegue – fu peggio di uno schiaffo e oggi so che ha influito in maniera violenta sulle mie scelte. Rientrata da una pizza con un ragazzo, avrò avuto 17 anni,  mi disse: “Ricorda che stanno con te per i miei soldi”. Gli chiesi di getto: “Ma non sono neanche carina?”. “Sei bellissima, ma è giusto che tu lo sappia”. Possiamo dire che ho avuto bisogno di tempo per recuperare la mia fiducia in me stessa! Tutte le mie azioni di oggi, il rispetto verso i miei collaboratori e la restituzione sul territorio, sono comunque dettate dalla consapevolezza che – nonostante i molti dolori personali – la vita mi ha riservato dei privilegi grazie al benessere di cui ho potuto godere».

Parlare di soldi ci libera dal giudizio, dalla vergogna, dal senso di colpa di cui li rivestiamo. E ci offre gli strumenti per disinnescare la disparità salariale, per darci il giusto valore, per consentirci di godere della nostra vita e per credere nella nostra capacità di realizzare i desideri più profondi.

Rame è una community di oltre 10mila persone raccolta attorno a una newsletter e a un podcast settimanale, con storie, consigli e notizie per prendere le decisioni sui soldi più giuste per te.

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email