«La canzone prende vita durante una notte passata sotto il cielo di Lisbona. Silenziosa, taciturna e solitaria come la luna che illumina i saliscendi dell’esistenza, che dopo una moltitudine di gradini si scontra nella mattina, facendoci sentire trasparenti in una città piena di persone, chiedendoci quanto di noi si possa specchiare in ognuna di quelle anime», spiega Andrea Appino, autore di Appesi alla luna, il singolo che annuncia la pubblicazione del nuovo album di inediti degli Zen Circus. Dai saliscendi e dai gradini di Lisbona, la canzone della band pisana si trasferisce a Catania, nei meandri dell’università, dove è stato ambientato il video realizzato da Zavvo Nicolosi e Giovanni Tomaselli.

«Siamo accendini senza sigarette, siamo fame e sete, siamo dei gradini fra le salite e le discese di un milione di miliardi di destini, appesi alla luna sopra Lisbona», canta Appino fra i corridoi e le scalinate dei Monastero dei Benedettini, all’interno del Dipartimento di Scienze Umanistiche, in un clima surreale e orwelliano, tra sorveglianti umani con teste di Panda, sovrani-dittatori e droni. Ma alla fine, anche dove è vietato guardare le nuvole, l’amore scatenerà la ribellione.

Appesi alla Luna è una ballata acustica che sembra partire sottovoce, quasi sussurrata, per poi crescere d’intensità e spessore. Dentro c’è tutta la poetica degli Zen Circus: lo sguardo disincantato e i pezzi di vetro in cui tutti, in qualche modo, possono rispecchiarsi. Non c’è rabbia, ma è presente un distacco, la ricerca di un ruolo, la piccolezza di una singola persona davanti «a milione di miliardi di destini». È un ritorno in grande stile, a distanza da Il fuoco in una stanza del 2018, incentrato sulle catene che legano, fra luce e oscurità, gli esseri umani. Anche allora la band toscana scelse il territorio etneo per girare il video del singolo Catene. In quella occasione spaziarono tra l’Etna e alcuni luoghi simboli di Catania per raccontare un metaforico “viaggio premorte” di un’anziana donna in compagnia di uno chauffeur-Caronte, che la condurrà all’ultimo saluto ai propri cari e verso lo show di addio.

Per Catania sta diventando quasi una consuetudine trasformarsi in set di video musicali. Probabilmente il violento e potente contrasto di colori tra il nero della pietra lavica, il rosso fuoco del sole e dell’Etna, il blu del mare, o forse ancora i rumori, gli “scrusci”, le urla, i suoni, affascinano artisti e registi che scelgono di legare la città etnea e il suo territorio ai ritmi, alle melodie, alle immagini, alle visioni, delle loro produzioni, preferendola ad altre suggestive zone della Sicilia.

I più famosi sono certamente i Coldplay. Le Violet hills delle prime immagini del video omonimo tratto dall’album Viva la Vida (2008) non sono altro che le alture dell’Etna e le colline del Lago Nicoletti, a Enna. La melodia del gruppo britannico avvolge poi uno degli edifici storici più importanti della città, Palazzo Biscari. Un successo da oltre 67,5 milioni di visualizzazioni. Sette anni dopo, Catania riapparirà in un altro video della band di Chris Martyn, quello di Amazing day. Merito, questa volta, di due ragazzi catanesi, Adriano Giunta e Gianluca Panebianco, che parteciparono al contest lanciato dai Coldplay, inviando una clip di pochi secondi girata mentre sorvolavano Aci Trezza a bordo di un piccolo aeroplano.

Lo stesso anno, era il 2015, l’Etna si trova al centro del video Staring at the sun di Mika. Tutto inizia con una barca alla deriva nel golfo di Taormina. Dalle sue limpide acque, si passa alle ginestre e alle grotte dell’Etna, all’interno delle quali il cantante anglolibanese e giudice di XFactor canta e balla a piedi nudi. Gli straordinari paesaggi dei crateri Silvestri e il tramonto mozzafiato concludono il video che ha registrato fino a ieri quasi 9 milioni di clic su Youtube.

Al mondo “indie”, lo stesso degli Zen Circus, appartiene la band milanese Canova che tra i viali alberati della Villa Bellini e piazza Teatro Massimo ambienta un “noir” sulle note di Domenicamara, nel quale è protagonista un killer con un cagnolino. Finale a sorpresa. I Baustelle portano invece Baudelaire a passeggio tra Porta Garibaldi e Villa Pacini.

Si svolge tra Crotone e Catania il cartoon di Con te sarò, primo singolo dell’album La fine di tutti i guai del calabrese di Sergio Cammariere. Il video, realizzato con tecnica di animazione, racconta, attraverso il confronto di due protagonisti, la necessità di abbandonare la propria terra e i propri affetti per realizzarsi professionalmente.

E poi ci sono gli “indigeni”. Gli artisti locali che attraverso le immagini hanno voluto esprimere un atto d’amore, il proprio attaccamento alla città o alla terra. Prima fra tutti, la “cantantessa” Carmen Consoli. Simbolo lei stessa di “catanesità”, ha ambientato nella sua città molte produzioni videomusicali. Palazzo Biscari si trasforma in un luogo d’incontro tra un potente e ricco uomo e le sue accompagnatrici nel sensuale Non molto lontano da qui. Il trenino della Circumetnea è protagonista nel clip Guarda l’alba. E l’Etna, dove entrambi vivono, lei a Punta Lazzo, lui a Milo, è il punto d’incontro fra Carmen Consoli e Franco Battiato nel video di Tutto l’universo obbedisce all’amore: un’uscita in moto si trasforma in un’esplorazione dei paesi etnei e in un emozionante duetto tra due fra le più importanti espressioni artistiche siciliane.

Per il video di Testamento, Franco Battiato sceglie invece Palazzo Manganelli: scenografie d’effetto si alternano alla visione dei soffitti dell’edificio. L’Etna torna centrale in Torneremo ancora, l’ultima composizione lasciataci dal Maestro di Milo. Il video inizia con l’acqua, elemento dal quale tutti proveniamo e che come in qualsiasi processo che mira alla ricerca della luce, attraversa zone impervie, la materia, le nebbie. Si conclude con il movimento ciclico di un derviscio, omaggio iconografico a Battiato, gesto inteso a rimettere in moto il tutto, finché non avremo raggiunto la liberazione. Il videoclip vede la partecipazione dell’attrice siciliana Margareth Madè e della danzatrice algerina Sabah Benziadi che balla a Montalbano Elicona.

Nel 2014 Mario Venuti sale sui tetti dei condomini popolari di Librino per scatenare le chitarre rock dal Ventre della città. Nel video, diretto da Lorenzo Vignolo e girato a San Teodoro 8 e Moncada 16 nel quartiere catanese di Librino, Mario Venuti appare in versione kombat-rock tra palazzi non ancora finiti e già in rovina, rifiuti lanciati dalle terrazze, ladri di rame, spose bambine, amori a pagamento, spacciatori di cocaina. Librino diventa simbolo delle periferie del mondo e punto di congiunzione tra la musica neomelodica di Gianni Celeste e il pop-rock dei Denovo. È il primo tassello dell’album-capolavoro Il tramonto dell’Occidente scritto insieme con Pippo “Kaballà” Rinaldi e Francesco Bianconi dei Baustelle. Tre anni dopo Mario Venuti scenderà dai tetti dei palazzoni di Librino per andare a spasso in un notturno Corso Italia e poi a ballare al Club Ma in versione “Febbre del sabato sera” per la hit Caduto dalle stelle.

Molto forte e scioccante la clip di Come Gesù, in cui il rapper catanese L’Elfo si aggira come un Cristo urbano fra le mura scrostate del centro storico della città. Tutto l’opposto l’oleografica Catania del rapper Don Cash, video-cartolina della città del Liotru. Amici, sole, mare, feste, scherzi e divertimento in #fuori c’è il sole, il singolo di Lorenzo Fragola, allora fresco vincitore di XFactor, il cui video è ambientato tra i lidi di Cannizzaro e della Scogliera.

Levante,Claudia Lagona all’anagrafe di Palagonia, abbraccia quasi tutta la Sicilia orientale nel video Lo stretto necessario, in omaggio forse agli autori (il siracusano Colapesce e il palermitano Dimartino) e alla co-protagonista, Carmen Consoli. Soprattutto un tributo «alla mia amata terra. Ai nostri ricordi eterni», come recita la frase con cui si conclude il video che spazia dalla città di Ispica e da Portopalo Capo Passero sino a Catania, dove le due cantanti s’incontrano e si abbracciano.

Restiamo in zona con La Prima Estate dei Kings of Convenience, duo norvegese il cui frontman, Erland Oye, ha scelto di piantare tenda a Noto. Il video è quindi un tributo alle terre siciliane che l’hanno accolto. Girato nelle campagne intorno a Siracusa, gli attori che compaiono nella clip non sono professionisti, ma le persone che la band ha incontrato nella città siciliana e con cui hanno stretto rapporti di amicizia e di buon vicinato.

Più a sud, come direbbe anche Gabriele Salvatores, a Marzamemi scopriamo che è stato realizzato il video di Bella vita di Arianna Martina Bergamaschi, più semplicemente Arianna, cantante, attrice e conduttrice tv milanese ma soprattutto volto noto della Disney. A duettare con lei nel centro storico del borgo marinaro, tra piazza Regina Margherita e la scogliera di piazza Giardinella, c’è “mister Bombastic” Shaggy, cantante e rapper giamaicano. Tra la piazza di Marzamemi e la spiaggia di San Lorenzo ha girato anche il catanese Mario Biondi per il video di Paradise.

Le bianche scogliere della Scala dei Turchi nell’agrigentino sono il luogo dove atterra l’astronave it.pop degli alieni Colapesce e Dimartino nel corto che introduce l’album I Mortali. Il castello dei Gresti a Aidone (Enna), nel pieno centro della Sicilia, è la suggestiva location del videoclip di Io non ti lascerò mai di Amedeo Minghi, mentre Palermo è scelta da Marco Mengoni che ambienta Buona Vita (2018) tra il Belvedere di Monte Pellegrino, i mercati storici e il centro storico ripreso dal drone.

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