La rassegna, in scena al maniero federiciano dal 15 giugno all’8 agosto, si prefigge di dare risalto alle eccellenze nostrane che hanno fatto fortuna nel Belpaese. La direttrice Sicignano: «Sarà un vero import-export di linguaggi artistici»

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]N[/dropcap]on mi piace parlare del teatro come di un prodotto, ma devo ammettere che fortunatamente si può importare ed esportare, similmente a una merce. L’obiettivo dello Stabile di Catania è quello di “reimportare” nella propria terra i talenti fuggiti che hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali». Così la Direttrice del Teatro Stabile di Catania, Laura Sicignano, dà l’avvio alla presentazione della stagione estiva che si terrà al Castello Ursino dal 15 giugno all’8 agosto 2019. «Il ritorno degli artisti che hanno avuto successo fuori – continua la Sicignano durante la presentazione – fa sì che si crei un import-export del linguaggio artistico siciliano da una parte e di quello più settentrionale dall’altra. In questo modo si può parlare di una vera e propria diffusione del nostro teatro, la cui stagione estiva è composta al 91% da artisti e scenografi made in Sicily».

ANDARE, RESTARE O TORNARE? Proprio a proposito di talenti che rientrano, ritorna a Catania l’attore e regista siciliano Rosario Lisma, al quale lo Stabile ha commissionato l’opera Pescheria Giacalone e figli. «Tornare in Sicilia, terra che ho lasciato a 18 anni, – confessa Lisma – non indica un ritorno solo geografico, ma anche e soprattutto culturale». Proprio dalla sua esperienza personale il regista prende spunto per la realizzazione di una commedia esilarante, ma venata di riflessione: «Alla maniera di Pirandello, il mio obiettivo è quello di far ridere e pensare: in questo modo la commedia si pone nel solco della tradizione siciliana, ma ha venature rock contemporanee». Per quanto autobiografica, “Pescheria Giacalone e figli” non racconta solo la storia di una giovane siciliana che vuole trasferirsi a Milano per fare carriera, ma riflette una condizione umana che caratterizza la società attuale.

NUOVE CONNESSIONI. Andando controcorrente, lo Stabile cerca di riportare qui i suoi talenti, offrendo «connessioni che aprono spiragli di luce abbaglianti»: è così che Cristiana Minasi (per tramite dell’attrice Manuela Ventura), regista insieme a Giuseppe Carullo di Marionette, che passione!, sottolinea l’audace scelta della Sicignano nel voler portare in scena un testo di un autore siciliano poco rappresentato quale Rosso di San Secondo. Lo spettacolo si basa sul radicamento degli attori al teatro, loro unica ragione di vita: sei personaggi privi di nome sono rappresentati e condizionati ognuno da un attrezzo scenico.

L’ATTESA DI CAMBIARE. Anche Nicola Alberto Orofino fa parte di “coloro che ritornano” e da lui e da Luana Rondinelli è diretta la regia di ETerNA, una produzione dello Stabile etneo. «Ambientata durante l’eruzione dell’Etna del 1669, – anticipa Orofino – che ha sconvolto l’assetto urbano di Catania, il tema centrale dell’opera è l’attesa. Nel 1669 i cittadini attendevano l’eruzione, fremevano nell’attesa di un cambiamento. Trecentocinquant’anni dopo siamo ancora, o di nuovo, in attesa che qualcosa cambi».


IL TEATRO E LA CITTÀ. Alla presentazione della stagione estiva, in una sala gremita del Castello Ursino, si sono succeduti alcuni interventi istituzionali che hanno sottolineato il ruolo dell’Ente in relazione alla città che lo ospita. Tra questi non poteva mancare quello della vicepresidente dell’Ente Lina Scalisi, deus ex machina del ritrovato rapporto che l’Ente ha con scuole e università, la quale ha sottolineato come il Teatro Stabile di Catania porti alla città «un’offerta ampia e variegata, che non perde di qualità neppure in estate. La rassegna estiva infatti non è di serie B e può contribuire a rinnovare il pubblico e ad aumentare il turismo culturale catanese». A farle eco, proprio su quest’ultimo punto, è il Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che ha ricordato ai presenti come la crescita del turismo in città stia andando di pari passo con la rinascita dei teatri «Questo fatto – ha spiegato il primo cittadino – non è casuale: bisogna ripartire dalla cultura, collaborare. Occorre abbandonare un amaro retaggio tipicamente siciliano quale l’individualismo e fare gruppo per reagire alla crisi». Un appello ben raccolto dall’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo Sandro Pappalardo, che da parte sua ha sottolineato come la Regione abbia «messo a disposizione di privati e pubblici bandi aperti per spettacoli di alto livello in tutti i teatri in pietra della regione grazie al progetto “Anfiteatro Sicilia”».


Il cartellone degli spettacoli in programma 15 giugno all’8 agosto al Castello Ursino:

15-27 giugno
PESCHERIA GIACALONE E FIGLI
di Rosario Lisma,
con: Lucia Sardo, Barbara Giordano, Andrea Narsi, Luca Iacono.

21 giugno ore 18.30
IL GIURAMENTO
di Claudio Fava, reading a cura di David Coco.

6-18 luglio
MARIONETTE, CHE PASSIONE!
di Pier Maria Rosso di San Secondo, adattamento e regia di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi,
con: Giuseppe Carullo, Cristiana Minasi, Gianluca Cesale, Manuela Ventura, Alessandra Fazzino, Ciccio Natoli.

27 luglio – 8 agosto
ETERNA – “A VUCCA L’AMMA”
di Luana Rondinelli, regia di Nicola Alberto Orofino,
con: Roberta Amato, Gianmarco Arcadipane, Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Giorgia Boscarino, Daniele Bruno, Marta Cirello, Cosimo Coltraro, Egle Doria, Valeria La Bua, Silvio Laviano, Giovanna Mangiù, Marcello Montalto, Lucia Portale, Luana Toscano.

Articolo aggiornato giorno 01/06/2019

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