La direttrice, Caterina Di Giacomo: «Grazie a una capillare politica di promozione della struttura abbiamo già riscontrato il 30% di visitatori in più rispetto al 2015»

Nel 2014 due progetti vengono approvati e finanziati dai fondi europei per l’apertura della nuova ala del Museo regionale di Messina, attesa da ben 30 anni, e per il restauro della storica sede dell’ex Filanda Mellinghoff di Messina. A fine 2016 l’obiettivo “rinascita” è stato raggiunto con successo. «Abbiamo riscontrato oltre il 30% in più di visitatori rispetto al 2015, anche prima del 9 dicembre, data ufficiale dell’inaugurazione, grazie ad una capillare politica di promozione della struttura e di radicamento nel territorio» spiega la Direttrice Caterina Di Giacomo.

LA COLLABORAZIONE COL MART. Per il “varo” del Museo, che ospita una ricchissima collezione archeologica e storico-artistica (basti ricordare Antonello da Messina e Caravaggio), si è scelto di affiancare la mostra di arte contemporanea Mediterraneo luoghi e miti. Capolavori del Mart (museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), offrendo al visitatore un percorso che va dalla Sicilia greca a Renato Guttuso (1911-1987), le cui opere sono presenti all’interno dei locali dell’ex Filanda. «La sede storica diverrà un satellite espositivo di eccezionale potenzialità, viste le dotazioni impiantistiche conformi ai massimi standard internazionali – conferma Di Giacomo e rilancia – La nostra intenzione è di offrire continue occasioni di confronto ed aggiornamento, anche e non soltanto con il contemporaneo».

Mediterraneo chiuderà i battenti domenica 5 marzo 2017, ma, insieme alla nuova ala, ha visto la partecipazione di oltre 15.000 visitatori nei giorni inaugurali e un migliaio di fruitori che hanno “invaso” gli spazi museali la prima domenica di febbraio, approfittando della gratuità. Eppure non si è trattata della prima collaborazione del Museo messinese con altre realtà. Sempre con il Mart, è stata realizzata lo scorso autunno la mostra L’Invenzione futurista. Case d’arte di Depero, e con la Fondazione Musei Civici di Torino l’esposizione del Ritratto Trivulzio di Palazzo Madama, conclusa il 10 luglio scorso. «Compatibilmente alle risorse finanziarie – asserisce la Direttrice – non mancheremo di proporre altre iniziative espositive prestigiose come quelle in regime di art sharing, ovviamente con le realtà più importanti del Paese».

Antonello da Messina, “Madonna con bambino”

IL PUBBLICO. Per dare linfa a questa rinascita sarà necessario coinvolgere le tante fasce che lo compongono, dai turisti che numerosi giungono con le crociere, alle associazioni culturali e di professionisti, ma soprattutto ai cittadini stessi. È già produttivo il rapporto con le scuole di ogni grado e gli studenti universitari che possono svolgere tirocini al Museo. Non è un caso che quest’anno un corso di aggiornamento per i docenti e le guide sarà dedicato al clima culturale intorno alla figura di Antonello da Messina; infatti il grande pittore medievale tornerà ad essere protagonista del Museo nel mese di maggio, quando si inaugurerà la sala a lui destinata.

 

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