«Curri curri picciridda stai luntanu dalla mala stidda». La voce è quella di un’icona della sicilianità come Puccio Castrogiovanni ma le parole, ispirate all’eroina siciliana per eccellenza, sono quelle dei ragazzi della 2a F dell’I.O.S. Musco di Catania. Sono state proprio le note del brano inedito “La Ballata di Gammazita” a suggellare l’atmosfera di festa che ha contraddistinto il concerto “Canti e Cunti” svoltosi ieri sera presso l’istituto catanese. L’esibizione ha infatti rappresentato il momento conclusivo dell’omonimo progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e musicale siciliano promosso dall’I.O.S. “Musco” in collaborazione con l’Associazione Musicale Etnea e sostenuto dall’ Assessorato regionale all’istruzione con il bando “Non solo Mizzica – Il siciliano, la lingua di un popolo”, che dal 16 maggio ha coinvolto undici scuole partner della provincia etnea in diversi workshop, incontri, lezioni studio ed esibizioni musicali. 

Eleonora Bordonaro in un momento del concerto

Protagonista della serata, che ha visto la presenza dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Catania Andrea Guzzardi e del presidente della 6a Municipalità Francesco Valenti, è stato l’ensemble orchestrale dell’I.O.S. Musco che ha condiviso il palco con alcuni degli artisti più rappresentativi della tradizione musicale siciliana come Eleonora Bordonaro, i Lautari e Lello Analfino. Il concerto ha infatti visto i giovani componenti dell’orchestra diretta dal M° Daniele Zappalà destreggiarsi con piglio sicuro tra la world music della band capitanata da Castrogiovanni in brani come “La Cifalota” e “Ballata di Ciccio patata”, e il romanticismo della struggente “Cocciu d’amuri” di Analfino, passando per il tributo corale a Domenico Modugno con la sua “Malarazza”.

Spazio anche alle performance soliste degli artisti, dalla prova vocale di Eleonora Bordonaro con “Tri Tri Tri” e “Ucch’i l’arma”, all’esibizione di Lello Analfino con “90200” e “Luna”  fino ai classici dei Lautari come “Fora tempu” e “Sarva la pezza”. Una celebrazione della sicilianità a tutto tondo che ha dato risalto anche al valore delle danze tradizionali con il ritmo contagioso delle tarantelle dei Pizzifolk,  gruppo composto da docenti e alunni dell’IC Pizzigoni-Carducci di Catania, che hanno animato il pubblico in apertura della concerto. 

L’ensemble dell’I.O.S. Musco diretto dal M° Zappalà

La conduzione della serata è stata affidata a Salvo La Rosa, uno dei volti più riconoscibili della sicilianità nel mondo dello spettacolo: «Molto spesso dimentichiamo le nobili origini del siciliano con poeti come Cielo d’Alcamo e Jacopo da Lentini alla corte di Federico II. Anche per questo motivo  dobbiamo impegnarci a diffondere questo nostro patrimonio linguistico che potrebbe diventare materia di insegnamento nelle scuole»

In questo senso, il concerto è stato il culmine di un progetto che nelle scorse settimane ha visto artisti e poeti dialettali portare in undici scuole iniziative volte a favorire la riscoperta del patrimonio culturale dell’Isola: «È stata un’esperienza di condivisione – racconta Eleonora Bordonaro – ma anche di grande curiosità e attenzione. Molti ragazzi sono rimasti sorpresi dallo scoprire che lingua siciliana e strumenti musicali tradizionali possano risultare ancora così contemporanei. Ad esempio, un brano solo voce e marranzano riesce ad esprimere un sound che non esiterei a definire techno». Un sentimento condiviso anche dai Lautari: «I nostri ultimi quarant’anni di carriera – ha raccontato la band -, durante i quali il siciliano ha rappresentato una costante nelle nostre canzoni, dimostrano il potere del nostro dialetto di essere un linguaggio universale». A sottolineare l’importanza di rivolgersi ai più giovani è stato invece Lello Analfino: «Questi ragazzi rappresentano il nostro futuro. Ritengo quindi un privilegio avere avuto la possibilità di esibirmi per loro e insieme a loro in un’occasione che rappresenta un bel messaggio per tutti i siciliani». Soddisfazione per la buona riuscita del progetto coordinato dalla professoressa Joanna Moschella, anche da parte del dirigente scolastico dell’istituto etneo: «Durante queste settimane – ha commentato il professore Mauro Mangano – gli studenti hanno dimostrato un grande entusiasmo per gli incontri che abbiamo portato negli istituti partner. La bellissima atmosfera di stasera è un’ulteriore testimonianza che la musica può essere un veicolo per trasmettere ai più giovani il valore della cultura siciliana. Gli obiettivi del nostro progetto possono dunque dirsi pienamente raggiunti».

Foto di gruppo dei partecipanti al concerto

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