«Un Comune al centro della Sicilia isolato, con gli studenti che non possono andare a scuola o all’Università nei capoluoghi vicini, senza sindaco e senza consiglio comunale, con un commissario regionale decaduto già prima di insediarsi e, come se non bastasse, il museo chiuso. È l’emblema di un’Isola governata dall’improvvisazione». Così il giornalista Giuseppe Di Fazio all’interno del suo libro “La notizia diventa storia”, uscito nel 2016 presentava il capitolo dedicato a Centuripe, ripercorrendo un reportage uscito su “La Sicilia” due anni prima. 

Cosa è cambiato oggi? Mentre alcuni mesi fa il comune balzava alle cronache  per essere stato dichiarato zona rossa e per l’ennesima chiusura del suo museo, le elezioni comunali hanno portato una ventata di novità nell’ufficio del sindaco. La nomina di Salvatore La Spina, ex addetto stampa della galleria degli Uffizi di Firenze, è stata accolta in città con grande entusiasmo. Del resto, pur avendo vissuto nel capoluogo toscano per oltre trent’anni, il neo-sindaco si era già speso per il suo comune d’origine negli anni precedenti con dei progetti di impegno civile come la battaglia per l’apposizione del vincolo paesaggistico in una zona destinata alla costruzione di una discarica e il restauro di una importante tela custodita nella chiesa madre. Lo abbiamo intervistato per scoprire le tappe del suo progetto di rinascita del borgo siciliano. 

Come mai ha deciso di tornare a Centuripe e lanciarsi in questa nuova sfida?
«Ho sentito da sempre un legame molto forte con Centuripe, che negli anni non si è mai reciso. È il paese dove sono nato, e sento di poter dare un contributo alla mia città. Vorrei riuscire ad infondere nei miei concittadini la fiducia che le cose, anche qui, possono cambiare in meglio».

Il salto da una realtà internazionale come Firenze a Centuripe è notevole. Al di là delle differenze di carattere storico e artistico, cosa può apprendere un piccolo borgo siciliano dal capoluogo toscano?
«I cittadini di Firenze hanno consapevolezza di quello che sono, e sono orgogliosi delle loro origini. I centuripini, purtroppo, non hanno ancora acquisito a pieno coscienza delle proprie potenzialità». 

Quali sono le maggiori criticità che ha riscontrato dal suo insediamento?
«Ritengo che la nostra priorità debba essere prenderci cura del territorio a 360 gradi, a partire dai piccoli interventi fino alle macro-opere. In questo senso, la mancanza di una rete stradale adeguata è stata, finora, uno dei maggiori ostacoli al nostro sviluppo. Siamo quindi al lavoro, insieme alla squadra tecnica ed urbanistica, su progetti per migliorare la viabilità e far sì che venire a visitare Centuripe, soprattutto per i turisti, sia finalmente un’esperienza agevole e sicura. Purtroppo, mi dispiace constatare come a fronte della mia volontà nell’accelerare i tempi, la realtà segua qui ritmi più lenti di quanto la situazione richieda».

Pur essendo necessaria, una rete stradale efficiente non basterà a rendere Centuripe una meta più attrattiva per i turisti. Quali sono gli altri obiettivi a breve termine che vi siete posti?
«Una prima cura del territorio verrà fatta grazie al progetto di rigenerazione urbana del “bonus facciate”: intendiamo dare uniformità al borgo di Centuripe, restaurando le facciate degli edifici con i colori tipici che rimandano alla nostra tradizione. Un altro obiettivo che speriamo di portare a termine sarà raggiungere la riorganizzazione turistica all’interno del comune». 

Recentemente il comune di Centuripe ha preso parte all’iniziativa le “Vie dei tesori”. Quali altri progetti di valorizzazione culturale del paese ha in cantiere la sua amministrazione?
«Grazie alla fondazione Elpis di Milano, in collaborazione con la Galleria Continua di San Gimignano, abbiamo aderito al progetto “Boccata d’Arte”. In questo conteso, Centuripe sarà l’unico luogo in Sicilia che ospiterà un artista – che non possiamo ancora rivelare – che realizzerà un’opera pensata appositamente per il nostro paese. In generale, puntiamo a mettere il nostro patrimonio artistico e culturale al centro di una politica di rilancio economico e di cui i giovani siano i protagonisti. In questo senso, la ristrutturazione del nostro polo museale sarà soltanto il primo passo di una sfida a lungo termine e di cui farà parte anche la creazione di un nuovo centro espositivo».

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