La speranza in una migliore condizione di vita, la ricerca della felicità, l’idea che tutti possano raggiungere la ricchezza con l’impegno e il lavoro. In sintesi, l’essenza del sogno americano, ciò che da generazioni rende così attrattiva la società statunitense e che dalle nostre parti è considerato un modello a cui aspirare. E quale Stato statunitense incarna più compiutamente questo sogno della California? Crescita economica vertiginosa (la California rappresenta la fetta di PIL più consistente negli USA) e bassissima disoccupazione, paesaggi e clima incantevoli, università tra le più prestigiose al mondo, un punto di riferimento globale per il contrasto alle disuguaglianze. Eppure,  questa immagine di apparente perfezione ha cominciato a scricchiolare negli ultimi anni. Lo racconta Francesco Costa, vicedirettore de “Il Post” e autore del podcast Morning, nel suo ultimo libro “California”, recentemente pubblicato da Mondadori. «Ho deciso di dedicare un saggio a questo stato perché ritengo abbia una storia esemplare, che in prospettiva potrebbe riguardare anche noi. La California sta affrontando gravi problemi e ne vediamo anche le conseguenze: le persone se ne vanno. È un posto che ha un surplus di bilancio, ha delle industrie colossali – basti pensare ad Hollywood – città piene di fascino, sul piano turistico non le manca nulla, sono progressisti, accoglienti e inclusivi, eppure la gente fa carte false pur di andarsene da lì».

La copertina del volume

I LIMITI DEL SISTEMA SCOLASTICO. Alla base di questa crisi, il futuro dei più giovani. Il giornalista catanese pone particolare accento sugli effetti di un sistema scolastico che, pur dichiarandosi tollerante e inclusivo, si rivela essere inficiato da profonde ingiustizie. «La divaricazione del mercato del lavoro tra chi possiede un’istruzione di alto livello e chi no è acuita da una forma di razzismo sistemico della società, che incide sul sistema scolastico. Le scuole sono finanziate dalle tasse sulla proprietà immobiliare. Nei quartieri in cui le case valgono molto si pagano più tasse e ci sono più fondi, ma in quelli più poveri – in gran parte abitati da afroamericani – le scuole sono peggiori. In America, nascere in un quartiere o in un altro è sufficiente a determinare il tuo destino».

«La crescita economica di per sé non basta, serve una società che partecipi maggiormente a una politica in grado di farsi delle domande sul modo migliore per utilizzala»

UN MONITO ANCHE PER L’ITALIA. Sebbene il modello scolastico statunitense sia molto diverso da quello nostrano, per altri versi la realtà che ci circonda inizia a ricordare molto da vicino quella americana, con tutti i suoi limiti: le città come unici possibili centri propulsivi della crescita economica; la qualità della vita distrutta dai prezzi delle case. Un radicalismo politico infantile. La catastrofe climatica. L’attivismo performativo. Le crescenti diseguaglianze fra generazioni. Nel saggio di Costa, insomma, la California rischia di essere lo specchio del nostro avvenire:  «La crescita economica di per sé non basta, serve una società che partecipi maggiormente a una politica in grado di farsi delle domande sul modo migliore per utilizzare quella crescita, cosa che ha smesso di funzionare in California: non riescono a trasformare tutto questo benessere che hanno creato in condizioni di vita migliori per le persone». Se è vero che  qualcosa nel sogno americano ha iniziato a rompersi, ciò significa che dovremmo stare attenti a ciò che desideriamo perché potremmo finire per ottenerlo.


L’AUTORE OSPITE ALL’UNIVERSITÀ DI CATANIA


Raccontare storie. Interpretare il mondo. Questo il titolo dell’incontro tenutosi presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, durante il quale Francesco Costa ha dialogato con Antonio Sichera, Giuseppe Palazzolo e Attilio Scuderi, docenti e organizzatori. Tra i tanti i temi su cui il giornalista, interpellato dagli studenti, si è soffermato, particolare attenzione è stata posta sul ruolo odierno del giornalismo, sulla sua vocazione al servizio delle comunità e sull’importanza di praticarlo e fruirlo con curiosità e onestà per essere cittadini consapevoli e informati.

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