«Per me la fotografia è come un “sesto senso”. Mi fornisce l’opportunità di capire di più me stesso e di fare un viaggio introspettivo nell’animo umano». Francesco Domilici, classe ’79, è nato a Bagheria, in provincia di Palermo. Dopo il diploma al liceo classico si è laureato nel settore sanitario, ma dopo alcuni anni ha iniziato a dedicarsi anima e corpo alla fotografia. Senza troppi clamori da quasi 20 anni, ispirandosi principalmente a Ferdinando Scianna e a Letizia Battaglia, ha intrapreso la strada del reportage: il suo è un racconto spesso crudo della nostra isola. Ma non solo. In seguito alla sua esperienza nella città di Sarajevo, per realizzare un reportage su una missione di pace, il suo sguardo ha cominciato ad allargarsi verso qualcosa che supera la realtà stessa: il suo mistero.

E proprio uno scatto di Domilici è stato selezionato dalla Royal Academy di Londra, una delle gallerie d’Arte più importanti del mondo, nell’ambito della secolare rassegna “Summer Exhibition”. Il fotografo siciliano ha dovuto superare una severissima selezione che ha visto oltre 20.000 concorrenti e circa 40 mila opere partecipare. Lo stesso autore della foto è rimasto sorpreso dalla bella affermazione alla Royal Academy, fondata il 10 dicembre del  1768 da Giorgio III per promuovere le arti del disegno e dell’immagine attraverso l’istruzione e le esposizioni.

L’opera selezionata è una foto dal titolo “L’impero delle Ombre”, dalle dimensioni di 50 cm x 70 cm, stampata su una carta speciale di altissimo livello della storica azienda Hahnemuhle Fineart, nota per la sua proverbiale gradevolezza al tatto per essere realizzata a mano, senza acidi e del tutto priva di riflessi. Un’immagine ispirata al surrealismo del pittore belga René Magritte, detto anche il “disturbatore silenzioso”, per la sua capacità d’insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso, per mostrarne il mistero indefinibile.

Il fotografo bagherese descrive così come è nata la foto: «Ho realizzato questo scatto per pura emozione. Passavo da Santa Flavia, vicino Bagheria, sono stato attratto da un enorme albero di ficus che copre più di metà della fotografia, nella parte inferiore si vede il prospetto di una casa antica lasciata lì in balìa dell’usura del tempo e dell’incuria dell’uomo. Al centro dell’immagine un infisso, che potrebbe avere tanti significati, tra cui quello di assomigliare ad una croce celtica o croce di San Patrizio, antico simbolo della tradizione dei Celti che si diffusero in Scozia 100 anni prima di Cristo. Forse, anche questo dettaglio ha convinto la giuria a scegliere la mia foto».

Tecnicamente lo scatto è di una morbidezza che ammalia, ha bisogno di essere contemplato, solo piano piano lo sguardo penetra l’apparente banalità di una casa che sta andando in rovina per comincia a intravedere l’affascinante abbraccio che sembra dare l’albero di ficus a chi guarda l’immagine. La fotografia sarà esposta al pubblico  alla Royal Academy di Londra fino al 2 gennaio del 2022.

Francesco Domilici, con questo importante traguardo raggiunto, si inserisce a pieno titolo nella tradizione di talenti bagheresi, assieme al fotografo Ferdinando Scianna, al pittore Renato Guttuso, al regista Giuseppe Tornatore, al matematico Giuseppe Bagnera, e molti altri che onorano la città delle ville settecentesche siciliane.

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