Anche in quest’edizione il progetto mira a valorizzare, con un’atmosfera del tutto suggestiva, il ruolo della natura e delle relazioni che ogni giorno intratteniamo con essa. Dai cortometraggi ai film d’animazione, passando per le numerose presenze di spicco, un invito alla salvaguardia, alla beneficenza e ad una visione culturale più ampia

Il Parco botanico Radicepura di Giarre come collocazione ideale e simbolo di congiunzione tra cinema ed ambiente, candidati internazionali e proiezioni in lingua originale: sono questi i punti forti che animeranno Garden-in-Movies, giunto alla sua seconda edizione. Se nel 2017 si associavano garden design e architettura con l’intento di promuovere la valorizzazione della natura con il Festival Internazionale del Paesaggio, quest’anno il progetto, nato all’interno della Fondazione Radicepura, non ha perso di vista il proprio obiettivo, virando ora verso un’iniziativa del tutto inedita che pone al suo centro il cinema. «Il cuore tematico della rassegna di quest’anno è ancora la natura» spiega con passione il direttore artistico e critico cinematografico Ornella Sgroi, nel tentativo di favorire considerazioni etiche sul rapporto che l’uomo intrattiene oggi con essa. Di qui la scelta del giardino come fil rouge per la selezione dei partecipanti al concorso internazionale di cortometraggi Short Film Fest, patrocinato dalla fondazione, che si terrà dal 3 al 5 agosto facendo del trittico natura, ambiente e uomo il suo fulcro.

OSPITI D’ECCEZIONE. «L’evento ha avuto un’ampia risonanza – prosegue entusiasta il direttore artistico – ricevendo 2300 candidature da ben 170 paesi. La rosa dei nove candidati finali, presentati agli spettatori di Giarre e ai giurati nel corso di queste tre giornate, annovera cortometraggi provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Turchia, Francia, Stati Uniti, Portogallo, Venezuela, Iran e Iraq. A rendere alte le aspettative non è solo l’ambizione del progetto ma soprattutto la partecipazione di personaggi di spicco del panorama cinematografico italiano in qualità di giurati e non solo». Tra i registi, gli esperti e gli attori che hanno dato il proprio sostegno al festival, e che lo arricchiscono con la loro presenza, svettano Valentino Picone, in qualità di produttore del corto di Marco Maria Correnti (“Processo a Chinnici”), Manuela Ventura e Claudio Giovannesi, i fratelli Amatucci, Stefano e Luisa, con il loro “Caina”, corto presentato il 3 agosto alle 22 per la sezione Radici e definito da Ornella Sgroi come «un vero e proprio scossone cinematografico, un’occasione di riflessione imperdibile».

RIPENSARE IL RAPPORTO CON L’AMBIENTE. Tuttavia il festival non è dedicato solo ai corti, facendo così spazio a diverse proiezioni sottotitolate in italiano e in inglese, di cui “Big Fish & Begonia”, il film d’animazione cinese più omaggiato dell’anno, è forse il più atteso e certamente uno dei più rappresentativi per esprimere appieno il tema del festival. «Cultura e ambiente si incontreranno a Giarre» prosegue il direttore artistico, spiegando la necessità e l’importanza di quell’ambizione che ha portato la prima edizione del festival alla luce, rimarcando l’esigenza di ripensare il rapporto con la dimensione naturalistico-ambientale, in modo da suscitare un’autocritica autentica e consapevole sulle effettive responsabilità dell’uomo e sull’imprescindibilità del suo legame, atavico e coessenziale, con la natura stessa. Coerentemente con gli obiettivi del festival, parte del suo ricavato, atto a risanare la Timpa di Acireale, andrà in beneficenza, celebrando pertanto le bellezze naturalistiche del nostro territorio e rinnovando l’impegno della sua preservazione. «Mario Faro, fondatore di Radicepura, ha deciso di lavorare in sinergia con il dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Catania, devolvendo gli introiti in favore della riforestazione della Timpa, ormai devastata dagli incendi. Abbiamo deciso di donare 1000 piante, scelte e selezionate proprio in questi giorni per far partire l’iniziativa già da questo settembre», conclude Ornella Sgroi mostrando come Garden-in-Movies sia in grado di misurarsi con uno dei dibattiti più vivi e accesi del nostro tempo con passione e serietà, trasformando un evento culturale in un’occasione concreta di salvaguardia dell’ambiente.

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