La siciliana Lucia Blanco protagonista di “Grease”: «Dentro ogni donna si nasconde una Sandy»
Il musical debutterà stasera al Metropolitan, fino a domenica 12 novembre. Insieme all’attrice siciliana ci sarà il famoso youtuber Guglielmo Scilla
[dropcap]«[/dropcap][dropcap]Q[/dropcap]uando mi ricapita di venire in Sicilia, nella mia terra, per fare uno spettacolo come protagonista?». È super emozionata Lucia Blanco, l’attrice siciliana che interpreterà Sandy nel musical Grease, dove verranno a vederla i compagni di scuola, gli amici di famiglia e persino i nonni. «Sono in Sicilia da qualche giorno e sto già mettendo peso per colpa degli arancini, speriamo che riesca a entrare negli abiti di scena», scherza così l’attrice di Augusta, 31 anni, a poche ore dal debutto.
«È sempre stato un sogno essere Sandy, perché in Italia la prima a interpretarlo è stata Lorella Cuccarini, e io sono una sua grandissima fan. Anche se ho sempre pensato che per me sarebbe stato più difficile entrare in empatia con questo personaggio, così diverso da me. Che sono molto esuberante ed estroversa, mentre Sandy è dolce e timida, la perfetta ragazza della porta accanto, un po’ noiosa e che non sgarra mai».
Vestendo ogni giorno i panni della ragazza sognante, però, Lucia si è ritrovata in sintonia con la parte. «Credo che la bellezza del personaggio stia nel fatto che dentro ogni donna c’è una fragile Sandy, che noi tutte nascondiamo con la maschera da Rizzo sopra. Ma tutte noi, in fondo, siamo delle brave ragazze con dei sani principi, colpite da un Danny della situazione. In realtà Sandy non è poi così fredda come appare, ma vive semplicemente la sua adolescenza nella maniera più dolce e tranquilla, senza lasciarsi mai andare, se non alla fine».
Molti le dicono che fisicamente ricorda anche Olivia Newton John, anche se la Sandy che debutterà stasera al Metropolitan è una nuova versione, «un po’ più cazzuta», ripensata per il ventesimo anniversario del musical. E nonostante ne sia passato di tempo dal successo dello spettacolo e oggi i rapporti tra i più giovani viaggino più sui social network che tra i banchi di scuola, non siamo poi così distanti dagli anni dei bulli e delle pupe della Rydell High School.
«È incredibilmente attuale – conferma Lucia Blanco – perché racconta la storia di ragazzi liceali alle prese con i primi amori, le prime cotte, il primo bacio, la prima volta. Ed essere affiancata da Guglielmo Scilla, che è uno youtuber famosissimo tra i più giovani, è anche un ponte di collegamento tra questi due mondi».
«Oggi usiamo i filtri di Instagram per migliorare le nostre foto e i nostri selfie – commenta l’attrice – mentre ai tempi era il chiodo, il famoso giubbotto di pelle, il filtro per sembrare il cattivo ragazzo, che in realtà sotto sotto ha le sue fragilità. La magia di Grease sta proprio nell’attualità della storia semplice che racconta».
Fa questo mestiere da ormai dieci anni Lucia, che ha sempre avuto nelle vene il sangue dell’attrice. «Sentendo i racconti dei miei genitori so che fin da piccola ballavo, cantavo e mi esibivo, come dimostrano anche i filmini dei tempi in cui, a quattro anni, guardavo Madonna, Michael Jackson e Lorella Cuccarini in tv».
Ecco perché subito dopo la maturità, a poco più di diciotto anni, ha lasciato Augusta per entrare nella SDM (Scuola del Musical) diretta da Saverio Marconi e ideata della compagnia della Rancia, dove ha studiato per due anni e dove attualmente lavora. «Una volta diplomata ti ritrovi nella fossa dei leoni, a fare ogni giorno provini e audizioni per entrare nelle compagnie, ma non bisogna arrendersi perché l’occasione giusta arriva».
Se c’è un personaggio che sogna di interpretare? «Sicuramente Roxie Hart di Chicago, anche se in Italia è più difficile portarlo, perché il pubblico italiano preferisce ridere piuttosto che assistere a tragedie». E se l’idea di trasferirsi fuori, magari a New York, la stuzzica, per Lucia non è ancora il momento di fare un biglietto di sola andata. «Tutti sogniamo i grandi palcoscenici e lascio comunque una porta aperta a questa prospettiva, anche se sento di dover dare ancora qualcosa di me alla mia terra».