Sottrarre le parole dalla gabbia di un libro chiuso per farle diventare opere di design da appendere e osservare in cerca di un’emozione. È la sfida che si è posto Markrain, nome d’arte di Marco Raineri, giovane studente di medicina con la passione dell’arte in tutte le sue forme. Una passione che lo ha reso famoso su Instagram, sul quale si diletta spesso a condividere i suoi lavori, e che, adesso, ha aperto alle sue creazioni la strada della prima esposizione “tradizionale”. “Poesie d’amore al primo che passa”, ospitata a Catania presso Palazzo Scammacca e visitabile tutti i fine settimana, è un percorso nell’intimità dell’artista che si snoda attraverso 52 poesie stampate su cartoncini e in 7 poesie-installazione. 

Un viaggio nel quale Raineri prende metaforicamente per mano i visitatori, invitandoli a seguire il “filo logico” della mostra, rappresentato da un filo rosso sospeso che tiene insieme tutte le opere e ne scandisce la successione lungo le quattro stanze in cui sono suddivise. Si inizia da un invito a sondare i misteri del proprio io , messaggio centrale della prima sala “dialogo interiore”, attraverso opere come “Prescelta”: pochi versi che esprimono l’incertezza e lo smarrimento di fronte ai “bivi della vita”, la cui carica espressiva è amplificata dall’illustrazione che li racchiude. 

La seconda sala, intitolata “critica sociale”, esprime un invito complementare, ovvero quello di guardare all’infuori di sé. Come Wharol o Beuys prima di lui hanno fatto su dollari o marchi, scrive su una banconota da 5€ “non pagare, non ha prezzo” sottolineando quanto il vero capitale sia l’arte. In una delle sue opere preferite “Presa in giro”, una semplice ciabatta multipresa collegata a sé stessa, riesce ad essere un efficace mezzo di comunicazione dell’eterno scontro tra valore economico e valore artistico, nonché un efficace richiamo al concetto duchampiano di ready-made: «L’oggetto decontestualizzato – commenta l’artista – diventa concetto da cui parto per farlo diventare un nuovo oggetto».”

Nella stanza “terapia”, la più intima del percorso, l’artista sembra quasi proseguire il lavoro che lo ha reso famoso: riqualificare le zone più grigie delle città in cui ha vissuto, Catania e Milano, aiutando la gente a ritagliarsi un’occasione di riflessione e di bellezza. Una missione che a Palazzo Scammacca prende le sembianze di una confessione in cui Raineri si mette a nudo come in “Bungee jumping”. Qui, l’artista esprime in modo graficamente giocoso il desiderio di lasciarsi alle spalle l’incubo della depressione e superare l’incognita rappresentata dal futuro. Colpisce la personale grafia che diventa essa stessa immagine e messaggio in alcune opere come nel quadro nato dalla collaborazione con l’artista Vincenzo Portuese. Comunica a chi legge come vengono percepite le parole da chi, come lui, è dislessico ed è davvero efficace, perché lo spettatore si sofferma, la lettura non è più superficiale, fa riflettere.

Nella quarta ed ultima stanza, “amore”, trova spazio una personalissima esplorazione delle tematiche relazionali. A simboleggiare il punto di vista di Raineri è la poesia “Alle volte uno si sente incompleto e invece è soltanto giovane”, nella quale l’omaggio a Italo Calvino va ben oltre il titolo e abbraccia la convinzione che «una relazione sia un legame tra due che non sono la “metà della stessa mela” ma individui completi in sé, legati l’uno all’altro».

“Poesie d’amore al primo che passa” è una mostra giovane e poliedrica proprio come il suo artista, e se voleste visitarla o doveste incontrate le sue poesie per le strade fermatevi, rubate un’emozione e condividetela come pillola di cura-arte urbana. «L’arte è comunicazione  e continuo a fare tutto questo perché sento ce n’è di bisogno e spero che possa aiutare anche gli altri, che sia d’ispirazione per riscoprirsi antifragili. Questo spiega anche il titolo della mia mostra “Poesie d’amore al primo che passa”, vorrei accompagnarvi con empatia in questo viaggio di scoperta».

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email