Tutto è nato una mattina di primavera. Così, all’improvviso. Era il 2014. Un anno come tanti altri forse, eppure… Passeggiava nel giardino del Museo Regionale di Messina, luogo a lei caro, e notò per la prima volta due steli di granito alte quasi tre metri, con delle incisioni misteriose, sembravano egizie ma non lo erano. Domandò cosa fossero e le fu risposto che venivano da tutto il mondo a studiarle, ma nessuno aveva mai capito di che si trattasse. Da lì è stato un attimo: Eliana Camaioni, scrittrice messinese versatile e dalla penna meravigliosa e pungente aveva già in mente tutto. Qualcosa che poi irrimediabilmente è stato partorito: un romanzo, ovviamente. Ma non un romanzo qualunque. Un romanzo dalla potenza evocativa e dallo straordinario fil rouge che collega Messina, la città dello Stretto dove tra l’altro è nata, vive e lavora, a Venezia, posto magico e incommensurabilmente legato al mistero. Si parla di questo e di molto altro nel nuovo “pargolo” della Camaioni, intitolato Nessun dorma, testo edito da Algra, casa editrice che sta scommettendo sulle giovani penne isolane conducendole verso porti molto lontani. Un editore che adesso si prepara alla seconda ristampa di un romanzo incantevole e a tratti davvero mozzafiato che ci porta dentro una storia, una vicenda al limite del paradosso.

UN TESTAMENTO PROFETICO. Un testamento, due ex compagni di liceo, tre date e una catastrofe in arrivo che minaccia la città dello Stretto. E solo dieci giorni per evitare l’irreparabile. Tutto ha inizio quando Alianna Braschi, archeologa e direttrice del Museo di Messina, viene designata fra gli eredi di tale cavalier Alfonso Ricciardi, a lei sconosciuto, assieme a Marco Stagnoli, sua ex fiamma al liceo, ora professore di fisica ad Harvard. Ma sin dall’apertura della busta l’eredità apparirà più complessa di un semplice lascito: Ricciardi affida a lei e Stagnoli il completamento con urgenza dei suoi studi, la cui chiave sta tutta in un testo lacunoso chiuso a Venezia in una cassetta di sicurezza. Studi misteriosi tanto quanto la sua morte, sulla quale viene chiesto ai protagonisti di far luce. Da quel momento il ritmo sarà serrato: dagli studi di Alfonso emergerà l’imminenza di un evento catastrofico, che “in un sol modo e in un sol luogo i nubendi sacri potranno fermare”. La narrazione a due voci, che si alternano per tutto il romanzo, consegna al lettore i due mondi paralleli di Marco e Alianna, mettendolo a parte anche delle verità che reciprocamente i due protagonisti si nascondono. Con conseguenze imprevedibili.

MESSINA SVELATA. Un testo attraverso il quale la Camaioni voleva trovare l’anima che legasse assieme i pezzi di Messina, città martoriata e piena di contrasti, dove ogni cosa è sé stessa e il suo contrario. «Ho cominciato seguendo le steli – ha affermato la scrittrice – e poi ho seguito il flusso. Marco e Alianna esistevano già, erano i protagonisti di un mio romanzo di gioventù, Il legame dell’acqua. Quando ho visto le steli ho pensato: cosa farebbero Marco e Alianna di fronte a questo mistero? E li ho immaginati che si rincontravano quasi quarantenni, con vent’anni di silenzio in mezzo e vecchi rancori mai risolti, a ritrovarsi alle prese con un enigma da risolvere, per salvare Messina da una catastrofe imminente». E perché proprio Messina? Forse perché è stata Messina il teatro di catastrofi passate che ricordiamo ancora oggi? «Perché è quella che conosco meglio – chiosa – e perché ha tanto da rivelare: Messina pare che non la conoscano nemmeno i suoi cittadini, per una sorta di pigrizia mentale e culturale secondo cui ‘a Messina non c’è niente’. Con Nessun Dorma spero di aver dimostrato il contrario».

LA SAGA CONTINUA. Messina, dunque. La Messina di chi la vive giorno dopo giorno e di chi la ama perché dentro le sue pieghe c’è tanto da raccontare, ci dice la Camaioni. Un universo, fatto di storia, cultura, mistero, magia, tradizioni che inevitabilmente hanno stuzzicato la fantasia dell’autrice classe 1973. Un romanzo che avrà molto probabilmente un continuo. Anzi, addirittura un prequel, come ci conferma Camaioni. «Assolutamente. Per raccontare da vicino cosa siano stati Marco e Alianna a diciassette anni, e tornare adolescente anch’io, assieme a loro». Rimanete dunque svegli, cari lettori. Che nessun dorma…

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