Leggimi una storia sempre, / da gennaio fino a dicembre. / Una storia lunga o corta, per davvero, non importa. / Una storia di avventure, / per sconfiggere le paure. / Una storia di verdi draghi, / di principesse e di maghi. / Una storia sulla luna, / che tutti quanti ci accomuna. / Una storia sullo spazio, / di cui non sarò mai sazio.

È un mondo popolato da animali parlanti, rime ed eroi fantastici quello raccontato da Silvia Buda, giovane autrice di Lentini (Siracusa), che dal 2017 si è specializzata nella creazione di storie rivolte ai piccoli lettori. Durante gli studi in Lingue presso l’Università di Catania, ci ha infatti raccontato quando l’abbiamo incontrata per conoscerla meglio, «è riaffiorato l’amore che fin da quando ero bambina mia madre mi ha trasmesso per questo mondo. All’epoca lei mi leggeva grandi classici come le fiabe dei fratelli Grimm o i libri su Peter Pan di J. M. Barrie, e io già allora sognavo a occhi aperti. Quando poi, da grande, mi sono ritrovata a esaminare con nuovi occhi quelle atmosfere incantate, ho scritto di getto la mia prima storia, ed è così che è nata La fiaba di Pigiamino a Pois».

UN CONNUBIO DI FANTASIA E RITMO. Il bisogno di comunicare attraverso la letteratura con gli “adulti di domani” si è rafforzato dopo la laurea e a seguito di questa prima esperienza editoriale, ed ecco perché – dopo il primo contratto con Europa Edizioni – Silvia Buda ha continuato a inventare avventure sempre nuove, creando una vera e propria serie dedicata a Pigiamino a Pois, seguita da nuovi protagonisti come Giannetto il Maghetto e la Strega Farfilò. «Metto sempre molta cura nella scelta dei nomi propri – ci spiega -, come anche nel caso di Lele, l’elefantino pompiere, e trovo che ai bambini si debba dedicare anche la giusta attenzione dal punto di vista del ritmo e della musicalità. Da questa convinzione sono nate non a caso le Parole in Rima, cinquanta filastrocche che racchiudono il senso del mio lavoro e nelle quali sottolineo l’importanza di incoraggiare la fantasia di grandi e piccini per vivere in maniera più vivace e scanzonata a qualunque età».

Le copertine di alcuni testi di Silvia Buda

IL LEGAME CON LE NUOVE GENERAZIONI. L’obiettivo che si impegna a raggiungere attraverso le sue opere, d’altronde, «consiste nel comunicare con spontaneità ed efficacia dei valori positivi alle nuove generazioni, ipotizzando nel frattempo qualche risposta alle loro grandi domande esistenziali e soddisfacendo le loro innumerevoli curiosità». Un’operazione che non passa solo dalla carta stampata, ma anche dagli incontri a cui Silvia Buda partecipa in compagnia dei bambini: «Sento forte il bisogno di comunicare a tu per tu con loro, ed è una necessità che si rivela stimolante e arricchente in primo luogo per me, che dai più piccoli ho sempre da imparare. Quando mi è possibile, frequento quindi le scuole e le biblioteche, aderendo a manifestazioni e a iniziative come la celebre Io leggo perché, la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura rivolta ai ragazzi». Solo così, prosegue infatti, è possibile «formare nel modo più completo la loro mente e la loro sensibilità, diventando parte attiva del loro percorso di scoperta del mondo».

«Aiutarsi a vicenda è il modo più bello per raggiungere un risultato, ecco perché vorrei scrivere anche storie con caratteri speciali per i bambini con disabilità»

ALTRUISMO E INCLUSIVITÀ. Solo poche settimane fa, come ci ha poi confidato, è stata ultimata la sua ultima storia per bambini, intitolata Piccolo cuore e accompagnata dalle illustrazioni di Serena Chioggia. «Il protagonista è un piccolo cuore dotato di un insolito paio d’ali, che nel corso della vicenda fa tante conoscenze e sceglierà di legarsi a una persona in particolare, insegnandoci cosa significa donarsi agli altri». La sua pubblicazione è stata affidata alla casa editrice milanese bookabook, che ha lanciato una campagna di crowdfunding per sostenere la stampa e la diffusione del racconto, ricordandoci ancora una volta come «aiutarsi a vicenda sia il modo migliore (e il più bello) per raggiungere un risultato». Lo sa bene l’autrice siciliana, che non per niente al momento sta esplorando nuovi strumenti per rendere più accessibile la sua narrazione: «Mi piacerebbe, prossimamente, scrivere una storia con caratteri speciali per i bambini con disabilità», dichiara parlando dei suoi progetti futuri, nella speranza di coinvolgere sempre più lettori nelle avventure dei suoi personaggi.

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