«Lo chiamavano Vettore 37. All’anagrafe era Colin, un nome tanto simpatico da rispecchiarsi in una simpatia del tutto inesistente, ma almeno bilaterale. Lui non piaceva agli altri e gli altri non piacevano a lui. Per il Vettore 37 esisteva solo il lavoro per la Compagnia, un incarico che lo assorbiva ogni giorno della sua vita, per tutto l’anno». Recita così l’incipit di Composizione vettoriale, racconto scritto da Alessandro Mazelli e vincitore del primo premio del concorso dedicato al genere fantasy Lo Scrigno dei Racconti, organizzato e indetto dall’agenzia di servizi letterari NovaEditoria con l’associazione Universo Fantasy.

«Il progetto è nato perché ci siamo resi conto di avere a che fare con tantissimi autori di grande talento che, purtroppo, non sono conosciuti e non riescono a farsi strada presso il grande pubblico, così abbiamo pensato a questo concorso per dare visibilità a coloro che meritano» ci spiega Arianna Giancola, promotrice del concorso e curatrice del volume che vede raccolti i migliori racconti in gara, edito da RunaEditrice con il titolo Le migliori storie da Lo Scrigno dei Racconti. «Il progetto ha coinvolto tante persone – continua – che hanno partecipato gratuitamente e hanno prestato la loro opera. Al concorso, alla sua prima edizione, si sono iscritti ben 150 autori e fra questi sono stati scelti solamente dieci racconti. Per i primi tre e per il premio scelto dal pubblico sono stati realizzati anche dei videoreading».

ACCLAMAZIONE POPOLARE. Tutti i racconti sono poi stati selezionati e caricati sul sito di NovaEditoria, per permettere al pubblico di leggerli e partecipare attivamente selezionando il loro vincitore, con un riscontro decisamente positivo e la pubblicazione di più di duemila commenti, determinanti nell’individuare il vincitore “scelto dal pubblico”, Vincenzo Romano, autore di Il Suono: «È stato bellissimo vedere questa grande partecipazione. Sicuramente – ci racconta l’autore – quando ci sono tanti partecipanti è più difficile, ma è gratificante essere premiati tra tante opere belle». A conquistare i lettori, la sua imprevedibile inventiva: «Sono sempre stato appassionato di quei racconti di fantascienza che hanno il dono di creare una scenografia, dei personaggi, delle storie tali da rendere inaspettato lo sconvolgimento finale, quello che fa aprire gli occhi al lettore su cose che erano chiare dall’inizio ma di cui non si era accorto. Questa magia, che per me resta un talento stupefacente, è una cosa che mi è rimasta dentro. Con il racconto che ho scritto per il concorso ho provato a creare la medesima situazione. Mi piacerebbe che il finale del mio racconto faccia venire voglia di rileggerlo dall’inizio, per cogliere tutti i semini piazzati in giro».

TRAMPOLINO DI LANCIO. Fantasy e fantascienza, però, non sono gli unici temi ad accomunare gli autori, che condividono l’emozione per il debutto: «Per me – confessa Mazelli – è stato un po’ un tuffo nel vuoto, nel senso che è stata la prima volta in assoluto che qualcuno esternamente a famiglia ed amici stretti leggesse qualcosa di prodotto da me. Ma ho deciso di provare ed è venuto fuori questo racconto nato quasi al contrario: il finale è stato un po’ un’esplosione mentre guardavo fuori dalla finestra, allora sono andato a ritroso e ho deciso di costruire così le mie pagine. L’esperienza di per sé è stata divertente ed emozionante allo stesso tempo, perché mi sono ritrovato quasi ogni giorno a leggere i racconti degli altri autori sul sito, e devo dire che alcuni dei racconti che sono finiti in raccolta erano tra quelli che mi piacevano di più».

IL POTERE DEL RACCONTO. La sfida ha coinvolto parecchi autori, tutti talentuosi e con la voglia di mettersi in gioco. Cosa ha determinato, allora, la vittoria di Mazelli e Romano? «La giuria – spiega Arianna Giancola – ha ritenuto che il racconto di Alessandro fosse il migliore sia a livello di scrittura che per l’inventiva con cui è stato sviluppato. I personaggi sono stati caratterizzati in modo praticamente perfetto in pochissime pagine, una vera sfida per chi si cimenta con i racconti brevi. Non a caso, in maniera incredibile, tutti i giudici sono stati concordi nel considerarlo vincitore. Nel racconto di Vincenzo, invece, abbiamo riscontrato una peculiarità della sua scrittura, la fluidità: il racconto è estremamente fresco e godibile, riesce a creare all’interno di poche pagine un mistero, è molto coinvolgente e partecipativo e il riscontro del pubblico lo ha dimostrato».

In attesa di una seconda edizione del concorso, che vedrà in gara diversi generi oltre al fantasy, la speranza è che sempre più nuove leve decidano di mettersi in gioco, in uno spazio creato con l’intento di far emergere storie capaci di trasportarci in mondi che solo i libri possono raggiungere.

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