L’allestimento curato dell’attore e regista pugliese dà il via alla nuova stagione dello Stabile di Catania. «Ho immaginato che il giallo della vicenda si fosse verificato in un’antica villetta che sorgeva prima al posto di questo teatro, in una Catania in bianco e nero»

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]L[/dropcap][dropcap]’[/dropcap]attualità irrompe in sala con la trattazione di argomenti come il femminicidio e le morti bianche, l’alienazione dell’uomo moderno. In questo contesto di perdizione sei personaggi fanno irruzione sulla scena dopo essere stati abbandonati dal loro autore, che temeva di alimentare una storia troppo scabrosa». Presenta così Michele Placido il proprio allestimento del classico pirandelliano “Sei personaggi in cerca d’autore”, in scena in questi giorni allo Stabile di Catania. La sua è una rilettura tutta siciliana, a cominciare dal cast (interamente nostrano) fino alla contestualizzazione geografica.  «La scelta di allestire il dramma nello storico teatro Verga di Catania – continua il regista – mi è stata d’aiuto: ho immaginato infatti che il giallo della vicenda si fosse verificato in un’antica villetta che sorgeva prima al posto di questo teatro, in una Catania in bianco e nero non ben definita nel tempo». L’atemporalità è stata sottolineata dalla richiesta del regista al costumista di realizzare abiti privi di una specifica connotazione cronologica. Scelte precise, che sottolineano la volontà di rendere il teatro  interprete di argomenti scottanti e interessanti, sempre attuali e capaci davvero di portare tutti in sala.

IL TEATRO PER TUTTI.  Durante la conferenza stampa di presentazione lo spettacolo sono state presentate anche alcune delle novità della nuova stagione dello stabile etneo. «Il teatro – ha spiegato la vicepresidente Lina Scalisi – ha vissuto e continua a vivere periodi di crisi. Per questo motivo è fondamentale attirare l’attenzione dei giovani studenti, offrire loro non una rappresentazione occasionale, ma un vero e proprio percorso formativo». La stagione 2017/2018 si caratterizza quindi non solo per prezzi accessibili (per ciascun allestimento è prevista una replica a condizioni agevolate), ma anche per la presenza di un “Progetto scuola”, che prevede incontri tra studenti e cast degli spettacoli in cartellone. Importante è inoltre la collaborazione con la Compagnia Neon, di cui fanno parte alcuni attori disabili, per diffondere l’idea del teatro come veicolo di inclusione sociale. «Quest’ultima – afferma Massimo Tamalio, responsabile dell’organizzazione generale – è oggi un parametro di misurazione della qualità della vita. Da parte nostra non possiamo quindi esimerci dall’andare incontro alle esigenze della città».

Il cast durante la conferenza stampa (foto Dino Stornello)

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