I docenti e gli studenti di una scuola spagnola, nei giorni scorsi, sono stati ospitati nella nostra regione per osservare da vicino una biblioteca della provincia di Catania: parliamo del Centro de Educación Infantil y Primaria Antoni Gaudí di Castelldefels (Barcellona), un istituto di materna e primaria che ha deciso di aderire al progetto Erasmus Inclusive libraries for critical citizens (biblioteche inclusive per cittadini consapevoli) per fornirsi di una biblioteca ispirata ad altri modelli positivi già realizzati in Europa. Come già accennato, la loro scelta è ricaduta sulla Stormen Library norvegese, sulla Primary School of Kalamata (Grecia) e – non da ultimo – sull’istituto comprensivo Ottavio Gravina De Cruyllas di Ramacca, che vanta una biblioteca di circa 900 testi messi a disposizione degli studenti.

IL VALORE DEL PROGETTO. «Siamo davvero contenti del coinvolgimento che hanno mostrato i nostri ospiti», ha raccontato al Sicilian Post Chiara Grosso, docente di Lettere e responsabile della biblioteca d’istituto, nonché referente di questo progetto insieme all’insegnante di Inglese Alice Mignemi. «Si sono congratulati per la scelta dei titoli, notando l’attenzione che abbiamo riservato agli autori contemporanei, e hanno raccolto tante idee e spunti che vogliono mettere in atto nella realizzazione della loro futura biblioteca», grazie a un soggiorno che ha permesso loro di osservare da vicino la biblioteca e le attività didattiche della De Cruyllas. «Questo progetto – ha spiegato infatti Chiara Grosso – si sposa con il nostro intento di promuovere la cultura fra le nuove generazioni, esortandole ad avvicinarsi al mondo dei libri in un contesto che incoraggi la diversità di gusti e di interessi, mentre intanto dà la possibilità a chiunque di appassionarsi a una storia di cui magari non avevano ancora sentito parlare».

«A Ramacca non esistono librerie, ecco perché la nostra biblioteca è diventata fondamentale per le nuove generazioni»

UNA BIBLIOTECA PER TUTTI. Un obiettivo che assume ancora più valore se consideriamo che nel Comune di Ramacca non esistono ancora oggi librerie, motivo per cui la biblioteca d’istituto diventa un importante baluardo in grado di mettere in pratica il pensiero del filosofo Jerome Bruner, secondo il quale «un bambino che legge sarà un adulto che pensa». Mettere a disposizione di tutti gli studenti e le studentesse della scuola secondaria di I grado un così ampio novero di testi, quindi, significa «garantire ai ragazzi uno spazio per coltivare la lettura, dato che solo in rari casi gli studenti hanno già abbastanza libri nelle loro case. L’occasione di allestire la biblioteca si è presentata grazie a un progetto PON, e noi abbiamo subito utilizzato i fondi disponibili per realizzare il progetto, grazie a un grande lavoro di squadra e a tanta cura nella selezione dei testi», ci ha spiegato Chiara Grosso.

L’ACCOMPAGNAMENTO ALLA LETTURA. D’altronde, ha proseguito l’insegnante, «dare spazio e tempo alla lettura è fondamentale, perché se non siamo noi docenti a farlo non possiamo pensare che lo facciano i nostri ragazzi. Per questo cerchiamo di mantenere una stretta correlazione tra l’attività della lettura e le attività che svolgiamo in classe durante le nostre ore di lezione». In che modo? Ritagliandosi dei momenti dedicati alla scelta delle opere da leggere, durante i quali i ragazzi vengono esortati a esplorare i generi letterari studiati durante l’anno scolastico, e soprattutto dedicando poi uno spazio alla condivisione e alla riflessione sulle letture. Non per niente la biblioteca vanta un’ampia selezione che va dalla narrativa ai gialli e mistery, passando per graphic novel, libri in lingua e testi ad alta leggibilità, affinché ogni studente possa scegliere il libro giusto per sé e sviluppare un proprio pensiero critico attraverso le numerose iniziative proposte dai docenti.

La biblioteca dell’istituto comprensivo Ottavio Gravina De Cruyllas di Ramacca (Catania)

LA SINERGIA DOCENTI-STUDENTI. Non solo costruzione del catalogo e reperibilità dei testi, però: a colpire l’istituto spagnolo in visita in Sicilia è stato soprattutto il coinvolgimento attivo dei ragazzi. «Abbiamo cercato di mandare un messaggio ai nostri colleghi spagnoli: aprire una biblioteca e dire ai ragazzi di andarci non basta. Bisogna insegnare loro le giuste strategie di comprensione e di analisi, offrendo a ciascuno di loro l’opportunità di sentirsi parte integrante del progetto e di vivere un’esperienza di coinvolgimento personale. La Antoni Gaudí, in altre parole, ha visto che i ragazzi stanno realmente coltivando l’abitudine alla lettura, e sono rimasti colpiti dalla realtà che hanno toccato con mano in questi giorni, in cui a spiccare è proprio la sinergia tra insegnanti e studenti capaci di motivarsi a vicenda». Nel primo anno di apertura della biblioteca, infatti, sono già stati in prestito oltre 400 libri: un segnale che conferma la risposta positiva degli studenti, dimostrando il successo di un’iniziativa che sta già “facendo scuola”.

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