«Oggi è lunedì,
non procrastinare!»
Freud e l’incompiuto siciliano

Giarre, con le sue architetture non terminate, è degna rappresentante di una Sicilia che trascina il suo da farsi da una pennichella all’altra, incoraggiata dalle alte temperature. Cosa diremmo di una persona che inizia a fare qualcosa e sistematicamente la interrompe senza portarla a termine?

Giarre, luglio. Il caldo sposta la gente a riva mentre le vie, con le loro incompiute, sembrano ancora più sole. È una vera depressione quella di molte città nei mesi estivi: scuole, strade, teatri, lasciati al fatiscente, si chiudono nel ricordo del loro abbandono. Succede anche a noi umani, fin dal panem et circenses: abbiamo bisogno di distrazioni esterne per non pensare al dolore. E succede anche ai luoghi che trasmettono il malessere dalle infrastrutture agli occhi dei cittadini. Ma nessuno psicanalizza le città. Il sindaco non riusciva più a dormirci su così è corso nottetempo al pronto soccorso a cercare un medico che visitasse la sua città. Dimenticava: è stato chiuso. E proprio mentre temeva di dover andare alla bolgia infernale di quello acese, spunta un neurologo, psicoanalista e filosofo direttamente dall’Università di Vienna: Sigmund Freud. Giarre vanta il primato europeo delle opere incompiute, degna rappresentante di una Sicilia che trascina il suo da farsi da ufficio a ufficio, da una pennichella all’altra, incoraggiata alla sospensione temporale dalle alte temperature. E se il rimandare fosse un brevetto tutto siciliano?

«Paccamora pensa a ora, appoi pensa Diu»: l’incompiuto tra caffè e pennichelle. Devi finire il capitolo ma ti metti a guardare video sull’accoppiamento delle balene? Hai la stanza da ordinare, documenti da sbrigare e bollette da pagare ma chiudi tutto e «domani si vede»? Continui a rimandare la dieta del lunedì? Tranquillo, sei siciliano. Non rimandiamo il morso alla cipollina o alla raviola con la ricotta ma per il resto siamo esperti procrastinatori: lasciamo tutto per sederci a tavola e riprendiamo le attività solo dopo un dignitoso riposino. È perché siamo sognatori che si credono immortali, che credono di avere sempre tempo per fare qualcosa o per andare ad un appuntamento (per questo siamo pure ritardatari). Cercando l’immortalità siamo diventati grandi consumatori di caffè che offriamo amichevolmente (ben 320 le attività legate alla torrefazione nella Trinacria). Dopo è la promessa più falsa che possiamo fare agli altri e lo sgarbo più grande che possiamo fare al nostro sé del futuro. È un errato calcolo di autocontrollo; lo stesso che ci manca al mare fra parmigiana e cotolette.

L’incompiuto civile, un atto mancato? Scrive Freud nell’Introduzione alla psicanalisi che «gli atti mancati sono atti psichici e nascono dall’interferenza di due intenzioni»: arricchirsi o arricchire la città? «Ma gli atti mancati sono una soluzione di compromesso, essi significano una mezza riuscita e un mezzo fallimento per ognuna delle due intenzioni»: si investono fondi su progetti, si costruiscono, per poi interrompere i lavori sul più bello. È una categoria particolare: quella degli atti mancati accumulati e combinati. «L’accumularsi delle manifestazioni tradisce un’ostinazione che non può mai accadere per caso, ma può ben addirsi a un proposito». Cosa penseremmo di chi un giorno dimentica l’appuntamento, la volta dopo sbaglia orario e quella dopo il luogo? Il comune, a 30km da Catania, attira i riflettori per la concentrazione di incompiute accumulate, come il campo da polo o la costruzione piramidale nel parco Chico Mendes, per non parlare del teatro che attende dagli anni ’50 di accogliere spettacoli. Eclatante la piscina olimpionica che, senza acqua e senza quei centimetri che l’avrebbero resa olimpionica, ricorda quella casa molto carina, senza soffitto senza cucina, in cui non si poteva entrarci dentro perché non c’era il pavimento. Da qui l’idea di Alterazioni Video, che si occupa di ricerca sulle architetture non terminate in Italia a partire dalla Sicilia, di realizzare a Giarre un Parco Archeologico dell’Incompiuto Siciliano.

Da evitare però di divenire anche noi preda di lapsus e non vedere o dimenticare mosse positive, impegnati come siamo nel ricercare ciò che non va. Continua Freud: «Darwin ne fu impressionato al punto che stabilì la “regola aurea” di annotare con particolare cura osservazioni che sembravano particolarmente sfavorevoli alla sua teoria». Negli anni, un destino di compiutezza è toccato a qualche infrastruttura, come il parcheggio multipiano di piazza Jolanda e il centro diurno di via Berlinguer. L’ha fatto Darwin, possiamo farlo anche noi. È lunedì: il giorno perfetto per prendere in carico un obbiettivo rimandato da tempo.

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Laureata in "Scienze Filosofiche" presso l'Università di Catania. Giornalista pubblicista, collabora col Sicilian Post dal 2018, curando la rubrica "Il filo di sofia" e occupandosi di tematiche legate alla cultura e all'ambiente.

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