Quattro giorni di full immersion nel mondo dell’informazione, a contatto con sociologi, direttori, caporedattori, fotografi, disegnatori per comprendere a pieno il cambiamento della nostra professione. Questo il senso del workshop organizzato da Sicilian Post e Fondazione DSe alla Scuola Superiore di Catania e frequentato da 30 giovani giunti da tutto il Paese

Quando, meno di due anni fa, l’avventura del Sicilian Post ha avuto inizio, né io né i ragazzi che insieme a me hanno deciso di scommettere su questo progetto avevamo idea di dove questa esperienza ci avrebbe portati. Avevamo però chiaro che, in un contesto mediatico inevitabilmente (qualcuno direbbe irrimediabilmente) cambiato, bisognava ripensare il ruolo del giornalista.

L’idea di fondo del nostro progetto è quella di coniugare l’autorevolezza del passato con la freschezza del futuro. Per fare questo, tuttavia, abbiamo bisogno non solo d’idee e menti fresche ma, soprattutto di maestri autorevoli. In questo senso, la collaborazione con la Fondazione DSe, si è subito configurata come una grande opportunità. Il workshop che s’è concluso lo scorso week end è stato un momento di grande crescita per tutti: un’occasione per lavorare, insieme ad alcuni dei più rilevanti giornalisti di ambito nazionale e a trenta giovani brillanti e preparati, sul futuro dell’informazione. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di mediatori in grado di stimolare il pensiero critico, troppo spesso annichilito dalla leggerezza dei social.

Questi giorni alla Scuola Superiore di Catania, allora, hanno avuto l’ambizione doppia non solo di ricordare ai giovani il loro diritto a sognare, ma anche quella di sottolineare come i loro sogni saranno un tassello fondamentale per la società del futuro.

 

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