Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Casa” Tony Canto

Divertente, ambientalista e brasileiro il nuovo singolo di Tony Canto. Lo stile musicale di matrice pop internazionale richiama il samba, l’immancabile chitarra classica, suonata dallo stesso artista messinese, e le percussioni fanno da anima del brano e accompagnano il testo scritto prevalentemente in italiano, arricchito da espressioni inglesi e portoghesi. Tony affida alla musica, che è da sempre riconosciuta come linguaggio universale, un messaggio di unione tra tutti i popoli e della non appartenenza ad una specifica parte del globo. «Gli animali da sempre e per sempre conoscono l’armonia e i loro versi antichi evocano vita e rispetto, loro non sanno cosa siano le nazioni né le religioni, esistono e convivono», commenta Tony Canto. «L’essere umano è il cortocircuito esistenziale, adatta l’ambiente a se stesso e se migra viene fermato da altri uomini. Il mondo è casa. L’amore è l’unica casa possibile. Una guerra in un luogo è una guerra in tutto il mondo».

“Crush” Giuse The Lizia feat. Fulminacci

Singolo tratto dall’album “Crush”, debutto discografico del cantautore ventunenne registrato all’anagrafe di Bagheria come Giuseppe Puleo. Si definisce «portavoce della generazione Z» e nel disco «racconta i sentimenti veri e sinceri che caratterizzano la profondità e la conflittualità dei rapporti più autentici». “Crush” contiene dieci tracce, scritte e composte da Giuse assieme a molti amici artisti e produttori, in cui il cantautore si mette a nudo raccontando i conflitti e le sofferenze che spesso la fanno da padrona durante le relazioni più intime. Nostalgia, malinconia e pessimismo sono i sentimenti che prevalgono nell’album e spesso dietro di essi si cela una profonda, ma malsana superficialità, tema portante nella generazione dei giovani d’oggi. «Nel disco ho provato ad esplorare vari mondi sonori intercettando tutto ciò che mi affascina musicalmente, ma tentando di rimanere fedele al tema, che altro non è che la mia vita», commenta Giuse. «Ciò che racconto è proprio quello che vivo ogni giorno. Mi piace pensare che dentro questo disco ci si possano rivedere in molti, perché io faccio parte di quei molti». 

“Giorni maledetti” IOFORTUNATO

Singolo che anticipa l’album d’esordio, dal titolo “La Guarigione” (in uscita il 27 aprile) del cantautore palermitano Fabrizio Fortunato, in arte IOFORTUNATO. «È una canzone nata attraverso varie metamorfosi», racconta IOFORTUNATO. «I giorni maledetti mi affondano e mi salvano allo stesso tempo, mi feriscono e poi mi curano, mi abbandonano alla solitudine e mi regalano appigli per rialzarmi. Non è vero che resta un vuoto dopo il distacco. Nei ricordi e in ciò che è rimasto si può costruire un senso nuovo, per cicatrizzare la ferita e riprendere a camminare».

“Orbita” Angelo Sicurella

Artista raffinato capace di coniugare con estro ed eleganza l’elettronica con il cantautorato, Angelo Sicurella torna con un album profondo, intimo ma universale, a partire da squarci visionari che diventano musica e testo. Un viaggio sonoro di nove canzoni avvolgente, nostalgico, a tratti inafferrabile, tra icone divistiche che fluttuano nello spazio in una immaginata remissione del genere umano. Cigni è un disco in cui l’amore fa i conti col cemento arido della razionalità. In bilico tra il declino e la rinascita, tra le sconfitte e le possibilità, è un disco che contempla la fine del mondo, scongiurandola. Parla dell’incapacità di accettare i propri fallimenti e della sensazione di inadeguatezza nel condividere i propri sentimenti e fragilità, ma nel profondo guarda ai colori del mondo. Come un cantastorie contemporaneo, Sicurella racconta l’amore nelle sue forme, attraversato da tormenti e catastrofi.

“Open Letters” Red Apple Quartet

Il progetto “Open Letters” del Red Apple Quartet nasce dall’incontro di quattro musicisti. Sei composizioni originali e una cover danno vita ad un umore musicale che rappresenta fedelmente le esperienze individuali di artisti che vantano molteplici esperienze stilistiche e una formazione Internazionale. “Open Letters” dà vita ad un percorso musicale vario negli stili e nelle atmosfere, una musica che fonde insieme la cultura classica e moderna del Novecento. Il Red Apple Quartet nasce dalla felice unione di due musicisti di base siracusana – Rino Cirinnà al sax soprano e tenore e Santi Romano al basso e contrabbasso – con due musicisti di radice italiana e francesi d’adozione, il chitarrista Vittorio Silvestri e il batterista italo-americano Michael Santanastasio.

“Raila” Fabio Tiralongo

È il brano che dà il titolo all’album di debutto del sassofonista (sax tenore e soprano) Fabio Tiralongo ed è l’antico nome di Avola, la città “esagonale” del Siracusano dove Tiralongo è nato e cresciuto muovendo i primi passi di musicista nella banda, una terra ricca di storia, bellezze e contrasti che ha ispirato le composizioni di questo lavoro. Sei brani originali più uno standard (“It could happen to you”) tracciano un territorio in cui poliedricità ritmica e stilistica riflettono una musicalità fresca e ispirata, rispettosa di un’estetica che pone l’eleganza, il senso della frase e la costruzione del dialogo fra i suoi asset principali.

“Fuochi” Nadiè

Brano estratto da Acqua Alta a Venezia, ultimo album della rock band di Misterbianco. Proprio come per la copertina dell’album, il videoclip di Fuochi, ben diverso dagli altri videoclip della band, mira a mettere in risalto i contrasti. L’aria carica di silenzio, la quasi totale mancanza di luce, la perfezione e l’ordine del teatro, vanno a contrastare con un brano che di per sé è sporco e rabbioso. L’atmosfera del palco e la bellezza della location sono stati fonte di grande ispirazione la band, che esprime dal vivo l’emozionante sensazione di rompere la suspense che il vuoto della sala trasmette. Proprio questo è il senso della dicotomia tra silenzio e musica, tra quiete ed energia, che viene giocata nel video attraverso i primi attimi, con gli scricchiolii delle tavole del palco e l’ingresso della band. Fuochicostituisce l’episodio più introspettivo dell’intero disco. Un brano lancinante e rabbioso nei ritornelli che parla di un sentimento finito. “Guidando veloce non viene la foto” esprime la distrazione dei rapporti, la velocità con cui ci prendiamo e ci lasciamo. Tutto brucia come un favoloso fuoco, ma destinato a concludersi come la nostra povertà di contrarre un rapporto. All’interno dell’album Fuochi rappresenta forse il brano più “ordinato” secondo gli stilemi del rock ’90.

“Manna” Cuori selvaggi

Dopo oltre vent’anni tornano la band messinese. Era dal 1999, dall’uscita dell’album “Dalla parte dei cielo”, che il gruppo non pubblicava nuove canzoni. Ora, complice anche il lockdown degli scorsi anni e un’amicizia che il tempo non ha scalfito, hanno registrato un EP con quattro canzoni. Il gruppo è rimasto nella sua composizione storica con Giuseppe Scarcella autore dei testi e cantante, Cristian Longobardo alle chitarre, Domenico Rossi al basso e Peppe Pullia alla batteria.

“Come Picciotto” Picciotto feat. Peppone

Si parte da quel “Vorrei Cantare Come Biagio Antonacci” di Simone Cristicchi per poi prendere derive tutte personali e decisamente allegoriche. Con la collaborazione in produzione di Dj Crocetta, Picciotto sforna un nuovo singolo con la featuring di Peppone e celebra il manifesto di essere sé stessi senza troppe maschere e sovrastrutture. «Il brano prende ispirazione da un pezzo di Cristicchi, ma ovviamente ho fatto mio il brano dal punto di vista testuale e musicale. Anche il concept del pezzo è stato capovolto: io canto di voler essere me stesso e non un altro artista», spiega il rapper palermitano. «Son cresciuto ascoltando soprattutto gli Articolo 31, ho avuto la fortuna di aver collaborato spesso con Dj Jad, e nel pezzo non poteva mancare una citazione degli Articolo 31, da poco tornati insieme a Sanremo. Non nascondo che il pezzo è pure una forma di “dissing” al mercato musicale moderno, dove spopolano ormai solo artisti provenienti dai Talent Show e i trapper con l’autotune. Ho spesso prodotto canzoni con temi importanti che pochi trattano. Ma alla fine, nonostante l’attenzione ricevuta da diversi media, ho avuto poco supporto dagli addetti ai lavori nel settore musicale. Se non fai il suono di moda sei scartato in partenza. Ci vuole l’autotune, la Trap, o comunque ragazze nude, pistole e droga sui video. Sono e sarò sempre lontano anni luce da queste “scenette”. Appartengo ad un’altra scena. Credo che i testi debbano veicolare un messaggio”, ma anche che i brani debbano essere divertenti. Questo, però, non significa necessariamente droga e prostituzione».

“Nicuzza” Alberto Cannatella

Rivitalizzare il patrimonio artistico e la canzone popolare siciliana, proiettandola in una prospettiva musicale moderna per nuove generazioni. Questa la sfida lanciata dal cantautore di Cianciana con “Nicuzza”, uno dei testi siciliani più esportati al mondo, un misto di nostalgia e sentimento che rende più forte il legame con la propria terra, l’amata Sicilia.

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