Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Pinzéri” Carmelo Pipitone

“Pinzéri” in siciliano significa “pensieri” ed è il titolo scelto da Carmelo Pipitone per il nuovo singolo che anticipa il nuovo album di inediti “Piedi in acqua”, in uscita a gennaio 2024 per Freecom. Simile ai pensieri che a volte si rincorrono nella mente, un riff di chitarra e la voce si arrotolano su sé stessi, generando una dolce nenia che inserisce il brano a metà strada tra cantautorato e folk dialettale in una dimensione onirica.

«I Pensieri sono forieri di novità che spesso fatichiamo ad accettare sono quello che ancora non sappiamo di essere», commenta Pipitone. «Ci consigliano, ci illuminano, ci migliorano, anche quando sono negativi. Sono nuvole gonfie d’acqua e noi terreni aridi».

“Pinzeri” è la terza traccia di “Piedi in acqua”, il nuovo disco del cantautore di Marsala, il terzo da solista, che esce a quattro anni di distanza dal precedente “Segreto Pubblico”. Chitarrista storico dei Marta Sui Tubi, Pipitone non tradisce quel sound potente e viscerale caro ai fan della band, ma sposta la narrazione verso un orizzonte più introspettivo.

“Joca” Cico Messina

Un testo in siciliano in cui il pianoforte accompagna la voce malinconica di Cico che si apre a un ritornello martellante e semplice. È il nuovo singolo del cantautore e musicista mazarese, Cico Messina. “Joca”, ovvero “gioca”, è un viaggio a sud, un’eco che risuona dentro di noi e richiama la memoria del bambino che siamo stati. Giocare senza uno scopo, un traguardo da raggiungere o qualcuno da battere. Giocare come una disposizione mentale per alleggerirsi dal peso delle frustrazioni quotidiane. In questo senso il gioco somiglia all’arte. Un momento di sospensione dal peso della realtà in cui siamo costantemente immersi. Ma il momento ludico ci riconnette con il bambino che siamo stati, crea l’opportunità per guarire ferite e traumi del passato. Attiva aree neuronali e smuove energie psichiche.

«Vedo questo brano come una macchina del tempo, un modo per tornare a sud di noi e ascoltarsi in un intimo silenzio. Nella nostra quotidianità si riverbera l’eco di traumi lontani che abbiamo vissuto quando eravamo molto piccoli», dice Cico che nella cover del nuovo singolo si raffigura proprio da piccolo.

“10600 Iorna”, RadioSabir

Un altro singolo dallo straordinario album “Cunti e mavarii pi megghiu campari” dei catanesi RadioSabir. Un melting pot potente ed esplosivo di musiche che mescola il blues, il rock, il rap e la musica popolare siciliana. In un’epoca definita dall’ansia e dall’incertezza, la musica diventa più che mai un faro di comprensione e di conforto. I RadioSabir lo sanno bene e lo dimostrano con il loro ultimo videoclip dedicato al brano “10600 iorna” – realizzato dalla produzione indipendente White garage in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catania- una canzone che esplora la solitudine e la ricerca di sé attraverso la storia di una donna che celebra il suo trentesimo compleanno in solitudine.

Il videoclip si ispira a Cindy Sherman, grande artista americana che ha sempre indagato la complessità dell’identità femminile, e in particolare ai suoi Untitled Film Stills, realizzati negli anni Settanta e pubblicate più recentemente dal MOMA di New York: una serie di fotografie in bianco e nero, che traggono ispirazione dalle pellicole cinematografiche per rappresentare i tanti ruoli della donna all’interno della cultura contemporanea. Il video segue la protagonista dal suo risveglio solitario, alla passeggiata in completa solitudine, al suo rientro a casa pervaso di disperazione, fino alla sua decisione di partire con una valigia. Alla fine del suo viaggio, trova speranza e redenzione in un locale ascoltando la musica di RadioSabir.

“Lacrima” Enzo Benz

Vincenzo Di Mauro, in arte Enzo Benz, classe 99, è cresciuto nel cuore di Catania, nel quartiere San Cristoforo, luogo di appartenenza per l’artista, spesso citato in alcuni brani. Adesso è pronto a raccontarci ciò che ha vissuto nell’arco della sua vita, caratterizzata costantemente da una difficile situazione economica, ma arricchita da piccoli gesti che ne hanno alleviato la pesantezza. Le lacrime negli occhi della madre lo hanno reso più consapevole delle proprie responsabilità e lo hanno motivato a tentare di cambiare le sorti di entrambi. Da qui nasce “Lacrima” (Pulp Records/ADA Music Italy), il suo nuovo singolo, tra i più introspettivi dell’artista, è un brano in cui il rapper è riuscito a fondere fragilità e voglia di riscatto.

Le rime incalzanti parlano di un ragazzo cresciuto nell’ombra dei quartieri difficili, dove il cemento grigio si mescola alle speranze colorate di chi lotta ogni giorno per emergere. Il testo di “Lacrima” sprigiona l’autenticità tipica di chi provenendo da un contesto duro ma genuino, rifugge dalle storie inventate e, piuttosto, trasmette l’immagine della vita reale così com’è, cruda ma a tratti fragile e dolce. Questa autenticità è propria di chi, come lui, ha radici profonde nella complessa realtà del quartiere di San Cristoforo a Catania. Enzo Benz affronta le sfide di un’infanzia segnata dalla mancanza e dalla brutalità del contesto, e con “Lacrima” offre un messaggio di speranza e di determinazione nel perseguire i propri sogni.

“Bandiera” Giulia Mei

Il video della cantautrice palermitana è pensato come fosse un flusso di coscienza, un climax destinato all’esplosione, realizzato attraverso una sorta di piano sequenza nervoso e instabile. Inizia rappresentando una sensazione di frustrazione e soffocamento attraverso la scelta di un ambiente claustrofobico e oscuro, per arrivare alla liberazione, che poi è il tema fulcro della canzone, e che viene rappresentata dalla scena in cui Giulia Mei suona il pianoforte, che è l’unica parte del video dove la luce si fa strada e spezza finalmente il buio. 

Del singolo, Giulia racconta: «Questa non è una canzone, è uno sfogo senza mezzi termini, il mio, di me Giulia, di me donna. Esattamente io che torno a casa a Milano col cuore in gola, io che rispondo in diretta ai paternalismi di chi mi spiega come mostrare il mio corpo, io che ho paura dei compleanni perché vivo l’invecchiamento come una colpa, io che vivo la mia sessualità come uno stigma e ci ho dovuto pensare un bel po’ prima di pubblicare questo pezzo, perché la sessualità di una donna è bella e buona solo quando non si entra nei dettagli. Ma sono proprio i dettagli di essere donna che mi interessano, quelli di cui non si parla mai, quelli sottopelle che però fanno male, fanno male da secoli, da occidente a oriente. Sono i particolari di una quotidianità invivibile e inconciliabile con una libertà di plastica che fa notizia ma che non mi protegge dagli abusi. Io voglio solo una libertà che mi accompagni sotto casa, che mi faccia sentire così orgogliosa della mia fica da portarmela addosso come una bandiera, una cazzo di bandiera che faccia luce in mezzo al buio più totale».

“Tu credi che” Tropea feat. Marco Castello

La band underground milanese Tropea torna con un singolo che vede la partecipazione del cantautore siciliano Marco Castello. Il brano è nato in Sicilia durante una sera di agosto passata nella riserva naturale di Cavagrande, dove campeggiavo con un amico. «Eravamo solo noi e le chitarre. Presi dall’ispirazione passammo la nottata a suonare, immersi nella bellezza del contesto», racconta Pietro Selvini. «Il pezzo inizialmente non prevedeva la collaborazione con il cantautore e polistrumentista siciliano Marco Castello. Ma Claudio e Domenico hanno avuto la grande intuizione di proporlo a Marco. Come prevedibile, almeno per chi conosce Marco Castello, il suo apporto cantautorale ha elevato la canzone dandole maggior profondità».

“Young Forever” Giolì & Assia

Nuovo singolo di Giolì & Assia, il duo autoprodotto e indipendente. Sfruttando la potenza di Internet con i loro live streaming, Giolì & Assia (Giorgia Lipari e Assia Nania) sono passate dalle loro città siciliane (Patti e Palermo) agli spettacoli da headliner in tutto il mondo. Polistrumentiste, cantautrici, dj e proprietarie della loro etichetta, hanno il controllo completo del loro mondo creativo.Hanno trasmesso in streaming da luoghi come il vulcano nelle Isole Eolie, il Teatro Andromeda in provincia di Agrigento e accanto alla mozzafiato laguna glaciale di Fjallsarlon in Islanda. Passando dagli spettacoli da headliner ai festival di fama mondiale come Coachella, Bonnaroo, Osheaga e molti altri, Giolì e Assia lavorano costantemente su nuova musica e sul progetto del loro prossimo EP che uscirà nel 2024.

“Stanza Vuota” La Ragione Giusta

È il nuovo singolo del giovane cantautore siciliano classe 2003, nome d’arte di Lorenzo Maria Camarda. La canzone «parla della confusione legata alla quotidianità», spiega l’autore. «Nel brano cerco di collegare la mia realtà agli intenti futuri che potrebbero cambiarla, con una seconda persona che all’inizio sembra poco motivata, ma che si riscopre come una figura presente nella storia. Tratto anche le insicurezze che condizionano la mia generazione nelle decisioni da prendere per il futuro. È una storia ricca di realtà collettiva, ma anche molto autobiografica. Se dovessi descrivere il pezzo con tre aggettivi direi che è sincero, malinconico e motivante».

Dal sound indie pop malinconico, racconta di una relazione problematica, in cui la ragazza, la quale sta affrontando un periodo difficile della sua vita, si chiude a riccio nei confronti dell’amore. Dall’altro lato il ragazzo, in balia della rassegnazione, cerca disperatamente un modo per starle accanto per recuperare il rapporto.

“A tutti i costi” Maldimarte

Il brano della band di Sciacca affronta una tra le più ancestrali delle diatribe, ovvero quella generazionale. Per citare De André, “si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”. Nella canzone, l’estate è usata come metafora della vita, in cui tutto può essere mostrato o nascosto. A tutti i costi. «Viviamo in un mondo dove tutto va mostrato o nascosto. A tutti i costi».

Il videoclip di “A Tutti i Costi” è incentrato sulle incomprensioni tra figli e genitori, due mondi così vicini eppure a volte così distanti, un vero paradosso contemporaneo dove la comunicazione è quasi ingombrante ma difficile da gestire. I giovani sono spesso accusati di assenza di valori e di avere abitudini considerate sbagliate a priori. Di contro, c’è una generazione di adulti che forse non è mai cresciuta, che non rinuncia ad apparire e scarica le proprie frustrazioni su chi ha il diritto di vivere la propria giovinezza e realizzare i propri sogni, sfruttare le proprie capacità, gioire e soffrire a tutti i costi.

“Letto di rose” Grace Cambria feat. Mercurio

Un Letto di Rose per raccontare un viaggio che parte da Catania e arriva a Milano. Almeno per ora. Grace Cambria, cantautrice siciliana nata a Catania nel 1996, continua il suo percorso musicale con questo nuovo singolo, nato dalla collaborazione con il rapper napoletano Mercurio. Un altro tassello di un progetto partito col brano “Sasha” (rappresenta il lato più combattivo del suo carattere) e che è destinato, nel 2024, a trasformarsi in un Ep.

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